Caso Vialattea e piste del Colletto Verde, la procura usa i droni per dimostrare i danni all’ambiente e scrive al Ministro dell’Ambiente Galletti. Il pm Guariniello ha inviato una lettera riguardo i lavori svolti sulle montagne tra Claviere e Cesana dalla Sestrieres Spa. Cantieri finiti sotto accusa e oggetto dell’inchiesta, che vede indagati i sindaci Lorenzo Colomb, Franco Capra e alcuni dirigenti della Vialattea le accuse di disastro ambientale colposo, a cui si aggiungerà probabilmente anche l’accusa di inquinamento, con l’aggravante dell’alterazione del paesaggio. Il pm ha allegato alla lettera la relazione dei tecnici della Regione, andati a fare nei giorni scorsi il sopralluogo sulle piste 100 e 104 con gli esperti della procura. Secondo le indagini, la pista dove è morto nel gennaio scorso il giovane Tommaso era stata modificata, ma il tracciato era diverso da quello autorizzato nel progetto approvato dalla Regione. Nella perizia inviata al ministero, i tecnici della Regione hanno sottolineato l’instabilità del terreno. A proposito, già in un incontro del 2013 i tecnici comunali che dovevano autorizzare il progetto della Vialattea, avrebbero fatto emergere delle criticità nei lavori. Guariniello, nella missiva al ministro, ha fatto presente “la compromissione degli aspetti paesaggistici e ambientali” a causa degli interventi di sistemazione delle due piste. Dopo che è stata tagliata la montagna per creare un nuovo percorso, non sono state eseguite opere di consolidamento, con la conseguenza che “non ci sono garanzie di stabilità” della zona “a medio e addirittura a breve termine”. In sostanza, le scarpate di monte del nuovo tracciato si sviluppano su pendenze superiori all’angolo di sicurezza.
Nel corso dei lavori, secondo la procura, non sarebbero state utilizzate terre e rocce di scavo, violando la normativa del settore. Le operazioni di raccolta e drenaggio delle acque, inoltre, sarebbero inadeguate.
Per dimostrare il disastro ambientale, il pool di Guariniello ha utilizzato anche un drone, che ha filmato dall’alto tutta l’area oggetto dei lavori della Vialattea, da cui emergerebbero “le ferite” alla montagna, terreni dissestati, alberi divelti, frane nelle aree interessate, ecc. Gli esperti hanno scritto che il cantiere ha creato «problematiche idrogeologiche e di compromissione degli aspetti paesaggistici e ambientali, a causa degli interventi di sistemazione delle piste». La Regione, nel suo testo, sottolinea che «i lavori difformi dai progetti o non autorizzati hanno «determinato la compromissione della stabilità dei versanti e del tracciato». Parole pesanti, che riguardano in particolare la “criticità delle scarpate di monte del nuovo tracciato, con pendenze superiori all’angolo di sicurezza e senza opere di consolidamento per lunghi tratti (…) e senza garanzia di stabilità a medio, e addirittura breve termine”, che significa grave pericolosità.
Il filmato servirà per dimostrare in aula lo stato della montagna all’esito dei lavori, che la Vialattea ha sempre precisato di non aver ancora terminato, e che la Regione non aveva autorizzato proprio perché quell’area presenta particolari rischi idrogeologici e la presenza di amianto nelle rocce.