di CLAUDIO GIOVALE
SANT’ANTONINO DI SUSA – Il 27 gennaio 1945 i soldati dell’Armata Rossa aprirono i cancelli del lager di Auschwitz ed il mondo scoprì i crimini compiuti dai nazisti contro gli ebrei ma non solo. Nel novembre 2005 l’Assemblea generale dell’ONU ha scelto la data della ricorrenza della liberazione del campo di concentramento per istituire una Giornata mondiale di commemorazione di tutte le vittime della Shoah. Cinque anni prima però in Italia, il 20 luglio del 2000, veniva già approvata una legge, la numero 211, che istituiva ogni 27 gennaio il “Giorno della Memoria”. Una commemorazione non solo della Shoah ma anche di chi fu vittima delle ingiustizie provocate dalle leggi razziali fasciste; di tutti gli italiani, ebrei e non, che sono stati uccisi, deportati ed imprigionati; di tutti coloro che si sono opposti ai nazifascisti spesso rischiando la vita in prima persona. “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario” scrive Primo Levi in “Se questo è un uomo”. Tra le iniziative dell’Amministrazione comunale per la “Giornata della Memoria” anche un interessante incontro dibattito, a cura del prof. Piero Del Vecchio, per non dimenticare la tragedia dell’Olocausto e conoscere, con dovizia di dati ed approfondimenti storico letterari, la persecuzione degli ebrei in Italia durante il fascismo. Martedi 30 gennaio, a partire dalle ore 18, nell’ accogliente cornice del Centro culturale “La Farmacia del Sapere” la proiezione di precise schede informative, fotografie ed illustrazioni hanno catturato l’ attenzione del pubblico presente.Particolarmente emozionante l’appassionante lettura di alcune struggenti pagine del libro “Quel fumo lassù” di Marco Pent a cura dell’ autore stesso e di Emanuela Prati, Responsabile della Biblioteca comunale.
