di CHRISTIAN MASOTTI
GIAVENO – Mercoledì 7 settembre, presso l’ex ospedale di Giaveno, si è tenuto un importante incontro, il cui scopo era quello sì fornire il resoconto dell’attuale situazione della struttura sanitaria, tra servizi presenti e impegni futuri. Erano presenti alla riunione il dott. Minniti, dirigente Asl, e la consigliera regionale Daniela Ruffino.
Uno dei primi temi affrontati è quello della “continuità assistenziale”. Questo tipo di servizio rappresenta la prima tappa del processo di riordino del presidio ospedaliero giavenese. Nasce così il “CAVS” ossia “Continuità Assistenziale Valenza Sanitaria”, che ha come obiettivo far defluire i pazienti dagli ospedali come quelli di Rivoli o Susa. E’ permesso agli utenti di trascorrere un periodo di degenza a Giaveno per 30 giorni, con la possibilità di ampliarli, per un totale massimo di 2 mesi.
A Giaveno la continuità è resa possibile dai 30 posti letto presenti nel reparto, ed è inoltre necessario uno sforzo consistente in termini di risorse professionali, iniziando dalla presenza medica nelle ore previste e del lavoro di 23 operatori, fra i quali 1 coordinatrice, 8 infermieri professionali e 14 operatori assistenziali (come generici, OSS e OTA).
L’intenzione è quella di ampliare i servizi della struttura di Giaveno non solo ai casi a “bassa intensità”(ossia pazienti stabilie per lo più anziani), ma anche ai casi ad “alta intensità”, ossia quei pazienti con situazioni più difficili. E che, all’interno dell’ospedale di Rivoli, necessitano ancora di cure mediche e cliniche specifiche.
Il dottor Minniti spiega: “Per l’ampliamento dei casi ad alta intensità, siamo già pronti qua a Giaveno, lo staff medico è preparato, manca solo l’autorizzazione a livello formale…ma siamo fiduciosi. L’ambiente in questo reparto è molto più vivibile rispetto a Rivoli, e gli infermieri che lavorano sono validi”. Per poi concludere: “Il gruppo di medici è pronto, probabilmente se ne dovrà aggiungere ancora uno, ma siamo preparati ad accogliere anche pazienti più impegnativi”.
Prende poi la parola la consigliera regionale Daniela Ruffino: “La popolazione segnala che la maggior difficoltà è quella di accedere alle varie sedi ospedaliere, cerchiamo perciò di andare incontro alla gente, ovviamente dove è possibile”.
A Giaveno viene anche confermato il “PPI”, ossia il punto di primo intervento dalle ore 8 alle ore 20, che sarà il centro di riferimento, in caso di necessità, del CAVS. In questo polo lavorano 3 medici, una caposala specializzata nell’emergenza e 6 infermieri professionali. Nelle ore notturne, con lo scopo di garantire una copertura costante, è presente la guardia medica e, in alternativa, il 118.
Per concludere il discorso della continuità assistenziale, è doveroso fare riferimento anche ai due posti letto che l’ASL si impegna a dedicare alle cosiddette “cure palliative”, che si occupano in maniera attiva dei pazienti colpiti da una malattia che non risponde più a trattamenti specifici, e la cui diretta evoluzione è la morte. L’azienda si impegna a ufficializzare questo servizio, riservando 2 posti letto sui 30 totali.
LA TELEMEDICINA ANCHE A GIAVENO
Durante l’incontro, la consigliera regionale Daniela Ruffino ha poi riportato l’attenzione sull’assistenza territoriale: “C’è spesso la necessità di dover lasciare il paziente al proprio domicilio, a causa delle difficoltà dello spostamento”. Sarà quindi “allargato” da Avigliana a Giaveno il servizio della telemedicina.
Tutto ciò permetterà agli operatori di proseguire la loro consueta assistenza domiciliare e di avere in più una serie di attrezzature digitali itineranti (apparecchi elettromedicali per l’ECG, attrezzature per la misurazione di parametri quali la glicemia, strumenti per la spirometria per il controllo della saturazione arteriosa). Le rilevazioni effettuate dagli operatori in tempo reale saranno poi inviate agli specialisti, il tutto senza spostare minimamente il paziente dalla propria abitazione. Per attuare questo percorso innovativo, sarà necessario il trasferimento della dottoressa Salerno nel presidio di Giaveno, essendo lei la responsabile della telemedicina presso Avigliana. Nel progetto è stato coinvolto anche il dott. Lazzero che opera nell’ospedale di Pinerolo, dal momento che è un esperto a livello internazionale, considerato dall’Asl un’eccellenza, nell’ambito della telemedicina. Il servizio dovrebbe partire entro la fine del 2016.