PASSERA AL CANTIERE TAV DI CHIOMONTE LANCIA IL SUO MOVIMENTO E INCONTRA I SINDACI

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CHIOMONTE – Corrado Passera, nel viaggio con il suo neonato movimento politico “Italia Unica”, ha visitato questa mattina il cantiere della Tav Torino – Lione. Ha incontrato le imprese, i lavoratori e alcuni sindaci del centrodestra di valle, tra cui la Amprino (Susa), Listello (Condove), Marin (Sestriere), Colomb (Cesana), Ruzzola (Buttigliera), Pinard (Chiomonte), Capra (Claviere). Corrado Passera, nel corso della visita di questa mattina in Val di Susa, ha avuto modo di verificare e apprezzare lo stato di avanzamento dei lavori per l’Alta Velocità. Gli ultimi accordi per l’avvio dei cantieri erano stati chiusi dallo stesso Passera quando era ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nel 2012.
“E’ motivo di orgoglio e soddisfazione toccare con mano l’eccellente lavoro che si sta portando avanti nello sviluppo del cantiere della TAV, un cantiere modello, esempio dell’Italia che funziona – ha detto l’ex ministro – si tratta di un corridoio strategico per collegare l’Italia al resto dell’Europa e per assicurare importanti possibilità di sviluppo economico e turistico a questo territorio e al nostro Paese”. Al termine Passera ha incontrato insieme a Mario Virano, Presidente dell’Osservatorio Tecnico Torino-Lione, anche alcuni amministratori locali per un confronto su quali siano le esigenze dei territori interessati.
“I sindaci della valle hanno rappresentato con chiarezza le loro esigenze, dobbiamo tutti sentirci responsabili per questa opera che va a beneficio dell’intero Paese” ha detto Passera. “Dobbiamo essere vicino agli amministratori, alle imprese e ai lavoratori coinvolti e sostenere il loro impegno per lo sviluppo di quest’opera infrastrutturale”.
Durante il suo mandato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Corrado Passera ha sbloccato circa 50 miliardi di euro per rimettere in moto e avviare 100 cantieri in tutto il Paese. In merito alla TAV Torino-Lione ha reperito le risorse finanziarie per i lavori che sono finanziati per due terzi dalla Francia e dall’Unione Europea – l’Italia spenderà circa 3 miliardi di euro spalmati su 16 anni.

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