dal GRUPPO CONSILIARE “SÌ SANT’AMBROGIO”
SANT’AMBROGIO DI TORINO – Distanti, ma uniti. Ce lo siamo sentiti ripetere a lungo, in tempo di lockdown. Pensavamo valesse anche per i colleghi amministratori.
Invece, mai come giovedì sera, nel corso della seduta consiliare, ci siamo sentiti distanti e discriminati.
Dall’insediamento, ormai un anno fa, della nuova amministrazione, non ci siamo mai sentiti coinvolti e partecipi delle decisioni prese a Palazzo Civico. Certo, siamo l’opposizione, abitualmente abbiamo visioni diverse. Ma è successo che, talvolta, avessimo idee condivise.
In questi casi, però, gli atteggiamenti sono stati differenti a seconda della parte proponente.
Quando abbiamo dovuto valutare un progetto o un’idea scaturiti dalla mente della maggioranza che ci sembravano sensati, non abbiamo mai avuto problemi a votare a favore per lavorare congiuntamente ad un risultato che andasse a tutto vantaggio dei cittadini.
Viceversa, abbiamo notato che, quando la proposta di qualsiasi iniziativa porta la nostra firma, l’amministrazione faccia di tutto per rivendicarne la paternità, affermando di aver già da tempo intrapreso accordi, indetto riunioni, stipulato convenzioni, abitualmente non suffragati da documentazione scritta che lo comprovi.
Loro vogliono sempre arrivare primi, non accettano il sorpasso. Questo a nostro avviso non è governare, è voler primeggiare. È una smania di calcare il palcoscenico, di essere sempre sotto le luci della ribalta.
Non è esempio di scelte oculate a vantaggio della collettività, ma di strategie di marketing promozionale a beneficio dei cittadini che non sono certo quelli santambrogesi, bensì i “Cittadini in movimento”.
Lo scorso 13 maggio abbiamo fatto protocollare una mozione avente ad oggetto l’istituzione di una commissione dedicata al Covid-19, per coinvolgere in maniera totale tutti i santambrogesi titolari di attività sul territorio e comprendere le loro effettive esigenze per la ripartenza. I temi in essa contenuti erano stati anticipati ai membri della maggioranza in occasione della commissione bilancio convocata il 12 maggio, senza alcun commento in merito. Giovedì sera, l’amministrazione ha bocciato la nostra mozione.
Nel frattempo, giacché le voci di paese corrono, siamo venuti a conoscenza del grande lavoro portato avanti dall’amministrazione Falchero per convocare i commercianti per un confronto sulle loro reali esigenze: lunedì 18 e mercoledì 20 maggio, parte di essi, senza lettere ufficiali protocollate, bensì con telefonate (o forse tam tam), sono stati ascoltati in sala consiliare.
Lunedì 18 maggio, nel pomeriggio, tra maggioranza ed esercenti, una trentina di persone affollavano la stanza, senza rispettare le normative attualmente vigenti in tema di distanziamento sociale. Oltretutto, ciò accadeva durante l’orario di lavoro dei dipendenti pubblici, esposti a loro insaputa al rischio di contagio.
L’ambiente (sala Ferrero) era lo stesso nel quale giovedì sera si sarebbe dovuta svolgere la seduta consiliare, che invece è andata in onda in modalità virtuale, per evitare assembramenti e utilizzo condiviso dei microfoni.
Noi avevamo proposto una seduta a porte chiuse e senza ausilio di dispositivi audio, con disponibilità a sederci, opportunamente distanziati, tra le fila abitualmente occupate dal pubblico. Niente da fare, atteggiamento troppo rischioso.
Certo, quattro consiglieri di minoranza possono veicolare il Covid-19. Ma lo stesso possono farlo, a loro insaputa, anche ristoratori, baristi, titolari di attività alimentari. Non abbiamo fatto tamponi o test sierologici, ma ci sentiamo portatori sani di un virus nei confronti del quale i Cittadini in movimento hanno già sviluppato anticorpi, che forse è quello che temono maggiormente. Si chiama “virus della collaborazione”.
Tra l’altro, i commercianti e esercenti convocati nei giorni scorsi non rappresentano la totalità della platea santambrogese, ma solo un campione, individuato forse tra i simpatizzanti dello schieramento o con chissà quale altro distinguo a noi ignoto.
Ormai, dopo un anno di governo, ci siamo resi conto di quanto sia veritiero il detto che “Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire” e di come, a Sant’Ambrogio di Torino, le regole non siano uguali per tutti e non vengano fatte rispettare.
Così come se un consigliere di minoranza non è presente alla seduta consiliare si inizia la discussione, lo stesso deve accadere se manca all’appello un membro della maggioranza.
Invece, giovedì sera, un assessore si è dimenticato che la convocazione fosse alle ore 20.30 e abbiamo dovuto attenderne l’arrivo in videocall fin quasi alle 21.
Questo è solo uno dei tanti esempi che potremmo citare, ma è trascorso solo un anno dalle elezioni. Ne arriveranno altri, se non si cambia la rotta. Noi siamo convinti che nei prossimi quattro anni, con buona volontà, ci sia tempo per migliorare e guardare al bene del paese.
Speriamo di non essere troppo idealisti ma vorremmo arrivare a vedere, prima o poi, al di là di quel muro, una mano tesa e un sorriso sincero e non di pura facciata.
Credo che l’Amministrazione Falchero stia operando molto bene e che sia molto operativa e presente a fianco di tutti i cittadini in questo d’ufficio momento. Credo anche che non si debbano e non possano confondere i ruoli: la minoranza ha funzioni di controllo e certamente anche propositive, ma spetta a chi ha la maggioranza governare e decidere e rendere conto in primo luogo ai cittadini