di MARIO RAIMONDO
Il problema era sempre quello…Arriverà prima da noi ad Almese od andrà a Avigliana? O a Chiusa? O a Sant’Ambrogio? Al mattino presto, prima di prendere la corriera della Girardi e Basilio che ci portava a scuola, al bar sport di Reginetta Menegon sfogliavamo i quotidiani torinesi dove nella pagina spettacoli la locandina dell’ultimo film di Bud Spencer (e Terence) ammiccava noi giovani spettatori. E si, era un problema quello in quei felici anni Settanta…Per saperlo bisognava guardare alla distribuzione… I film della PAC, della FIDA CINEMATOGRAFICA, dell’EURO INTERNATIONAL FILMS, della DELTA SPA e della PANTA CINEMATOGRAFICA DISTRIBUZIONE, arrivavano prima al Corso di Avigliana ed al Gloria di Chiusa San Michele. I film a logo TITANUS, DEAR, CINERIZ, MEDUSA e PEA arrivavano ad Almese e a Sant’Ambrogio…Le case ovviamente erano tante altre, ma per la maggiore parte Bud (e Terence) erano legati a queste scuderie. E tra i cinematografi c’era concorrenza per accappararsi le pellicole perchè i film con Bud in cartellone facevano il pienone a tutte le ore. Ad Almese il cinema di Ugo Sada e di Nella Allais viaggiava in una sorta di tandem differito col cinema di Sant’Ambrogio che era gestito da Aldo Allais, fratello di Nella. I film che la domenica ‘X’ erano proiettati ad Almese, la domenica successiva venivano proiettati a Sant’Ambrogio e viceversa. Comunque quando si spegnevano le luci in sala, dopo la Settimana Incom o i vari altri cinegiornali, le sciabolate di luce che uscivano dal proiettore si ricomponevano sullo schermo nella magia di una storia che coinvolgeva tutti… Bud, in qualsiasi contesto, faceva giustizia a suon di mega scazzottate…E tutti giù a ridere… Cinema nazional-popolare? Forse. Ma cinema che ha portato in alto il nome dell’Italia nel mondo facendo di Bud (e Terence) veri testimonial del bel paese, della capacità di un popolo di costruire con poco fenomeni mondiali. Una serie di successi irripetibili da ‘Lo chiamavano Trinità’ ad ‘Altrimenti ci arrabbiamo’ a ‘Piedone lo sbirro’ che hanno segnato indelebilmente un’epoca : l’epoca dell’ottimismo. Irripetibile, probabilmente… Successi che hanno riempito i nostri cinema ed al contempo sono stati prodromi del declino delle nostre sale di paese iniziato lentamente verso la fine degli anni Ottanta. Li ricordate i nostri cinematografi? Li ricordate i luoghi dei nostri sogni? Il Gloria di Chiusa – un autentico gioiello per l’epoca, all’avanguardia nelle soluzioni tecnologiche ed architettoniche con quella galleria che ‘proiettava’ lo spettatore nello schermo – oggi è avvolto da un ponteggio arruginito… Sembra uno scheletro in attesa di chissà chi o cosa…Forse, un giorno, qui passerà Godot. Il Narciso di Bussoleno ed il Corso di Avigliana, chiusi da anni, sono ricoperti dalla polvere dell’oblio. Del Cinema Sada di Almese non è rimasto più nulla, neanche il nome, travolto come la maggior parte del paese da una colata di cemento che ne ha seppellito persino la memoria…Verrebbe quasi da dire: “Bud, con una scazzottata pensaci tu…” Ma non siamo al cinema, purtroppo.. Immaginandoti in un luogo del Selvaggio West il tuo cavallo ha raggiunto la Frontiera.. E anche se per noi ragazzini degli anni Settanta, eri solo un amico di celluloide, oggi, un po’, ci sentiamo più soli (…)