di RENZO PINARD
Siamo arrivati al 16 agosto di una stagione estiva disastrosa, per colpa
principalmente del cattivo tempo, a cui si aggiunge sicuramente la crisi
economica.
Gli albergatori, i commercianti, gli agricoltori e tutti coloro che
sopravvivono sul turismo sono lasciati soli, tranne quando arrivano i controlli dei vari enti preposti , che come si sa, davanti a uno Stato bisognoso di soldi sia centralmente che in periferia, manda i vari funzionari a controllare cose dicendo “mi raccomando trova qualcosa da multare ” , non parliamo di chi è nel mirino.
Oggi bisogna pensare meno a egoismi di paese, e di più al territorio della Valle. In Trentino non vengono mica ricordati i paesi ma il territorio, idem per la Valle d’Aosta.
La gente con meno risorse, e con il meteo in testa, si muove sempre di meno, senza meta e senza organizzazione, quindi di conseguenza bisognerebbe organizzarsi. Abbiamo sicuramente delle potenzialità culturali (i vari forti, i musei, le pinacoteche, le vecchie opere idrauliche ecc. ), percorsi straordinari (le vecchie strade militari, i vari sentieri, i rifugi in quota), i ristoranti, i prodotti agricoli (vino, formaggi, patate, ecc. ). In ultimo, ma importantissime, abbiamo le stazioni di sci con bellissime piste: in inverno per gli appasionati di sci, e in estate per gli appassionati delle due ruote.
L’economia turistico-culturale può generare reddito e di consegunza tasse,
metodo migliore a quello vigente delle imposizione di tasse finalizzate a
riempire solamente un buco. Oggi esiste solamente l’economia del debito
pubblico, con l’aiuto delle banche: ormai sono delle stampelle dello Stato che non danno più soldi alle imprese, anzi ritirano quello che hanno dato, e acquistano Buoni del Tesoro proprio per puntellare lo Stato.
Che lo Stato non ci sia, l’ho vissuto sulla mia pelle per le vicende della TAV ,
ritorniamo un attimo indietro…ci ricordiamo del 2011? Era iniziato con la
creazione della “Libera Repubblica della Maddalena” dove la polizia, i
giornalisti, gli amministratori comunali non allineati, dopo un attento
controllo dei documenti non potevano accedere alla strada dell’avanà e quindi alla Maddalena. Nella neo repubblica si svolgevano concerti, spettacoli, serate culinarie. Tutte senza alcun controllo (da parte di chi controlla normalmente i cittadini e imprenditori normali) sino al 26 giugno 2011. Quando, con un imponente intervento delle forze dell’ordine, questo stato di cose finì (ricordo che esiste ancora un libero governo della repubblica della Maddalena in esilio!).
Personalmente, come sindaco (ovviamente il municipio di Chiomonte non era presidiato, magari perchè se il sindaco veniva assalito poteva essere di aiuto a qualcuno?) venni sequestrato per ben due volte in un giorno.
Il 3 luglio 2011 ci furono dei duri scontri al cantiere, che solamente con l’aiuto del buon Dio non ci furono vittime… l’anno proseguì con settimanali scontri, chiusure puntuali dell’autostrada, con i continui messaggi mediatici dove veniva informato il mondo intero che la valle di Susa era un campo di battaglia (strano che non sia mai arrivato l’ONU!), ma non vi annoio raccontandovi i fatti personali.
Ancora oggi parlo con persone che mi dicono che, quando raccontano ai
conoscenti e amici che stanno in valle di Susa, si sentono dire: “Ma siete matti? Andare là con tutto quello che succede?”. Chi c’è ci conosce bene, sa che abbiamo la testa sul collo e che l’alta valle è un territorio tranquillo.
Non voglio assolutamente scendere nella polemica SI- NO Tav, ma sicuramente ribadire che lo Stato Italiano lo abbiamo sostenuto e rappresentato noi in quegli anni, dove di politici – al contrario di oggi – ne vedevamo ben pochi.
Quindi abbiamo dei grossi crediti “politici”, e di conseguenza economici: noi
abbiamo evitato davanti al mondo di far fare una brutta figura alla Nazione (lo Stato l’ha fatta per come ha gestito la vicenda ) e far iniziare un’opera considerata importante dall’Unione Europea .
Sono stati promessi dei fondi per le opere, ma i burocrati romani li rimbalzano, allora diamo colpa ai politici. Ma lo vogliamo capire che i politici, se non rieletti, durano 5 anni, mentre i dirigenti e funzionari pubblici rimangono fino alla pensione? Quando costa il politico? Quanto costa l’apparato?
È arrivato il momento di discutere sul serio su come vogliamo ridisegnare
questa valle: io credo nel presidente Chiamparino, e gli chiedo di mettersi al
lavoro per creare delle proposte e farle finanziare dalle compensazioni (ricordo che per attraversare la Toscana il costo delle compensazioni arrivò al 10% del costo dell’opera!). Ovviamente siamo nel Sabaudo Piemonte e gli importi previsti sono inferiori, ma almeno spendiamoli bene .
Io ci sono.
RENZO PINARD (ex sindaco di Chiomonte, capogruppo di maggioranza)
Chiampa-cavallo: che l’erba cresce!