di FRANCESCA RABBONI
SAUZE D’OULX – Buongiorno direttore, mi chiamo Francesca Rabboni e da qualche mese ho acquistato una seconda casa a Sauze d’Oulx. Ho da poco appreso del progetto per il campo di tiro a volo e sono veramente stupita, che una notizia del genere sia stata pubblicata con toni entusiasti.
Inoltre le comunico, che questa “novità” non è stata per nulla condivisa con la collettività, infatti non ho ancora trovato nessuno tra i miei conoscenti di Genova e Torino, che ne sapesse qualcosa e le assicuro che ad oggi ne ho sentiti parecchi.
Il tiro a volo, sport che io ritengo degnissimo, coinvolge ben pochi appassionati e spendere cifre di tale portata per una disciplina di nicchia è un innegabile spreco di denaro pubblico, bene ormai raro e che di questi tempi sarebbe bene elargire con maggiore oculatezza.
Dai dati ISTAT si evince che il numero di coloro, che praticano il tiro a volo in Italia, si aggira sull’1% della popolazione. Non so se sia stato fatto un business plan, ma anche ai non economisti è palese il pessimo investimento economico, i costi di gestione supereranno i ricavi.
Se si investissero questi soldi per una riqualificazione dell’area, che coinvolga molti più utenti, allora si, che si avrebbe un ritorno economico ed un’ulteriore valorizzazione turistica della località. Anche da un altro punto di vista questa decisione è esecrabile, siamo in un periodo in cui l’attenzione all’ambiente riveste notevole importanza e guarda un po’ dove hanno pensato di costruirlo. In un’area di ripopolamento faunistico e a valle del paese.
Risulta palese, quanta poca importanza rivesta il ripopolamento faunistico per l’attuale amministrazione, ma almeno dovrebbero essere interessati al benessere di chi frequenta il paese per vacanza creando lavoro e che sarebbero penalizzati dall’inquinamento acustico.
Non ci vuole un genio della fisica per comprendere come il suono salga verso l’alto e che ne saremo tutti disturbati me compresa. Anche gli albergatori ne avranno un danno. A fronte di quei quattro gatti, che verranno per il campo di tiro si troveranno, dopo il primo anno, le mancate prenotazioni di coloro, che non hanno nessuna voglia di sentir sparare tutto il giorno.
A questo punto scatteranno le innumerevoli richieste di chiuderlo e dopo qualche anno di battaglie legali e magari con una nuova amministrazione, il campo cadrà in disuso, come ormai è la norma in Italia e potremo mettere anche questi soldi nel triste elenco di quelli “sputtanati”, mi permetto il francesismo perché nulla di diverso poteva rendere meglio l’idea.
Concludo dicendo che mi auguro, che la fondazione 20 marzo 2020 abbia più discernimento dell’attuale amministrazione del paese e che decida con sensatezza che ci sono altri e più intelligenti modi per spendere i soldi.
Cordiali saluti.
Visto che da poco tempo ha acquistato la seconda casa prenda un po’ più di tempo Per ambientarsi