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di CLAUDIO DANNA
REANO – Oggi, un giro in E-bike un po’ insolito. Scolliniamo a Reano e prendiamo il sentiero spartiacque tra Trana e la strada di Villarbasse. All’altezza di un ripetitore notiamo una baracca in fiamme, sono alte e interessano un grosso albero al limite del sentiero, poco più avanti un tizio che tagliava la legna. Gli chiediamo se avesse già avvisato i vigili del fuoco e ci risponde che quel pezzo di bosco non è suo.
Decidiamo allora di avvisare i vigili del fuoco, forniamo le coordinate gps del posto e intanto io e un altro ci avviciniamo alla baracca. All’esterno ci sono tre bidoni di acqua da 200 litri, riusciamo a fatica uno per volta a rovesciarli e a spegnere gran parte dell’incendio, almeno la parte confinante con il bosco.
Ripartiamo, ma fatti 50 metri trovo i primi due del nostro gruppo a terra, uno dei due ha il viso insanguinato e si tiene le mani sul viso, vedo con orrore cosa è successo, attraverso il sentiero c’è un filo di ferro legato tra due alberi a 1,70 metri da terra, altezza perfetta per uccidere.
Solo la fortuna ha evitato una tragedia, il primo ciclista ha urtato il cavo con il casco, il secondo che anche lui, non aveva visto il cavo, ma il primo ciclista in difficoltà, ha istintivamente frenato e urtato il cavo sotto al naso procurandosi due tagli per fortuna superficiali.
Abbiamo raggiunto Reano e due di noi hanno accompagnato i vigili del fuoco dove c’era l’incendio che è stato così completamente spento. Un giro davvero strano oggi.
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godo
Rifiuti umani come te non dovrebbero avere il diritto alla vita
Godo io a trovarti nella stessa situazione descritta…idiota
Il koglione che mette i fili non sa di incorrere nel reato di tentato omicidio. Una nota di merito al fenomeno che non chiama i vigili del fuoco perché il terreno non è il suo.
Ma cosa significa:” non è mio il terreno”, sta bruciando chiama qualcuno no? Egoismo menefreghismo ignoranza…
Salve, sono originario di Reano e frequentatore con e-bike dei boschi di Villarbasse/Trana/Avigliana/Buttigliera Alta/Rosta, insomma della collina morenica e Moncuni.
Il 30 DIC 2018 sono stato vittima di un cavo d’acciaio teso tra due piante a 1,7 m da terra nella stessa zona descritta nell’articolo.
A me è andata peggio: corsa al Pronto Soccorso di Rivoli per 12 punti interni di sutura a riattaccare il labbro inferiore alla mandibola, 1 ernia cervicale + 2 protusioni discali cervicali (intermittenti dolori al nervo omerale DX e perdita di sensibilità a 2 falangi).
Invito vivamente tutti i malcapitati a recarsi al Stazione Forestale di Giaveno per depositare denuncia contro ignoti per lesioni colpose (Codice Penale), così come ho provveduto a fare io l’anno scorso.
All’inizio del 2019 i Carabinieri Forestali avevano immediatamente provveduto a istituire sopralluoghi in borghese per identificare passeggiatori sospetti, ma non avendo avuto esiti forse hanno poi diminuito la loro presenza.
L’aumento delle denunce formali non può che far crescere il loro interesse a perseguire questo reato, perché è di questo che si tratta: REATO del Codice Penale.
Keep on biking!
Non è il primo caso in zona.
Eppure le bici non inquinano e non fanno rumore.
Pensavo che solo noi motociclisti fuoristradisti fossimo odiati…