La parrocchia di Bardonecchia finisce, suo malgrado, nelle pagine dell’Espresso a proposito del tema dell’accoglienza dei profughi. Il settimanale nazionale, sull’ultima uscita di venerdì, ha pubblicato l’inchiesta fatta sul campo dal giornalista Fabrizio Gatti, che per l’occasione si è finto rifugiato. Dal Nord al Sud, ha chiesto un letto per uno o due giorni massimo a 23 diverse parrocchie, tra cui appunto quella di Bardonecchia, vendendosi però spesso le porte chiuse in faccia. Il giornalista ha preso il volto di Ibrahim Bilal, 49enne kurdo iracheno. Un nome inventato, per fingersi un esule di guerra in cerca di asilo in terra Europea, con la moglie e due bimbi piccoli che lo devono raggiungere. L’Espresso ha voluto così verificare se le parrocchie stanno applicando quanto richiesto alcuni giorni fa da Papa Francesco: “In vista del Giubileo, ogni parrocchia e ogni comunità religiosa dovrebbe accogliere una famiglia di profughi” aveva detto il Pontefice. L’inchiesta di Gatti è durata tre settimane, percorrendo oltre 5000 chilometri.
Alla parrocchia di Bardonecchia il giornalista, fingendosi rifugiato, arriva a fine settembre e lo racconta sulle pagine dell’Espresso. Ecco come è andata, secondo quanto pubblicato sul giornale.
“Bardonecchia è un passaggio obbligato per evitare il blocco dei profughi alla frontiera di Ventimiglia-Mentone (…). La canonica della chiesa di Sant’Ippolito è una bella casa a due piani, cinque finestre per lato, i gerani affacciati al balcone. Un citofono. Apre un sacerdote, forse il parroco. La tonaca lunga una ventina di bottoni, un grande affresco dietro di lui. Bilal (il rifugiato) si presenta come profugo iracheno e spiega che la famiglia lo sta raggiungendo. Chiede un tetto per una o due notti dove riscaldare i bambini, in attesa di passare il confine.cIl prete risponde soltanto in italiano. Ma si capiscono. Qui non c’è posto per dormire – dice il parroco – e dove ti metto? Perché tu devi andare in albergo”. No money, non ho soldi, rivela Bilal. No sleep, non date da dormire? “Qui no” e il sacerdote sottolinea il no con l’indice. Bilal racconta che deve andare in Francia. “Francia Caritas Modane” aggiunge allora il prete “qui no”. Because I’ve heard the pope…perché ho sentito il Papa…”Cos’é Pope?” chiede lui. “Dormire in chiesa no”, aggiunge subito dopo, dimostrando di aver capito: “Va a vedere a Modane, Francia, Caritas Modane”. “No document, Pellice” dice chiaramente Bilal. “Ah, quello non so, non so police”, risponde il prete alzando tutte e due le mani. L’aiuto si ferma qui, sulla soglia della canonica da dove Bilal e il sacerdote non si sono mai mossi. Uno fuori, l’altro dentro. La porta si richiude”.
PROFUGO CHIEDE UN LETTO A BARDONECCHIA? “QUI NON SI DORME, VAI ALLA CARITAS DI MODANE” / LA PARROCCHIA FINISCE NELL’INCHIESTA DELL’ESPRESSO
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Io mi domando con quale sfacciata arroganza, questo prete predicherà la domenica, visto che lui è il primo a non seguire la parola di Dio. Mi auguro che la sua diocesi prenda i dovuti provvedimenti.