Dal 2 al 5 ottobre 2015, per il terzo anno consecutivo, un “pezzetto” delle tradizioni valsusine è migrato in Finlandia per una serie di convegni e seminari, che hanno consentito di portare fuori dalla Valle alcuni aspetti culturali particolarmente significativi, come i carnevali alpini e le sacre rappresentazioni.
La storia inizia da lontano, quando alcuni anni fa l’antropologa segusina Caterina Agus, nello scrivere la sua tesi per l’Università di Torino, viene a conoscenza del progetto europeo “Carnival King of Europe”, volto alla valorizzazione dei carnevali europei. Da allora inizia una collaborazione tra l’Università di Torino, l’Università di Helsinki e quella di Rovaniemi per far conoscere, anche al di fuori della Valle di Susa, i caratteristici carnevali con gli orsi di Urbiano e del Lajetto. Il tutto si concretizza, negli anni successivi, in una serie di convegni e giornate di studio, sia in Italia che in Finlandia, dove ormai il folklore valsusino è di casa, date le strette affinità di alcune tradizioni comuni ai due Paesi.
Anche quest’anno, dunque, vi è stata ad Helsinki una serie di giornate, organizzate dalle Università di Helsinki e di Torino, dalla Società di Etnografia Nordica, dall’Istituto di Cultura Italiana e dalla Società di Letteratura Finlandese, sull’argomento “The Circle of Life, Ritual, Sacred and Profane Times”, nel cui ricco programma hanno avuto una collocazione di riguardo gli interventi The Fight Between Carnival and Lent: Time of Feast and Time of Penance in Western Alps a cura di Caterina Agus (per l’Università di Torino) e Cycles of life and death: the mystères in the the valleys of Savoy and the Dauphiné Alps di Giuliana Giai (del Centro Ricerche Culture Alpine di Torino).
Alla presenza di un folto e interessato pubblico, dell’ambasciatore italiano in Finlandia, dott. Giorgio Visetti, e di studiosi di provenienza internazionale, si è così dibattuto di carnevali, di orsi, di mystères, di cappelle montane affrescate con scene di teatro religioso, di usanze carnevalesche e quaresimali delle nostre terre di confine, in un ciclo della vita e della morte che accomuna popoli e società geograficamente lontani, ma vicini come usanze e rituali.
In una seconda giornata di studi è stato importante poter presentare nello specifico le maschere del carnevale del Lajetto, da parte di Caterina Agus, una delle organizzatrici della “trasferta” finlandese del noto gruppo folkloristico condovese; la presentazione è avvenuta nella prestigiosa cornice dell’ International Mask Theatre Festival MasQue 2015, evento a cadenza biennale che vede riuniti ad Helsinki artisti di tutto il mondo per le loro performances teatrali. Per concludere, a cura dell’Istituto di Cultura Italiana e della Società Dante Alighieri di Helsinki, nell’ambito della settimana della lingua italiana nel mondo, sul tema “L’italiano della musica, la musica dell’italiano” altra interessante conferenza, in cui ha vestito i panni di relatrice ancora Caterina Agus, con un intervento dal titolo “Quivi per canti s’entra, e là giù per lamenti feroci”. La musica nel viaggio ultraterreno di Dante, in cui si sono sottolineati sia il legame tra la lingua italiana e la musica nelle sue molteplici accezioni sia l’importanza della musica quale vettore culturale e linguistico.
Un’agenda ricca e intensa, che ha riservato grandi soddisfazioni agli studiosi e agli appassionati della storia e delle antiche usanze valsusine. Vesa Matteo Piludu, Davide Giovanzana, Eugenio Caria sono solo alcuni dei tanti studiosi e ricercatori che dalla Finlandia hanno contribuito al successo di tutta l’iniziativa, che prevede ulteriori sviluppi nel 2016, con momenti di teatro e di confronto culturale italo-finlandese a Torino, a Velletri e a Dogliani, nelle terre del vino patrimonio dell’UNESCO.
Staremo a vedere se gli orsi finlandesi verranno “domati” col vino dei Colli romani e delle Langhe, così come accade all’orso di Urbiano col vino valsusino!