TRANA – “Hanno tagliato la catena e sono entrati nella fonderia completamente chiusa, violando una proprietà privata”, le parole del sindaco di Trana, Ezio Sada, su come è cominciato il rave party nella notte tra sabato e domenica scorsa. Non è la prima volta che l’ex fonderia sulla statale 89, direttrice da Trana a Sangano, diventa teatro di una rave: ce n’era stato un primo tra il 2007 e il 2008.
Un luogo pericoloso, si tratta comunque di una fabbrica dismessa in cui muoversi con cautela, che ha ospitato un centinaio di ragazzi e una cinquantina di auto.
La casse devono aver cominciato a mandare musica attorno alle 2:30, secondo la ricostruzione del sindaco: “Abbiamo avuto una festa delle borgate e alcune persone al termine sono andate a mangiare in un locale vicino alla fonderia, non hanno sentito nulla. All’uscita, attorno alle 2, ancora nulla”.
“Non ci sono state chiamate da Trana” racconta Sada, che viene a sapere della festa alla mattina seguente, quando riceve una comunicazione dal sindaco di Sangano Agnese Ugues e in successione dal Comando dei Carabinieri di Avigliana.
“Sono situazioni complesse da gestire – sottolinea Sada – si ha a che fare con un centinaio di persone, di cui non si conosce la lucidità. Un conto è avere a che fare con un gruppo di tre o quattro, un altro conto con decine e decine”.
Già alle prime chiamate le Forze dell’Ordine sono intervenute, impedendo ulteriori ingressi nell’edificio e identificando i ragazzi, man mano che uscivano dall’ex fonderia, per un totale di un centinaio.
La “festa” è terminata nel pomeriggio, dando possibilità al proprietario dello stabile di verificarne le condizioni, rinvenendo spazzatura, come lattine di birra e bottiglie.
Visto che questi rave si sono fatti si fanno e si faranno forse converrebbe trovare dei luoghi appropriati dove farli svolgere, cercando di far lasciare il posto come lo hanno trovato…per la gente lucida è difficile trovarla a scuola e vari articoli di valsusaoggi lo dimostra non si può fare di tutta un erba un fascio…