Comunicato stampa del Comune di CESANA TORINESE
CESANA TORINESE – In questo inizio di ottobre è tornato al centro dell’attenzione il tema della pista da bob per le Olimpiadi di Cortina. Tra le tante ipotesi sul piatto dalla Svizzera all’Austria e persin alla Cina, è così tornata d’attualità anche la possibilità di un riutilizzo dell’impianto di Cesana, dove alle Olimpiadi del 2006 Armin Zoeggler portò a casa la medaglia d’oro. L’Amministrazione Comunale di Cesana Torinese apprezza l’interessamento dimostrato da più parti per riutilizzare in occasione delle Olimpiadi Invernali 2026 l’impianto del bob di Pariol. Il Sindaco Roberto Vaglio interviene nel dibattito: “Ringraziamo la Regione Piemonte per la regia ed i contatti con gli Enti sovraordinati, ma intendiamo fornire ulteriori informazioni che potranno essere senz’altro utili per meglio comprendere le esigenze del territorio interessato”. Il Sindaco Vaglio fa un po’ di cronistoria: “Già all’epoca della presentazione del dossier di candidatura fu chiaramente espressa la disponibilità di Cesana per il riutilizzo della struttura, previo impegno di successiva demolizione, per un importo presunto di 34 milioni di euro”. Da allora ci sono state delle novità che Roberto Vaglio va ad evidenziare: “Attualmente c‘è stata un‘evoluzione progettuale per la realizzazione dello Ski Dome sul sito attualmente occupato dalla pista di bob. L’Amministrazione comunale di Cesana ha finanziato studi di fattibilità e valutazione degli equilibri consumo/produzione energetica, tenendo conto della ricaduta economica legata al conseguente sviluppo turistico e sociale”. Ecco quindi l’appello del Sindaco Vaglio: “Riteniamo quindi di fondamentale importanza considerare nel suo insieme il recupero della pista e la soluzione successiva per il recupero del sito”.
Continuiamo a devastare le montagne!
Bravi!
Le due regioni leghiste Lombardia e Veneto visto che sono padroni a casa loro e non in casa nostra. Bye bye. Avete voluto le Olimpiadi ora gestite le.
Forse sarebbe meglio la demolizione con il ripristino del pascolo…
In alternativa, gli amministratori di cesana potrebbero garantire (di tasca loro) una fideiusssione pluriennale per lo smantellamento dello ski dome nel caso di un (molto) possibile fallimento dell’operazione.
Un bel rilancio per continuare a non fare nulla.
Una pista di bob recente ci sarebbe anche a Rzhanaya Polyana Paramonovo …. ma bisognerebbe chiederla a Putin.
Pensate a sistemare le strade che nel vostro territorio cadono a pezzi invece di sputtanare milioni di euro (nostri) in opere inutili e devastanti per il territorio.
Recupero pista da bob non con i soldi pubblici. Grazie.
È pazzesco vedere come, per un evento di pochi giorni, si buttino via 34 milioni. Abbiamo le scuole che cadono a pezzi, la sanità a pezzi, ma sprechiamo risorse sull’effimero ed insostenibile. Non riesco a capacitarmi del livello raggiunto. Meritiamo davvero l’estinzione.
Quando si dice che la storia non insegna nulla….
Neanche quella recente (parliamo soltanto del 2006).
Ma non si diceva che il posto non era adatto perchè su versante sud??
Adess fuma la fioca per l’ istà ?!
Quel mentecatto di sala ha voluto le olimpiadi , bene che si faccia la sua pista da bob al parco sempione a milano oppure devastino i boschi di cortina
Da qui al 2026 ,purtroppo, avremo modo di riflettere su talmente tante emergenze e sciagure nazionali e mondiali che certi pruriti passeranno a certa gente. Peccato nel frattempo non aver destinato i soldi a mitigare e alla messa in sicurezza preventiva per tutte le catastrofi che ci attendono. Purtroppo la statistica, la fragilità e i cambiamenti climatici non lasciano scampo. E’ notizia di oggi che la maggioranza di governo ha fatto retromarcia sul ponte sullo stretto. Forse cominciano a impensierirsi su quello che potrebbe succedere ( il condizionale è d’ obbligo) alla caldera dei campi flegrei ?
Ma questi hanno davvero pagato uno studio di fattibilità?? e perché no un aeroporto? E un raccordo verso il ponte sullo stretto? Una cittadinanza seria vi avrebbe destituito a calci…
Andando oltre alla sciagura di impianti assurdi per sport che quando le mulattiere ghiacciavano da sole nessuno avrebbe mai immaginato di dover costruire, provo tristezza per un altro motivo.
Ci è stato rubato un sogno:
La magica bellezza delle Olimpiadi come la abbiamo viste in bianco e nero e nei primissimi anni del colore.
Il C.I.O., tradendo ogni principio originario, si è trasformato in una macchina d’affari per produrre eventi più mediatici che sportivi, onnivora e perversa, in grado di travolgere governi, economie locali e nazionale degli Stati che si candidano e ne ottengono l’assegnazione.
Assegnazione spesso più facilmente gestibile in presenza di diritti democratici limitata, Russia e Cina per intenderci.
Ricorderete DENVER 1976, candidatura abbandonata, a seguito di un referendum, dopo l’assegnazione (qualche anno fa, cucito su un vecchio maglione, mi capitò in mano il logo), poi rimpiazzata a Innsbruck.
Il vento cominciò a cambiare da allora e di anno in anno è sempre stato peggio, un peggio che i rottami di Torino 2006 ci ricordano ogni giorno.