SANT’ANTONINO DI SUSA VUOLE LE FERMATE DEL TRENO: “GROSSO DISAGIO, CHIESTO L’INCONTRO IN REGIONE”

Condividi
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn

SANT’ANTONINO DI SUSA – “Abbiamo predisposto questa richiesta partendo dall’analisi della situazione odierna di forte criticità per i cittadini, dovuta ai costanti disagi della mobilità”. Il vicesindaco Roberto Giuglard commenta così il progetto di poter avere la fermata dei treni regionali feriali a Sant’Antonino di Susa. Sarebbe un servizio importante e “storico” per il paese, un obiettivo mai realizzato. Il 17 dicembre il sindaco Andolfatto ha inviato la richiesta ufficiale ai vertici della Regione Piemonte e di Rfi, chiedendo l’apertura di un tavolo. “La presenza della fermata a Sant’Antonino di Susa permetterebbe ai valsusini della media valle di avere un treno ogni 30 minuti per Torino e Bardonecchia – aggiunge il vicesindaco Giuglard – quasi un servizio di metropolitana leggera, in questa nostra istanza vogli qua ringraziare tutte le amministrazioni del territorio che hanno a cuore, come noi, la qualità della vita dei concittadini”.

LETTERA DEL SINDACO DEL COMUNE DI SANT’ANTONINO DI SUSA ALLA REGIONE PIEMONTE E A RETE FERROVIARIE ITALIANE

SANT’ANTONINO DI SUSA – In riferimento a quanto in oggetto, la nostra Amministrazione intende porre nuovamente alla Vostra attenzione il disagio che da qualche anno il nostro Comune e quelli limitrofi vivono a causa della mancanza di fermate nei giorni feriali per i treni del SFM Torino Bardonecchia.
Il disagio sulle nostre linee ferroviarie è davvero molto grande e molti cittadini sono in difficoltà, come evidenziato anche dal Vice-Sindaco del mio Comune, Roberto Giuglard, nell’incontro di questa mattina con RFI, che a molte delle criticità esposte ha dato risposte non all’altezza delle nostre aspettative. Riteniamo pertanto che questa proposta, proprio in questo particolare momento, possa essere funzionale per contribuire a mitigare, almeno in parte, gli attuali gravi disagi lamentati dai pendolari, permettendo così di dare un primo segnale concreto di miglioramento dei servizi per l’utenza senza dover aumentare il numero dei convogli e incrementare di conseguenza i costi.
Come noto la Valle di Susa è collegata alla città di Torino tramite la linea SFM3 che si sviluppa sui due assi Torino-Bardonecchia e Torino-Susa; nei giorni lavorativi la zona di Media/Bassa Valle è però servita unicamente dei treni “Locali” Torino-Susa in quanto i convogli da e verso Bardonecchia (chiamati anche “Diretti”), pur transitando sui medesimi binari, non fermano mai in nessuna delle 5 stazioni comprese tra Bussoleno e Avigliana compiendo un lungo salto di oltre 20 chilometri; le stazioni di fatto “saltate” sono Bruzolo, Borgone, Sant’Antonino-Vaie, Condove-Chiusa San Michele e Sant’Ambrogio. Ne consegue che i numerosi pendolari residenti nei comuni di tale fascia territoriale (più di 20.000 abitanti) abbiano soltanto a disposizione i convogli “Locali” a sola cadenza oraria per il quotidiano viaggio lavoro/studio verso Torino e viceversa. Infatti, nonostante la presenza di alcuni (pochi) treni “di rinforzo” nelle ore di punta, l’attuale offerta d’orario non rende assolutamente attrattivo il mezzo ferroviario e sufficientemente competitivo rispetto all’automobile, obbligando così molti lavoratori e studenti a dover optare per l’utilizzo dell’automezzo privato come unica alternativa di trasporto efficace.
Questa situazione, esistente da molto tempo, crea forte disagio per l’utenza di Media/Bassa Valle poiché essa rimane notevolmente penalizzata rispetto alle stazioni situate a Fondo Valle (Avigliana, Rosta, Alpignano, etc.) che, invece, sono servite con una costante frequenza di treni ogni 30 minuti.
Alcuni anni fa presso la stazione di SANT’ANTONINO – VAIE venne introdotta la fermata “festiva” dei treni “Diretti” Torino-Bardonecchia per compensare in tali giornate l’eccessiva dilatazione della cadenza bi-oraria; quella novità, oggi ben consolidata, sebbene limitata ai soli giorni festivi ha riscosso comunque grande successo di utilizzo da parte dei viaggiatori, dimostrando concretamente il notevole potenziale strategico di questa stazione situata in posizione esattamente intermedia tra Bussoleno e Avigliana. Il bacino dei fruitori di tale fermata gravita infatti intorno a ben sei comuni: Borgone, Villar Focchiardo, Sant’Antonino di Susa, Vaie, Condove e Chiusa di San Michele per un totale di 16.000 abitanti circa. Presso le stazioni di Avigliana e Bussoleno vi è perenne carenza di parcheggi disponibili mentre a Sant’Antonino è presente una vasta area sterrata adibita a posteggio attualmente sotto-utilizzato e con potenziali posti auto, che la nostra Amministrazione ha provveduto a migliorare al fine di aumentarne la capienza proprio in vista di un maggiore utilizzo della stazione da parte dei pendolari provenienti anche dai Comuni limitrofi.
Bisogna considerare che nei giorni feriali manca un collegamento diretto (senza scambi) tra la Media/Basse Valle e l’Alta Valle di Susa e che, inoltre, La linea Torino-Susa è statisticamente quella maggiormente gravata da disagi a causa di frequenti ritardi, guasti e cancellazioni dei treni locali. È ormai risaputo di come le esigenze dei pendolari siano tornate ai livelli pre-pandemici, con un’evoluzione che ha portato all’incremento delle necessità lamentate sempre più spesso dai viaggiatori. L’eventuale estensione nei giorni feriali della fermata dei treni “diretti” anche nella Stazione di Sant’Antonino-Vaie risolverebbe definitivamente tale criticità della zona di Media/Bassa Valle, intensificando così la frequenza dei convogli ogni mezzora ed elevando in maniera drastica la qualità del servizio offerto all’utenza con una soluzione di fatto a “costo zero”; questa ipotesi comporterebbe unicamente una ridottissima differenza dei tempi di percorrenza su tale segmento della linea Torino-Bardonecchia che lieviterebbe di soli 3 minuti primi (necessari 17 sul tratto tra Bussoleno e Avigliana anziché gli attuali 14 impiegati dai “diretti”), senza inficiare particolarmente per l’utenza di Alta Valle. Bisogna poi anche sottolineare l’importanza logistica della Stazione di Sant’Antonino-Vaie, che è l’ultima fermata verso Ovest compresa all’interno della circonferenza contenente le Zone Formula e dunque pienamente fruibile da tutti gli utenti abbonati in configurazione “Intera Area”.
Vanno poi ricordati i benefìci derivanti da questa eventuale nuova fermata feriale in prospettiva dell’imminente evoluzione del Servizio Ferroviario Metropolitano che a partire dal 2026 prevede il progressivo spostamento della linea SFM3 Torino-Bardonecchia verso la Stazione di Porta Susa, ossia presso il vero punto nevralgico dei futuri collegamenti ferroviari urbani ed extraurbani.
Dal 2025 l’Ufficio Postale di Sant’Antonino diverrà un punto strategico a livello territoriale come punto di accesso ai servizi telematici della P.A. tramite le nuove funzionalità previste.
Inoltre è fondamentale ricordare che è l’unico ufficio della valle con apertura pomeridiana fino alle ore 19:00 ed è situato ad appena 500 metri dalla stazione ferroviaria in argomento. Sempre nel 2025 cominceranno gli annunciati lavori di rifacimento a due corsie del Ponte di San Valeriano sulla SP201 che attraversa la Dora Riparia; tale importante snellimento della viabilità stradale renderà ancora più agevole il raggiungimento della Stazione ferroviaria anche dalla SSP24.
Purtroppo alcune istituzioni ritengono (erroneamente) che la futura apertura della stazione “Ferriera-Buttigliera” risolverà le criticità descritte; ciò è inesatto in quanto agevolerà soltanto l’utenza di fondo valle (da Avigliana in giù verso Est) mentre non porterà alcun beneficio agli utenti di media/bassa valle ed inoltre dimostra che gli uffici competenti non conoscono la reale situazione del territorio locale.
A queste osservazioni, si allega alla presente una relazione che il nostro Comune aveva già inviato a R.F.I. per la valutazione del caso, rispetto alla quale si sottolinea quanto segue: La stazione di S. Antonino-Vaie ha alcune caratteristiche infrastrutturali importanti: marciapiedi “alti”, possibilità di ingresso su entrambi i binari di carrozzine per disabili e passeggini, percorsi per non vedenti, presenza di self-service, doppio accesso con sottopasso e sovrappasso per entrambi i binari, possibilità di raggiungimento della stazione dai comuni citati nella lettera in circa 5/7 minuti al massimo con accesso da entrambe le statali e “nuova circonvallazione” da San Valeriano (che la Città Metropolitana prevede realizzabile entro il 2025).
La sistemazione del piazzale, potrebbe essere propedeutica da un recupero, dopo un eventuale accordo con RFI, di un’area di parcheggio strutturata. I bagni di stazione e la sala d’aspetto ad oggi risultano chiusi anche se ancora presenti. Per quanto riguarda i bagni di stazione, ricordiamo che la stazione di Sant’Antonino è una delle poche sulla tratta che offre il servizio (con Avigliana, Bussoleno, Oulx e Bardonecchia, aperti e chiusi dal personale della ditta di pulizie di stazione). Anche questo aspetto saremmo disponibili ad un accordo successivo con RFI sulla praticabilità dei servizi igienici.
Per quanto riguarda invece la sala d’aspetto, si potrebbe considerare un recupero come vera e propria sala d’aspetto, oppure l’usufrutto dei locali per il Comune per eventuale sede di associazioni locali o per altri utilizzi utili alla collettività. A seguito di queste premesse, con la presente si richiede pertanto a nome dell’Amministrazione comunale un incontro con l’Assessore Regionale e gli uffici di competenza, nonché gli uffici in indirizzo al fine di iniziare la progettazione per realizzare questa opportunità di crescita del territorio.

Roberto Giuglard
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Condividi
© Riproduzione riservata

1 COMMENTO

Che cosa ne pensi? Scrivici la tua opinione

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.