di CATERINA AGUS
BUSSOLENO – Mercoledì 31 luglio all’assemblea del Movimento 5 Stelle in Valsusa è intervenuto anche l’ex sindaco di Susa Sandro Plano, consigliere di opposizione e tesserato Pd. Plano auspica un’alleanza tra 5 Stelle e Pd: “Viviamo un momento difficilissimo; se cade il governo avremo quasi certamente un nuovo governo Lega-Forza Italia. Abbiamo grandi responsabilità nei confronti dei giovani; al festival dell’Alta Felicità è stato fantastico vedere tanti giovani impegnati e interessati, che si ponevano delle domande. Bisogna incominciare il dialogo al di là del Tav tra Pd e 5 Stelle per capire quale sarà il futuro dei giovani e del Paese oltre il Tav: abbiamo programmi, visioni, obiettivi comuni, al di là delle liti politiche e abbiamo il dovere di fare su questo una riflessione. Il progetto Torino-Lione in sé è una stronzata”.
Il futuro……. M5S con PD???……..e sulla questione TAV, guerra feroce come tra Lega e 5 stelle……. Elezioni subito e governa chi vince. Se poi dobbiamo avere di nuovo il cavaliere vuol dire che per l’italiano va bene così ….. auguri.
Il governo Grillo-leghista è riuscito a far sembrare il cavaliere uno statista. 1000 volte meglio il cavaliere di Salvini o Di Maio.
E a sua volta il Cav ha pure rivalutato i vecchi DC, facendoceli ripiangere.
E perchè bisogna cominciare il dialogo proprio al di là del TAV ?
GUARDA CASO.
La valle di Susa ( che poi sarebbe l’ italia intera visto l’ enorme danno economico che peserà per le future generazioni) si deve immolare per non fare governare il centro-destra ?
Cosa siamo : martiri , salvatori dell’ umanità, cittadini non graditi, carne sacrificabile ?
Non è bastata la trombata del finto accordo ” ridiscutere l’ opera” con la lega ?
Errare è umano, perseverare è diabolico !
Il progetto Torino-Lione in se è una stronzata ? SE non ricordo male manca ancora il sito unico nazionale dei rifiuti radioattivi ( quello trombato da Scanzano Ionico ricordate); molto bene, anche quello è una stronzata facciomolo a Capalbio, in collina a Torino o alla Crocetta dove vivono beatamente i vertici del suo partito…..e le madamine eleganti con filo di perle. Immoliamo la loro di carne, le loro proprietà , i loro affetti e la loro salute , sempre e soltanto per GRANDE SENSO DI RESPONSABILITA’ e per non consegnare il paese al BA-BAU.
A giudicare dal timido applauso ricevuto al termine del suo intervento mercoledì sera ( non che il mio abbia riscosso un successo maggiore…), mi pare che il popolo abbia già dato la sua risposta. In una lingua abbastanza vicina al PD : NIET !
Ma vado oltre, va bene ci stò, a condizione che si scriva almeno la stessa frase idiota pattuita con la lega ovvero “il Partito democratico si impegna a ridiscutere l’ opera “.
Poi, ovviamente anche loro possono rimangiarsi tutto e smentire ma intanto vediamo se Fassino, Chiampa e le lobby interessate ai lavori sono disposti ufficiosamente a dire che sono pronti a ” ridiscutere l’ opera”.
Si aprano pure le trattative anzi le danze.
Plano si occupi di Susa. Le elezioni son già acqua passata. Prima di maggio non c’è memoria di lotta strenua da parte sua.
Per Plano il Tav è una stronzata mentre l’autostrada con i Tir no. Credo basti questo per capire dove sta la ragione e chi dice le stronzate.
L’autostrada evidentemente “sfama” parecchi NO TAV ,altrimenti non si spiegherebbe l’accanimento che hanno nei confronti di una ferrovia e sulla cecità selettiva che hanno dimostrato nei confronti del raddoppio del tunnel autostradaale del Frejus.
Con la cappa di Maria Giovanna dell’alta felicità in effetti ci si pongono molte domande……..
ll pd vuole la-il tav i cinque stalle no. Pl ano vuole unirli ;allora: cosa c’è nelle sigarette che girano in Valsusa?
Ma l’accordo iniziale per il TAV non l’ha firmato l’Ulivo ora PD cosa non farebbero i vari Politicanti da strapazzo pur di mantenere la poltrona mi sembra che chi più chi meno ha cavalcato l’opposizione al progetto per poi cambiare rapidamente opinione una volta seduto sui vari scanni del potere
A proposito , dove sono finiti tutti i ” SI MOSE” , parenti stretti di di madamine, dei partiti politici che copulano quotidianamente con il SI a qualunque costo, di chi promette migliaia di posti di lavoro, di lobby, di proiettati nel futuro ma mai con i propri soldi.
Qualche “SI MOSE” in linea ? Se c’ è batta un colpo. Eppure erano la stragrande maggioranza degli italiani a giudicare da giornalisti scodinzolanti e televisioni genuflesse.
Tutti nascosti i ” si mose” …ora che i soldi sono finiti. Come le zecche che infestano i topi nascosti nelle fogne.
Povera Italia !
È già costato 5,5 miliardi e partirà (forse) nel 2022
La storia del Mose (Modulo Sperimentale Elettromeccanico) – il sistema di paratoie mobili di cemento alle bocche di porto del Lido, di Malamocco e di Chioggia concepite nel 1981 per proteggere Venezia dalle alte maree e i cui lavori sono iniziati nel 2003 – è un’antologia degli orrori. Invece di entrare in funzione nel 2011, partirà (forse) nel 2022; invece di costare 1,6 miliardi di euro, ne è già costato 5,5 cui si aggiungeranno circa 80 milioni l’anno per la manutenzione. Tutta l’opera è stata segnata da gravissimi episodi di corruzione, culminati in un processo che si è concluso nel 2017 rivelando un turbinoso giro di mazzette per coprire lavori e opere mal progettati e mai realizzati. L’inchiesta giudiziaria venuta alla luce con i 35 arresti del giugno 2014 ha portato alla condanna in primo grado per corruzione dell’ex ministro Altero Matteoli, poi deceduto e dell’imprenditore Erasmo Cinque. Due anni (in continuazione con i patteggiamenti del 2013) all’ex presidente della Mantovani, Piergiorgio Baita. Ha patteggiato due anni e 10 mesi Giancarlo Galan, governatore del Veneto dal 1995 al 2010 e poi ministro dell’Agricoltura di Silvio Berlusconi. Ma quel che è più paradossale, nonostante un esborso pazzesco, una volta in funzione il sistema di 78 paratie mobili chiuderà la porta alle maree eccezionalmente alte, da 110 centimetri a tre metri. Ma non potrà fare nulla per limitare i danni quando arrivano le acque medio-alte, quelle tra gli 80 e i 100 centimetri, sempre più ricorrenti. Il Mose rischia anche cedimenti strutturali per la corrosione elettrochimica dell’ambiente marino e per l’uso di acciaio diverso da quelli dei test. Le cerniere che collegano le paratoie mobili alla base in cemento – ce ne sono 156, ognuna pesa 36 tonnellate, un appalto da 250 milioni affidato senza gara al gruppo Mantovani – sono già corrose. È stato già indetto un bando da 34 milioni, dalla durata di 10 anni, per le nuove cerniere, ma le spese future per la manutenzione sono del tutto imprecisate.
Gli Svizzeri galleria del Gottardo 60 km per eliminare il dislivello e essere competitivi ai Tir che impestano la valle banda di somari amici della lobby dei Tir e della Sitaf
Ma i treni non vanno in salita?
Per anni se ne è stato zitto zitto sedendo sul trono del Comune di Susa e dell’Unione dei Comuni. Dopo aver preso in giro i NoTav (sapendo benissimo che lui non avrebbe potuto né fermare, né incidere alcunché su ogni decisione relativa al Tav), ed essere stato sonoramente trombato alle ultime elezioni, da 2 mesi scalcia per riposizionarsi e andare a caccia di qualche nuova poltrona. È proprio vero che il potere logora chi non ce l’ha (più).