“La rissa? Non è colpa degli atleti e dei Borghi, ma dovuta a persone esterne. E sto pensando alle dimissioni dalla Pro Loco”. Dopo le polemiche, i feriti e la rissa avvenuta al Palio di Susa, parla a ValsusaOggi il presidente della Pro Loco, Salvatore Sabato. Instancabile organizzatore, Sabato è deluso, molto amareggiato e pensa anche alle dimissioni dalla Pro Loco. C’è tanta delusione, avrei voglia di farmi da parte…non lo dico per dire, se c’è qualche giovane che ha voglia si faccia avanti – ammette con amarezza – per colpa di qualcuno si rovina il lungo lavoro di chi organizza, così come degli atleti e dei borghi, che si allenano un anno intero per il Palio”.
Per questo a Sabato viene voglia di mollare e dare le dimissioni da presidente della Pro Loco: “Queste cose vanno fatte per passione e divertimento, se poi prevalgono altre cose è meglio rinunciare, sto davvero pensando alle dimissioni”.
Sabato riflette anche sul caso della corda spezzata: “È vero che la fune non era nuova ed è quella che si usa da sempre, così come i borghi utilizzano da sempre gli stessi materiali. Non è mai successa una cosa simile, non riusciamo a spiegarcelo”. Il dispiacere enorme è per i ragazzi che si sono feriti: “Per me è il primo pensiero, questo mi ha davvero fatto star male” aggiunge.
E poi l’episodio della rissa. Cosa ne pensa Sabato?
“Non è stata causata dai borghigiani e dagli atleti, il palio in sè non c’entra niente, tutto è partito dalla maleducazione di questo signore di Susa che è sceso in arena, mentre prima era tra il pubblico, a scattare foto ai due ragazzi feriti del Borgo dei Cappuccini. Forse voleva fare lo scoop, ma non era il caso di comportarsi così. In più, avendo risposto pure male ai compagni di squadra dei due ragazzi feriti, che gli chiedevano di non scattare foto, lui ha risposto in malo modo e ha ottenuto una loro reazione rabbiosa, anche perché i borghigiani erano sconvolti dall’incidente”.
Poi è scattato l’inseguimento al fotografo, che é scappato fuori dall’arena. Ma nel frattempo in campo sono scesi i suoi amici, e così con i ragazzi dei Cappuccini sono volate le botte e le sberle, sedate solo dall’intervento dei carabinieri e dell’organizzazione. “Ci tengo comunque a sottolineare la sportività dei Cappuccini, che volevano continuare la gara anche con due atleti in meno – aggiunge Sabato – nonostante questo brutto episodio, ci tengo a sottolineare che negli anni è cresciuto il senso di sportività. Lo ribadisco, la rissa scoppiata in arena non c’entra nulla con il palio e con il torneo”.
E la vittoria attribuita al Borgo Traduerivi? Anche quello ha generato polemiche: “Capisco bene la delusione degli atleti, che si preparano un anno intero per vincere il torneo sul campo, e non per punteggi – replica Sabato – ma c’è un apposito articolo sul regolamento del Palio, e va rispettato. Teniamo comunque conto che si erano già tenute due gare del torneo, e che in quel momento Traduerivi era comunque in testa”.
Sicuramente il fotografo ha tenuto un comportamento indegno sotto tutti i punti di vista, ma rispondere alle provocazioni con le mani non va bene e non si fa!
Cadere nelle provocazioni anche in un momento difficile può dimostrare poca maturità .
Nessuno si aspettava un simile incidente e tutti sono rimasti sconvolti . Il materiale che si usa nel palio o in altre manifestazioni deve essere accuratamente controllato per evitare anche il minimo rischio .
Mi domando invece il significato di parole come lealtà e sportività di cui tanto ci di riempie la bocca durante i giorni del palio… E assistere allo spettacolo di risse e borghi che abbandonano il loro posto cosa c’entri appunto con lealtà e sportività … Le decisioni di arbitri giudici e comitati vari possono non piacere .. Possono deludere … Possono anche farci girare un po’ le scatole … Ma vanno accettate…
Perché se per il palio di Susa è successo tutto questo non scandalizziamoci poi se la gente si ammazza per una partita di calcio .