di JESSICA VALERIANO
AVIGLIANA – È partita oggi la raccolta fondi promossa da alcune realtà del territorio valsusino che mira ad aiutare la comunità di Bolognola, nelle Marche. Il paesino in provincia di Macerata conta155 abitanti e si trova a 1000 metri sul livello del mare. Dopo le prime scosse di terremoto erano stati raccolti beni di prima necessità e 1000 euro, consegnati direttamente a Bolognola, ma in seguito alla seconda serie di scosse è stato necessario ritornare nellla piccola borgata montana per capire le necessità della popolazione. La situazione è complessa e gli aiuti faticano ad arrivare; in più il fatto che il paese è stato dichiarato inagibile ha contribuito ad un forte spopolamento della zona. A causa di ciò, le piccole aziende agricole, i piccoli produttori e gli artigiani rischiano di scomparire. Solo 37 bolognolesi hanno deciso di resistere e di non abbandonare il loro territorio.
La raccolta fondi vuole accumulare beni primari e denaro per far fronte ai bisogni della comunità, così che essa possa riprendersi. Fra i progetti a cui si vuole contribuire ci sono il recupero e la riattivazione di un vecchio mulino, la costruzione di un centro di trasformazione di prodotti alimentari, la ricostruzione di stalle e fienili, la creazione di situazioni di incontro tra i microproduttori colpiti dal terremoto.
È invitata ad aderire alla raccolta fondi ogni realtà associativa, collettiva, i gruppi informali, i singoli cittadini e gli esercizi commerciali che vorranno proporre un’attività in grado di accumulare denaro.
A questo scopo sarà attivata una pagina Facebook per coordinare tutte le iniziative che verranno proposte dai diversi gruppi. Sono state già raccolte le prime adesioni da parte di diverse associazioni: la cooperativa di commercio equosolidale Il Ponte, il collettivo Genuino Valsusino, l’associazione La Roncola, lo Spazio Sociale VisRabbia, I gruppi di teatro Fabula Rasa e Black Fabula, la birreria La Crota e il grupppo Scout. Inoltre il parroco di Avigliana, don Ugo, si è detto disponibile a diffondere la notizia della raccolta fondi fra i fedeli durante la messa.
Sono già state organizzate le prime iniziative: ad esempio Enrico Mazzetto, presidente dell’associazione La Roncola (che ha lo scopo di tutelare le microaziende e il territorio, ora anche negli Appennini) ha dichiarato che verrà probabilmente fatta una donazione. Matteo Zuccalà dello spazio sociale VisRabbia propone invece una merenda sinoira accompagnata da musica dal vivo il 12 Marzo a Vaiecasa, per raccogliere fondi coinvolgendo il movimento No Tav. Giovanni Bono del collettivo Genuino Valsusino ha invece detto che verrà organizzata una fiera il 26 Marzo, accompagnata da un pranzo allo scopo di raccimolare altre donazioni.
La raccolta fondi sarà attiva dal primo marzo al 15 aprole, con l’intenzione di ritrovarsi a raccolta conclusa per fare un bilancio delle cifre raccolte.
Coloro che volessero partecipare attivamente a sostegno della comunità di Bolognola e alla sua ricostruzione, possono contattare l’indirizzo genuinovalsusino@autoproduzione.net oppure al numero (Massimo) 3341153413.