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SANT’AMBROGIO DI TORINO – Per consentire l’avvio dei lavori propedeutici alla realizzazione del progetto Polis, l’Ufficio postale di Sant’Ambrogio di Torino resterà chiuso al pubblico per oltre tre mesi, fino al 23 ottobre 2023. Durante tutto il periodo di chiusura, i cittadini dovranno rivolgersi all’Ufficio postale di Villar Dora in via Pelissere 6 (Orari di apertura: dal lunedì al venerdì 08.20-13.35, sabato dalle ore 8.20 alle ore 12:35), oppure all’ufficio postale di Sant’Antonino di Susa in via Abegg 22, dotato anche di sportello Postamat fruibile H24.
L’Ufficio postale di Sant’Ambrogio riaprirà dal 23 ottobre.
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Ad Avigliana l’ufficio postale non esiste più? Fino a Sant’Antonino devo arrivare?
Certo che in un paese come Sant’Ambrogio potrebbero almeno mettere un servizio sostitutivo su un furgone alcuni giorni la settimana… le persone anziane senza patente come devono fare? Ma le Poste Italiane fanno pena, sabato mattina mi sono recata presso un ufficio della Valle che non sto a nominare per fare dei bonifici… Un/a giovane dipendente che guardava nel vuoto mentre chiacchierava con un altro/a dipendente, mi ha detto che dovevo compilare un modulo di cortesia che nessuno fa più compilare, tutti i suoi colleghi in altri uffici fanno il bonifico con un loro sistema sul computer, mi fanno firmare la ricevuta e me ne danno copia…non sono riuscita a farle capire che il foglio che avevo in mano conteneva, sottolineata, la frase da indicare nel bonifico oltre ai numeri delle fatture, ad un certo punto ha addirittura affermato, relativamente alle fatture “non so leggerle”… Sentita questa frase, visto che avevo come programma della giornata purtroppo un funerale e una visita urgente ad una parente in riabilitazione, me ne sono andata dicendo loro che non avevo tempo da perdere e che le ringraziavo per il servizio reso, per poi recarmi di corsa in un ufficio postale limitrofo, mettendoci ovviamente del tempo in auto ed essendo mal vista dai dipendenti perché nel frattempo ovviamente era trascorso del tempo prezioso ed era un po’ tardi, ma nel secondo ufficio postale sono finalmente riusciti a farmi i bonifici, la mission impossible di un sabato estivo qualunque negli uffici postali valsusini e forse non solo, non credo che altrove siano messi meglio… dico solo che se un dipendente ti risponde riferendosi a delle fatture “non so leggerle”, ci si chiede come mai sia stato assunto/a… Bo!!! E si che pubblicizzano tanto il bancoposta…
Purtroppo è difficile trovare qualcuno che abbia voglia di sbattersi quel minimo per comprendere che se sta occupando un posto di servizio, deve, APPUNTO, essere al servizio del cittadino. Invece no, tali posti vanno a persone che una volta insediati, si siedono proprio e da lì nessuno li smuove più. Fanno il minimo indispensabile per fare passare la giornata. Ma tanto a loro cosa importa: hanno le farie pagate, la tredicesima, la mutua e via discorrendo chissà quali e quante altre agevolazioni. Detto ciò, bisognerebbe che questi signori provassero un poco a lavorare da autonomi, passando le giornate o a lavorare 23 ore su 24 oppure per alcuni periodi a guardare il muro in attesa di qualcosa da fare. Concorsi; i concorsi vengono fatti con grande sfoggio di sistemi di sicurezza, codici, password, impronte digitali e quant’altro. Poi però, chissà, passano sempre quelli che non è che abbiano quali conoscenze specifiche.
Tiè!
Bonifici alla Poste?
Sembra preistoria, anche senza possedere una grande intelligenza artificiale da anni riesco a farmeli da casa.