SANT’ANTONINO, FOGNATURE E FONDI ATO: LA PREACCO REPLICA A GIUGLARD

Condividi
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn

di SUSANNA PREACCO (Sindaco uscente di Sant’Antonino di Susa)

SANT’ANTONINO DI SUSA – Gentile Direttore, siamo ormai abituati al fatto che le altre liste intervengano più per cercare la polemica con la nostra amministrazione che per presentare le proprie idee, ma essendo stati tirati in ballo siamo in debito di alcune risposte nei confronti dei cittadini di Sant’Antonino e vi chiediamo la cortesia di poter precisare il nostro pensiero.

Proviamo a sintetizzare le accuse che ci vengono mosse, non tutte chiarissime in realtà, per affrontarle una per una. Ricordando al candidato Giuglard che non basta rivendicare scuole di pensiero più o meno virtuose per dimostrare di avere ragione: occorre anche presentare qualche fatto concreto a sostegno delle proprie tesi.

  1. “L’amministrazione uscente non ha fatto richiesta dei fondi ATO per le manutenzioni”.
    Visto che non lo fa il candidato Giuglard, spieghiamo a chi non mastica tutte le sigle del politichese che ATO è l’Ambito Territoriale Ottimale su cui sono organizzati servizi pubblici integrati, in questo caso quelli idrici e non sono riuscita a capire a che cosa si stia riferendo. Forse ai fondi del PMO (Piano di Manutenzione Ordinaria del Territorio), erogati dall’ATO 3 Torinese e gestiti dall’Unione Montana? Non vedo sinceramente che cosa c’entri questo argomento con la Smat.

  2. “In Comune non è arrivato nessun progetto preliminare”.
    Immaginiamo che l’accusa si riferisca al progetto per le fognature di via Torino. Nessuno ha mai parlato di progetto preliminare: l’Amministrazione comunale è ovviamente in possesso di uno studio di fattibilità redatto da un professionista incaricato dalla Smat, indispensabile per quantificare l’entità dell’investimento e ottenere dall’assemblea di ATO 3 i fondi necessari per la realizzazione del progetto. D’altronde ogni amministratore sa, o dovrebbe sapere, che qualsiasi imputazione di spesa viene fatta precedere da uno studio tecnico che ne quantifichi l’importo.
    Dunque la progettazione vera e propria è ancora da effettuare, e noi confidiamo che possa seguire le tempistiche che ci hanno indicato i tecnici Smat, con l’apertura dei cantieri prevista per la seconda parte dell’anno 2020. Se, come sembra sperare il candidato Giuglard, ci saranno dei ritardi nell’iter progettuale, li affronteremo e ne daremo conto ai cittadini, per ora non li possiamo ipotizzare.

  3. “L’opera dovrà essere condivisa con tutta la popolazione”.
    Siamo talmente d’accordo che l’abbiamo sempre detto e scritto: il rifacimento della fognatura dovrà essere l’occasione per riprogettare e ridefinire la viabilità, i servizi e l’arredo urbano dell’asse viario storico del paese. Su questa progettazione, che sarà invece a carico del Comune, ci siamo impegnati da tempo ad organizzare degli incontri pubblici con la cittadinanza, i commercianti, i proprietari di immobili e le associazioni, com’è peraltro consuetudine di quest’amministrazione.

  4. “Un appalto da oltre 4 milioni di euro, che poi verrà caricato sulle bollette di tutti i cittadini dell’autorità d’ambito, deve essere valutato con estrema attenzione”.
    Questa affermazione è certamente “incontrovertibile”, come dice il candidato Giuglard. Ci chiediamo solo perché l’abbia fatta: per insinuare che a Sant’Antonino dopo questi lavori aumenteranno le bollette? Dalla replica abbiamo capito di no: abbiamo scoperto che anche Giuglard concorda con il fatto che i fondi stanziati per gli interventi strutturali nei Comuni (sorgenti, fognature, rete di distribuzione fognaria e depuratore, non incidono direttamente sulle tariffe, che sono le stesse per tutti i 292 Comuni aderenti alla Smat nella provincia di Torino. L’attuale bolletta Smat, contrariamente a qualche decennio fa, non si riferisce più al servizio del solo acquedotto ma
    al servizio idrico integrato, e significa che sull’importo della bolletta noi paghiamo il consumo dell’acqua e i servizi di fognatura e di depurazione.
    Forse allora voleva mettere in guardia gli altri 291 comuni a non spendere troppo per le fognature Sant’Antonino? Oppure il fatto che “deve essere valutato” vuol dire che non lo si ritiene un intervento necessario per il nostro paese? Siamo curiosi di conoscere la risposta, possibilmente non in “politichese”.
    Alla fine ci vengono rivolte due domande, alle quali rispondiamo con piacere.

In Consiglio Comunale ci eravamo assunti l’impegno di invitare tutti i gruppi consiliari all’incontro con il professionista incaricato, per condividere la parte politica e di progettazione generale del progetto. A questo incontro ne sono succeduti altri più tecnici nei quali l’amministrazione è stata rappresentata dall’ufficio tecnico. Resta come nostro costume l’impegno, appena ci sarà un livello progettuale più definito, di organizzare degli incontri pubblici con la cittadinanza.

Precisiamo inoltre che “Si ribadisce che l’intervento è finanziato dai ricavi del servizio idrico integrato tramite le bollette di tutti i cittadini” vuol dire che verrà sostenuto, come tutti gli investimenti della Smat, dai cittadini di tutti e 292 i Comuni aderenti, come già ribadito in precedenza.

Sperando di essere stata sufficientemente chiara, ringrazio e saluto cordialmente.

Susanna Preacco – sindaco uscente di Sant’Antonino di Susa

FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Condividi
© Riproduzione riservata

Che cosa ne pensi? Scrivici la tua opinione

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.