DALLA POLIZIA DI STATO
SANT’ANTONINO / AVIGLIANA – Erano soliti riciclare autovetture rubate in Italia, facendole apparire come vetture estere di lecita provenienza e “nazionalizzate” presso vari Uffici della Motorizzazione Civile della penisola, attraverso la presentazione di documenti di circolazione rubati all’estero (Spagna, Francia e Germania) e falsi contratti di vendita.
Le auto erano poi rimesse in commercio, anche attraverso autosaloni dell’area metropolitana torinese.
Si tratta di una complessa attività investigativa avviata dalla Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale “Piemonte e Valle d’Aosta” di Torino a seguito del sequestro di un’autovettura risultata oggetto di riciclaggio, secondo le modalità sopra descritte.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, permettevano di identificare inizialmente un personaggio residente in Basilicata ed un commerciante di autovetture che ha un autosalone in provincia di Torino, che avevano venduto l’auto “oggetto di riciclaggio” ad un ignaro acquirente.
Le indagini hanno fatto emergere che altre persone, residenti in Basilicata ed in Piemonte, facevano parte del gruppo con ruoli diversi e si dedicavano a tale attività illecita.
Sono state accertate responsabilità penali nei confronti di 6 persone, per i reati di ricettazione, riciclaggio, falso ed occultamento/distruzione di documenti e targhe, in relazione a 6 veicoli.
Il Gip del Tribunale di Torino ha emesso l’ordinanza della misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di 5 persone, eseguita nella mattinata di martedì 19 dicembre.
I destinatari del provvedimento sono:
1. BEVILACQUA PIETRO, di anni 54, residente ad Avigliana (TO);
2. VASSALLO DOMENICO, di anni 59, residente a Sant’Antonino di Susa (TO);
3. VASSALLO FABIO, di anni 37, residente a Sant’Antonino di Susa (TO;
4. RAGO MARIO, di anni 39, residente a Policoro (MT);
5. MITIDIERI NICOLA, di anni 36, residente a Policoro (MT).
Contestualmente alle catture sono state eseguite perquisizioni nelle abitazioni, con il sequestro di un’autovettura di illecita provenienza e “camuffata” nei dati identificativi, chiavi di autovetture, documenti di circolazione ed altra documentazione cartacea relativa alla compravendita di auto ritenuta utile peri il prosieguo delle indagini e sulla quale verranno effettuati gli opportuni accertamenti.