SANT’ANTONINO DI SUSA, A SCUOLA DUE TERMOSCANNER

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Foto tratte dalla pagina Facebook del Comune di Sant’Antonino di Susa

di ANDREA MUSACCHIO

SANT’ANTONINO DI SUSA – Il Comune di Sant’Antonino di Susa ha installato due nuovi termoscanner all’interno della scuola primaria e secondaria del paese. Lo scopo? Misurare velocemente la temperatura e, al tempo stesso, aumentare la sicurezza di ragazzi, operatori ed insegnanti. “In questo periodo di pandemia, in cui la scuola, nelle sue varie forme, è stata molto penalizzata, il Comune ha fatto la sua parte – scrive l’amministrazione sulla propria pagina Facebook – Tra le altre cose, ha installato due termoscanner (uno alla primaria e l’altro alla scuola media), per misurare velocemente la temperatura corporea, quindi per aumentare la sicurezza di ragazzi, operatori ed insegnanti“.

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2 COMMENTI

  1. Complimenti alla Sindaca. Penso sia doveroso un grazie…. In questo modo c’è la certezza di un controllo in scuola della temperatura…..non delegando ai genitori (che permettetemi di esplicitarlo al mattino tra le varie incombenze non possono e non riescono a misurare la temperatura corporea di ogni figlio/a e così finiscono per firmare il foglio, che le scuole diligentemente hanno stampato in modo da togliersi ogni responsabilità).
    Grazie, fa piacere leggere un interessamento completo e di prudenza verso la salute, che soprattutto in questo momento, è un bene prezioso più di tutti i gioielli.
    Purtroppo non tutti i sindaci sono così, anzi la maggior parte non ha dotato di termoscanner le scuola. Ma la colpa ricade anche sui dirigenti perchè si trincerano dietro non abbiamo i soldi……tutto da verificare perchè il governo – ancora il ministro Azzolina – ha sempre sbandierato di aver stanziato e trasmesso soldi per l’emergenza sanitaria???!!!!!. Ma se la questione sono i soldi basta avere il buon senso e l’umiltà di coinvolgere i genitori per raccolta fondi su base volontaria per l’acquisto dei termoscanner……….soldi che essendo donazioni possono benissimo entrare in bilancio e uscire come da legato di donazione. Purtroppo ciò non avviene come anche i temponi rapidi incentivati dalla Regione Piemonte, ma bloccati dalle scuole……adducendo che si perdono ore di lezione e anche i genitori sono coinvolti con ore di permesso sul luogo di lavoro. Peccato che si compie un grave inadempimento in materia di igiene e sanità pubblica. Inoltre se erano su base volontaria non possono i dirigenti, senza consultare i genitori, trattandosi di minori soprattutto per le scuole medie e le prime classi di superiori, decidere per loro. Bisognava assolutamente informare i genitori e chiedere la loro eventuale disponibilità o diniego scritto. Lo scudo legale che il ministro Azzolina ha promesso e il Miur messo in pratica non penso possa garantire tanto……..
    Buona serata
    Annalisa

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