POLTRONE & RIFIUTI IN VAL SUSA: CIACCI ACCETTA L’INCARICO. SARA’ LUI IL NUOVO PRESIDENTE DELL’ACSEL

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Ha disertato la prima riunione del cda di Acsel, tenutasi lunedì 5 ottobre, ma accetterà l’incarico di nuovo presidente in Val Susa. Alessio Ciacci, il guru dei rifiuti chiamato a guidare la società dei Comuni, ha deciso di sedersi su questa poltrona, per la cui elezione sono già divampate tante polemiche tra i sindaci, che si sono letteralmente divisi a metà tra sostenitori e contrari. “Formalmente non sono ancora presidente” tiene a precisare il toscano, ma secondo indiscrezioni confermate da vari Comuni avrebbe detto di sì, dopo un iniziale tentennamento a seguito dell’elezione di circa due settimane fa. Il tutto, nonostante i rimborsi spese previsti siano di 10mila euro annui per gli spostamenti tra Lucca e Sant’Ammbrogio, da condividere anche con un altro membro del cda che risiede ad Asti.

A rassicurarlo sui pieni poteri che avrà, sono stati proprio i sindaci che l’hanno sponsorizzato fin da subito: quelli delle liste civiche vicine al movimento No Tav (Villarfocchiardo, Sant’Ambrogio, ecc.) a cui si aggiungono i sindaci di centrosinistra di Avigliana, Susa, Condove, ecc. “Non è necessaria la modifica dello statuto dell’Acsel per dare più poteri a Ciacci, perchè ovviamente è l’assemblea dei soci che fornisce le indicazioni – spiega uno dei sindaci del gruppo sostenitore – basterà approvare un documento tra i Comuni, in cui si danno queste linee guida al cda, e a cui il cda dovrà adeguarsi”. Bisognerà vedere come la prenderà l’attuale amministratore delegato, Paolo Borbon, che teoricamente dovrebbe restare in sella fino al 2017. Se questa scelta dei Comuni sarà vissuta come una “bocciatura” per quanto ha fatto fino ad oggi, oppure se conviverà comunque con il neo-presidente part-time, che salirà in Val Susa un paio di giorni a settimana, massimo 3.

Le perplessità sul ruolo di Ciacci consistono infatti nel tempo che il “guru dei rifiuti” potrà davvero e concretamente dedicare alla Val Susa, visto che ha già un incarico di rilievo a Rieti, oltre a numerose attività di consulenza in giro per l’Italia. Non ci sarebbe problema se l’incarico da presidente fosse di pura “rappresentanza”, come accade in altre società, ma visto che l’obiettivo dei sindaci – come richiesto dallo stesso Ciacci – è quello di assegnarli pieni poteri, un ruolo operativo e di managment gestionale, la sfida diventa davvero difficile. “La Val Susa non è Messina o Rieti, ma è un territorio composto da decine di Comuni di aree diverse e con problematiche differenti, a partire dalla raccolta rifiuti – commenta uno dei sindaci che ha sostenuto la candidatura alternativa di Garbati – basti pensare alle esigenze dell’Alta Valle, da Sestriere in giù, così come a quelle dei paesi della Val Cenischia e della bassa Val Susa. Stando su due giorni, massimo tre a settimana, come potrà riunirsi con i funzionari dei vari Comuni e lavorare sul serio per l’Acsel?”.

Al neo presidente l’onere e l’opportunità di dare le giuste risposte ai cittadini e ai sindaci perplessi, per sfatare i dubbi che in queste settimane sono sorti, anche a causa di questo silenzio. Proprio perchè, vale la pena ricordarlo, alla fine sono proprio i cittadini e le varie attività commerciali della Val Susa a pagare la tassa rifiuti, e che di fatto “mantengono” l’Acsel affichè lavori al meglio.

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