SUSA – Il 27 ottobre scorso a Saint – Nicolas, presso Aosta, si è tenuto l’annuale congresso del Centre d’études francoprovençales “René Willien” sul tema dal titolo “Nourrir la mort: rituels funéraires et pratiques alimentaires des Alpes à l’Himalaya”, in merito alle pratiche, ai rituali e all’immaginario della morte secondo un approccio di antropologia transalpina comparata, dalle religioni cattolica e riformata delle Alpi europee fino ad arrivare alle religioni tibetane del più lontano Himalaya.
In particolare, nelle Alpi franco – provenzali sussistono ancora oggi pratiche poco studiate che attirano l’attenzione degli studiosi. Al convegno ha partecipato l’antropologa valsusina Caterina Agus, in rappresentanza dell’Università di Torino, con la relazione “Nutrire la morte per generare la vita: pane e vino nei Mystères delle vallate alpine tra Delfinato e Savoia”, in cui ha analizzato alcuni aspetti delle sacre rappresentazioni valsusine dei secoli passati e dei rituali ciclici stagionali ad esse legati, alla luce dei documenti inediti rinvenuti in anni recenti, stabilendo gli inevitabili nessi tra i “mystères” (in cui il santo o Gesù subiscono sempre una morte – sacrificio violenta) e i riti di fecondità e di buon raccolto caratteristici del mondo contadino, in un ideale ciclo di morte-rinascita che si ripete immutabile da secoli, secondo la formula consolidata di “nutrire la morte per generare la vita”.
La presenza di studiosi delle Università Cattolica di Lione, dell’Università della Corsica e di Centri di Ricerca sulle lingue minoritarie ha reso la giornata un appuntamento prezioso e interessante: la particolare sensibilità della Valle d’Aosta nei confronti proprio delle lingue minoritarie ha fatto sì che un folto pubblico fosse presente all’iniziativa, insieme con le autorità comunali e regionali. Un “pezzetto” delle tradizioni e della cultura della Valle di Susa è perciò stato fatto conoscere ed apprezzare in un contesto importante al di fuori della Valle. All’anno prossimo per la pubblicazione degli atti.