CESANA, SERRA E LE TELEFONATE ANONIME DOPO L’ARTICOLO SUGLI IMPIANTI CHIUSI

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DI ROBERTO SERRA – Con viva e vibrante soddisfazione mi accingo a rispondere

Riprendo l’introduzione di Crozza che utilizza nelle sua trasmissione per rispondere ai numerosi fans che mi sono ritrovato dopo la pubblicazione   dell’approfondimento “Cesana e gli impianti chiusi” rivolgendomi ad una inaspettata schiera di fans, che con entusiastico impegno e nelle forme più moderne di comunicazione hanno utilizzato per esprimere tutta la loro condivisione e apprezzamento al mio dire.

Ovviamente come capita nelle migliori famiglie l’anonimato come critica distruttiva sono state largamente utilizzate, ovviamente i commenti e gli apprezzamenti sono stati in linea con il contenuto neuronico dei miei interlocutori, ma questa è solo una mia personale considerazione.

Ciò che maggiormente ho apprezzato è stata la capacità di sintesi che i più hanno espresso con frasi di contenuti e profondità intellettuale veramente fuori del comune dalle quali si percepiva il vero sentimento dell’uman pensiero, ovviamente l’anonimato che le contraddistinguevano è stato in questo caso veramente positivo e mi ha permesso di apprezzare la genuinità e la profondità dei pensieri espressi.

L’unico dubbio che mi attanaglia è che i neuroni di queste persone per lo stress intellettivo cui sono stati sottoposti  non siano cortocircuitati causa mia e quindi non vorrei averli sulla coscienza.

Dopo questa dovuta introduzione forse un po’ironicamente alleggerita, riprendo l’argomento ma soprattutto sottolineo l’attenzione di essere riuscito generare in alcuni una reazione di attenzione e reazione che raramente avviene, normalmente si traduce in  “sono tutte stupidaggini (eufemismo)”.

Personalmente ritengo positivo e interessante che qualcuno si sia scomodato a esprimere condivisione e critica al mio ragionare, in un mondo chiuso come la Valle dove difficilmente il cittadino non percepisce il diritto di parola e di rispetto per le proprie idee e quindi evita sovente per opportunità o per timore di esprimerle,  il fatto di aver stimolato persone  a  prendere atto dei problemi sollevati, assumere una posizione, esprimere delle proposte, approfondirne le logiche e quindi fare emergere delle idee è stato certamente positivo e per il sottoscritto motivo di soddisfazione.

Un po’diversa è stata la categoria dei sistemi di un creativo Twitter insultante. Per un attimo sono rimasto sconcertato poi riflettendoci mi son reso conto di essere riuscito a generare una reazione, anche se tribale, ma pur sempre  interessante anche da parte di coloro che da sempre ne sono stati fuori.

Pertanto lancio un  invito:

Signori visto dai Vostri commenti emerge un dissenso perché mai non vi soffermate un momento e provate a fare ruotare i neuroni che possedete a esprimere le vostre idee le vostre proposte, anche anonimamente ma il contributo che potreste dare è importante, a prescindere che l’affrontare problemi con approcci diversi può certamente permettere di trovare forme e argomenti per coloro che sono deputati a decidere di rendersi conto di rappresentare ciò che la cittadinanza vuole o per lo meno permette di dare indicazioni e trasparenza tali da evitare ambiguità o insinuazioni.

Questa valle da troppo tempo ha dimenticato il dialogo, il confronto la sindrome di sbirciare da dietro le persiane o il cavarsela con una battuta “tanto non cambia nulla” ha portato ad una perdita d’identità grave e al rischio reale di essere ostaggio di realtà che non ci appartengono o che non vorremmo.

Roberto serra

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