LETTERA DEL GRUPPO DI MINORANZA DI SAUZE D’OULX
SAUZE D’OULX – Già fin dal precedente mandato, l’amministrazione comunale ha avuto intenzione di selezionare, attraverso procedura pubblica, un operatore privato che si facesse carico di ricostruire il ristorante del Pin Court e in aggiunta un centro benessere pubblico, avendo come contropartita economica la possibilità di realizzare e gestire privatamente un albergo nel medesimo Pin Court. A fine 2018 era stato fatto un bando per trovare chi volesse costruire l’hotel al Pin court ma nessun imprenditore si era presentato. Adesso – per incoraggiare – si vuole aumentare la cubatura e l’altezza dell’edificio e cedere il terreno al costruttore. Ora il dilemma è decidere se, in nome della pubblica utilità, sia meglio vendere il terreno e concedere di far costruire in mezzo al parco sportivo un enorme hotel, che impatterebbe tra i 7 e gli 8 metri di altezza dal piano di viale Genevris, per avere in cambio gratis ristorante e centro benessere. L’alternativa sarebbe ricostruire il ristorante con fondi pubblici. E nel tempo farci poi anche qualche struttura sportiva in più. Un altro dilemma, sempre in nome della pubblica utilità, è se sia meglio derogare all’impegno di far costruire non solo alloggi, ma anche strutture ricettive al Gran Villard, oppure avere gratis una passerella a sbalzo sul viadotto di via Monfol. Un nuovo grande hotel, un bel ristorante e la SPA al centro sportivo; una passerella che permetta di camminare in sicurezza al Gran Villard: sono tutte cose utilissime davvero e che farebbero un gran bene a Sauze d’Oulx. Anche il partenariato tra pubblico e privato è un’interessante soluzione all’eterno problema della scarsità di denaro pubblico e imprenditori disposti a investire a Sauze d’Oulx sarebbero di certo un’opportunità da non perdere. Ma si può fare tutto indiscriminatamente? E in questo caso: è accettabile a prescindere? E a che prezzo?
Vale la pena di rinunciare per sempre ad altre attività sportive al Pin Court perché ormai tutto lo spazio sarà occupato da un albergo che magari si potrebbe invece costruire altrove? Forse potrebbe valere la pena per il Gran Villard, dove in cambio della sicurezza di una passerella pedonale, si rinuncerebbe a nuovi posti letto paralberghieri, anche se sembra una clamorosa contraddizione con la tanto sbandierata “fame” di posti letto para – e –alberghieri; e anche se sembra un futile pretesto quello del costruttore, che dice di “non essere riuscito a trovare un operatore disposto a gestire la struttura”. Il Consiglio Comunale ha deciso che per la pubblica utilità sì, in entrambi i casi vale la pena. Ma noi non siamo altrettanto sicuri tutti e su tutto. Vogliamo lasciare che a decidere sia “il business”, ossia l’interesse – o il disinteresse – di qualche imprenditore? Almeno per il Pin court, prima dell’appalto c’è ancora un po’ di tempo: che cosa ne pensano i cittadini?
SCUOLA ELEMENTARE: QUANTO COSTA TERMINARE I LAVORI
Costa 1.267.000 euro portare a termine la scuola, sempre che nel frattempo non sorgano altri rincari o intoppi. Nel corso della passata campagna elettorale il Sindaco aveva promesso che l’edificio sarebbe stato utilizzabile per l’anno scolastico 2020-2021. Invece non vedrà la luce prima di chissà quanto: ormai nessuno azzarda previsioni certe. Appalti complicati, si capisce, un po’ di sfortuna, certo: ma da un’amministrazione che osa vantare “competenza” e “conoscenza” non ci si aspetterebbero scivoloni così plateali. Una consistente parte del denaro necessario, ossia 407 mila euro, viene da avanzo libero del Comune: soldi che forse verranno in parte coperti da indennità regionali. Forse, chissà quando. Invece il restauro esterno del palazzo del VECCHIO MUNICIPIO è finito ed è molto bello. Meno male che una petizione nel 2018 ne ha impedito la vendita, come era intenzione dell’Amministrazione di allora.
CLIMA: UN PIANO D’AZIONE CONGIUNTO
Approvato un piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (PAESC) che coinvolge tutti i comuni dell’Unione Montana della Via Lattea e che permetterà di accedere a ingenti finanziamenti europei per realizzare progetti per il risparmio energetico. Tali progetti, i primi di una serie che confidiamo sarà ben più nutrita, sono stati messi a punto da un gruppo di lavoro del quale ha fatto parte anche una esponente di questa minoranza. Alle riunioni non era presente nessuno dell’attuale maggioranza.
LO STRANO DESTINO DELLO SKATE PARK
Una meteora: è durato un’estate lo skate park e ora, dopo che è stato smantellato, il terreno sul quale sorgeva è stato venduto ai condomini che avevano vinto il ricorso contro quell’impianto. Il Comune ricava 30 mila euro, magra consolazione: ne aveva spesi ben di più e si sta ancora attendendo il risarcimento da parte del progettista.
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