dall’UFFICIO STAMPA DEL COMUNE DI AVIGLIANA
AVIGLIANA – Le criticità della Sanità pubblica sono oggetto di richiesta di incontro da parte del Comitato dei sindaci del Distretto Val Susa e Val Sangone nei confronti della direzione generale dell’Asl To3 e dell’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte.
“L’emergenza da Coronavirus – afferma il sindaco di Avigliana e presidente del Comitato dei sindaci del Distretto Andrea Archinà ha fatto emergere ancora una volta in modo evidente i punti di forza, ma anche quelli di debolezza con i quali il nostro Paese, e per noi in particolare la nostra Regione, sono costretti a confrontarsi. Tutto ciò in particolare in un ambito delicato come quello della Sanità pubblica, che si è rivelato quanto mai indispensabile per garantire l’incolumità dei cittadini e dal cui buon funzionamento dipendono, a cascata, fattori fondamentali per la stabilità di altri importanti settori”.
La Sanità in Valle, in un contesto montano, ricco di risorse e al contempo fragile, necessita di canoni di gestione differenti da quelli previsti per le aree metropolitane. La Pandemia da Covid-19 ha infatti fatto emergere come quella medicina territoriale da più parti invocata possa e debba tradursi in reali pratiche virtuose in grado di dare risposte concrete ai bisogni di una cittadinanza da sempre esposta a rischi di particolare natura e penalizzata dalle distanze per l’accesso ai servizi, caratteristiche delle zone a maggior dispersione territoriale.
I sindaci vorrebbero quindi affrontare temi sui quali negli ultimi mesi i Comuni delle Valli di Susa e Sangone hanno avuto molte occasioni di confronto col Distretto sanitario e sui quali intendono impostare con le Istituzioni di riferimento un lavoro di co-programmazione in grado di definire un’efficace strategia di medio e lungo periodo.
Certo che andare a discutere ( Regione) con chi nei decenni passati ha effettuato sforbiciate ed entrate a gamba tesa sulla sanità, è un impresa ciclopica. Cmq Auguri.
leggo:
“La Sanità in Valle, in un contesto montano, ricco di risorse e al contempo fragile, necessita di canoni di gestione differenti da quelli previsti per le aree metropolitane”
Che peccato accorgersene solo adesso, dopo che è stato smantellato un servizio importante come il reparto di maternità a Susa, che applicando meno rigorosamente una legge concepita per realtà generiche, avrebbe potuto continuare ancora a dare l’ottimo sevizio che dava alla Valle. Grazie Saitta, possiamo dirlo, ha risparmiato sulla pelle delle donne.
In ogni caso non cambierà niente, covid o non covid, i poteri e gli interessi politici e lobbistici sono troppo forti e si avvalgono di molte connivenze e protezioni.
è come chiedere alla volpe di proteggere il pollaio.