SCI, IL CAMPIONE PIERO GROS: “MEGLIO TENERE LE PISTE CHIUSE, LA SALUTE È PRIMARIA”

"Di sciare puoi farne a meno, se non ci sono le condizioni per farlo in totale sicurezza. Di fronte alla crisi siamo tutti sulla stessa barca, dobbiamo essere uniti"

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SAUZE D’OULX – “La situazione è molto complicata e bisogna essere responsabili. Sarebbe meglio tenere chiusi gli impianti di sci, fino a quando non si può fare sport in maniera sicura”.

A esprimere le sue riflessioni sull’argomento turismo invernale e Coronavirus è il grande campione valsusino Pierino Gros, una delle leggende dello sci internazionale.

Una posizione autorevole, di chi conosce bene l’argomento neve.  “Tutti vorremmo che da dicembre aprissero gli impianti, se non ci fossero queste criticità. Ma qui siamo di fronte a un problema sanitario che non ha precedenti, e non possiamo fare finta di non vederlo”.

“Ognuno ha le sue ragioni, qui noi in Valsusa abbiamo lo sport e l’economia, due fattori che vanno insieme di pari passo. Senza sport non abbiamo economia, la situazione oggi è delicata” spiega Gros.

“La questione della salute è primaria – afferma – io ho aspettato un mese per fare il vaccino antinfluenzale e tanti altri ancora non l’hanno fatto, questo è un problema, così come so bene i problemi di uno sci club che non si può allenare”.

“In teoria se stessimo chiusi per un inverno, soffrirebbero di più le 5000 persone che lavorano in alta valle, così come noi imprenditori, ma non so se lo Stato ci aiuterà” aggiunge Gros.

Quindi rispetto all’annuncio del premier Conte di non aprire le piste quest’inverno, come la pensa la Valanga Azzurra? “Di andare a sciare se ne può fare a meno, se non puoi farlo davvero in totale sicurezza. E non facciamo i paragoni tra la funivia e gli altri mezzi di trasporto. Un conto è dover prendere il pullman perché devi andare lavorare, un conto è rinunciare alla seggiovia per il divertimento. Bisogna essere sinceri. Se non si possono fare assembramenti, come si fa a gestire la situazione concretamente durante le vacanze e nei weekend? E’ vero che lo sci si fa fuori e all’aperto, ma poi in realtà c’è tutto il sistema e l’indotto che gira attorno alle piste. Gli sciatori vanno nei rifugi, fanno code in seggiovia, i bambini devono andare in bagno, gli assembramenti sono inevitabili in certe situazioni…chi conosce il mondo dello sci lo sa benissimo, ed è molto complicato”.

Un’idea chiara il grande campione valsusino se l’è fatta: “Qualsiasi cosa dici sull’argomento sci e Covid accontenti qualcuno e scontenti altri, la decisione è difficile, ma sarebbe meglio tenere chiuso fino a quando non si può fare sport in maniera sicura. Di sciare puoi farne a meno, in più ti puoi fare male sulle piste, e poi rischi di andare ad intasare gli ospedali che sono già in una situazione critica”.

Sulle prospettive della stagione, Piero Gros lascia uno spiraglio: “Siamo ancora a un mese dalle vacanze di Natale e in un mese possono succedere tante cose – aggiunge – oggi non abbiamo neanche la neve. Un anno fa circa aveva nevicato tanto, ora nei prati ci sono ancora le margherite…forse possiamo aspettare prima di prendere decisioni affrettate. L’importante è che le regole siano valide per tutti, in Piemonte come in Trentino”.

Per il campione quindi “prima di tutto viene la salute, i bimbi possono fare a meno di fare le gare per una stagione, quest’inverno possono fare le camminate in montagna. Piuttosto, troverei più normale consentire a chi ha la seconda casa di poter venire comunque su in alta Valsusa, è assurdo che chi ha l’alloggio da noi non possa viaggiare. Qui abbiamo spazi aperti e in totale sicurezza, meglio dello stress della città”.

Insomma, Gros spiega con chiarezza che si tratta di un sistema a catena. Deve funzionare tutto bene e in sicurezza, per garantire davvero il turismo e gli introiti necessari per far girare l’economia: “Gli impianti sono una cosa complessa, non si può pretendere che una società privata investa milioni di euro per la neve artificiale, se poi c’è il lockdown e blocchi tutto, o con tutte queste limitazioni. Ne vale la pena se hai gli alberghi prenotati, se c’è la gente che va e che viene. Perché durante la stagione invernale non vanno a sciare i residenti, ma soprattutto i turisti. I residenti non pagano 40 euro al giorno per sciare. Trovo strano che si dica che bisogna aprire le piste per i residenti, come affermano in Trentino: il turismo non lo fai con i residenti, i residenti durante la stagione lavorano”.

“Bisogna essere sinceri – afferma Gros – prima di tutto viene la salute, se avessi un figlio che deve sciare con altre 50 persone, in questa situazione non sarei tranquillo. Non si deve paragonare la funivia che ti porta a sciare ai pullman e tram, perché quei mezzi di trasporto la gente li deve usare per forza per andare a lavorare”.

Chiaramente le ripercussioni di una chiusura delle piste in Valsusa colpirebbero tutti: “Io ho appartamenti liberi e non affittati, non mi accadeva da 40 anni, non è mai stato così. Mi aspetterei dal governo che non mi facessero pagare la tassa rifiuti, il fisso dell’energia elettrica, io come tanti altri che hanno bar, ristoranti, ecc. Ho una spa chiusa, ma dovrei comunque pagare delle spese fisse che mi chiede lo Stato. Non mi aspetto che il governo mi dia i soldi, ma che almeno ci tolgano i costi fissi da pagare, così come a tutte le strutture turistiche (bar, ristoranti, ecc.). Se lo Stato non lo fa, la gente poi non ha soldi per pagare l’Imu”.

La riflessione di Gros verte proprio sul sistema economico dell’alta Valsusa: “Qui ci sono 23mila appartamenti utilizzati come seconde case, se la gente non può usarli, ma si pagano i costi fissi, come facciamo? I Comuni dovrebbero farsi sentire e fare richieste al governo. Io l’Imu la pago se affitto gli appartamenti, se non posso farlo, non la devo pagare”.

Infine un buon proposito: “Bisogna essere positivi e responsabili. Siamo tutti un’unica cosa, l’alta Valsusa deve essere un sistema unito. Società degli impianti, scuole di sci, seconde case, negozi, sci club e residenti. Le seconde case rappresentano in media circa 2 miliardi di valore immobiliare, ma non valgono niente se non funzionano gli impianti. E gli impianti non valgono niente se non ci sono gli alberghi, i bar e ristoranti aperti. Tutti lo devono capire, che al posto di farsi la guerra bisogna mettersi nei panni degli altri. Di fronte a questa crisi, come valle turistica siamo tutti sulla stessa barca. Viviamo del turismo e del divertimento, è vero, ma dobbiamo farlo solo se è garantita la sicurezza. Non voglio essere polemico, ma presentare dei dati di fatto. Qui ci sono circa 700 maestri di sci, se non possono lavorare, dovranno essere aiutati così come i camerieri, i baristi, ecc.”.

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54 COMMENTI

  1. Facile parlare, perché voi illuminati “perenni” non vi intercalate nelle persone normal?
    Che per mangiare e pagare le bollette alle varie aziende quotate in borsa e piene di gente incompetente, DEVONO LAVORARE !!

    • Le parole di Gros riflettono preoccupazione per il bene primario e per la crisi economica che ne deriva, le cattiverie circa la sua condizione economica sono manifestazione di invidia mal riposta, è facile affermare che per qualcuno la vita è bella comunque (filosofia da bar dello sport). Sul piatto vengono messe delle richieste sensate e non viene negato che solo qualcuno sia in difficoltà, le persone che stanno a casa sono tante e devono avere un giusto ristoro, questo è ovvio e Gros non dice il contrario.
      Allora perché agitare le folle per arrivare ad una guerra tra poveri?

  2. Giusta riflessione sig. Gros. Hanno fatto la testa quadrata a tutti che dovevamo vaccinarci contro l’influenza per distinguerla dal covid 19, poi si scopre che non hanno nemmeno i vaccini per le persone dai 65 anni in su, chi è al di sotto di quell’età il vaccino se lo sogna come sto facendo io, perchè in farmacia non ne vendono semplicemente perchè non arrivano. Se aprissero le piste e migliaia di persone nelle feste natalizie si accalcassero sui monti, l’ecatombe che solo ieri ha portato a 850 e oltre i morti in Italia, e che da marzo ha ucciso una città intera di medie dimensioni, cioè oltre 50.000 persone, diventerebbe una strage. Triste a dirsi, non è il momento di abbassare la guardia, è il momento di uscire solo per faccende indispensabili e inderogabili, e poi starsene a casa proprio o comunque praticare attività fisica in solitaria in mezzo la campagna e non nei centri abitati. La penso esattamente come Lei, la vita, dono del Creatore, vale più dei soldi, ma siccome l’uomo ha creato un mondo che gira attorno al materialismo, le persone anziane vengono considerate inutili e se muoiono nessuno ci fa caso salvo la famiglia. Senza parlare del fatto che di covid 19 sono morti bambini, giovani e adulti non anziani. Certamente ci vorrebbero degli aiuti per chi non potrà lavorare in questa stagione invernale, perchè è palese che senza lavorare non si mangia.

    • Gwen, che tu sogni il vaccino è cosa nota da tempo…
      Detto questo, lo sci non è uno sport di squadra, più di tanto non ci si riesce ad avvicinare, si ha spesso qualcosa davanti a naso e bocca per proteggersi dal freddo… in tanti anni di gare e allenamenti, posso garantirti che non ho mai preso neanche un raffreddore sulle piste da sci, quindi trovo non solo inutile, ma dannoso chiudere tutto in questo modo

      • Peccato che gli assembramenti si creerebbero su skylift, funivie, seggiovie, negli alberghi, nei locali nelle serate dopo lo sci etc… e dunque è molto meglio, finché il vaccino non c’è, lasciare tutto chiuso e aiutare i lavoratori. Certo che vorrei il vaccino, possibilmente funzionante, chiunque abbia la testa a posto e voglia proteggere sé stesso, i propri cari e le persone più indifese vorrebbe un vaccino, che purtroppo per adesso non c’è, quindi le uniche armi che abbiamo sono il distanziamento, le mascherine e lavarsi spesso le mani. Cordialità.

        • Gwen, adesso però mi spieghi in che modo si creano assembramenti sugli skylift, dove si è incolonnati uno per uno.
          Detto questo, non ho dubbi che tu voglia tutto chiuso… ma una domanda mi sorge spontanea: adesso voi Covid-lover ripetete all’unisono che bisogna lavarsi le mani e mantenere una buona igiene… ma prima non lo facevate, che adesso vi sembra una novità a cui abituarsi?
          Brutta zozzona!

    • Gwen quei numeri e quel discorso l’hai preso dalla d’urso? In italia, ogni anno, in media muoiono 650.000 persone. Dati ISTAT. Puoi andare a controllare.
      Come mai prima non faceva effetto a nessuno?
      E vorrei ricordarti che siamo in 60 milioni. La morte fa parte del corso della vita. Non é spuntata con il covid. Quante persone muoiono di malattie cardiache o di tumore? Queste patologie non ti spaventano perché la d’urso non ne parla?
      L’emergenza andrebbe gestita con criterio e intelligenza non seguendo l’onda di una paura malata e irrazionale.

      • Certe banalità non si possono sentire. Tumori e malattie cardiache non sono contagiose. Non si diffondono seguendo una progressione geometrica. Un eccesso di mortalità in alcune province fino al +600% nel periodo Gennaio-Maggio 2020 non sono un dettaglio di irrilevanza statistica. Se non sapete di cosa state parlando e non sapete maneggiare i numeri, fate almeno la cortesia di non propagare la vostra ignoranza.

        • Concordo, sono analfabeti funzionali, non riescono a interpretarle le statistiche. Aggiungo che in vita mia non ho MAI seguito i programmi di Barbara d’Urso, forse li guarda il sig Bru

  3. Quando uno ha la pancia piena, sicuramente non ha più appetito. Gros è stato fortunato e, francamente, conosco sciatori anche più bravi di lui, forse meno fortunati. Lui ha sfruttato semplicemente un filone ma, se allora ci fosse stato uno più bravo di lui, allora anche lui in questo momento farebbe parte di quella schiera di sfigati che pensano, in questo momento alla pagnotta. Caro Gros, prima di parlare, rifletti un momento, anche tutti noi pensiamo che la salute sia un bene primario e prezioso, ma quando hai fame pensi a mangiare

    • Sig.ra Disillusa, mi permetto di dirle che il suo commento sulle capacità sciistiche dell’atleta PIERO GROS siano innanzitutto fuoriluogo dopodiché insensate, errate e prive di ogni logica! Per prima cosa qui l’ argomento é ben altro e se poi a Lei sembra che essere stato un protagonista della cosiddetta Valanga Azzurra per diversi anni, VINCERE la Coppa del MONDO di specialità, VINCERE la Coppa del MONDO Generale e VINCERE le OLIMPIADI siano poca cosa …
      Dire poi che è stato fortunato che non ha trovato un altro più forte di lui…cosa vorrebbe sugnificare???? Glielo dico io…Che lui era il migliore!!
      Qui si sta discutendo di altre cose ed anch’ io ,al riguardo,ho detto la mia e la sottoscrivo ma quando leggo certi commenti e ce ne sono tanti altri, che vanno solo ad insultare la persona e non portano a nessuna discussione o non sottolinaeano nessun disappunto ma vogliono solo offendere bhe…per me non valgono nulla e non meritano niente!
      Come il tizio che dice a me che la soluzione al problema aperture è vendere il barrr !!!
      Invece ho apprezzato molto il commento di Mauro Galliano . che trovo sensato ed intelligente.

    • Sig.ra Disillusa mi permetto di rispondere al suo commento che trovo inutile ed offensivo ( come peraltro tanti altri) .
      Atraccare l’ Atleta e metterlo in discussione mi pare assurdo e vergognoso ,visto che , se per lei essere un protagonista della Valanga Azzurra, VINCERE la Coppa del Mondo di specialità, VINCERE la Coppa del Mondo Generale e VINCERE L’ OLIMPIADE le sembrano cose di poco conto….
      E dire che è stato fortunato perché non ha trovato nessuno più forte di lui ma cosa vuol dire ?? Glielo dico io. che lui evidentemente era il più forte!!!
      Anche io ho scritto il mio pensiero riguardo alla sua intervista che non condivido in pieno ma ognuno ha le proprie opinioni e ci si può confrontare ma leggere commenti che insultano, offendono senza aprire nessuna discussione o sottolineare eventuale disapounto non li trovo giusti e non meritano assolutamente niente!
      Come quello che mi dice di risolvere il problema delle aperture vendendo il mio barrr!!!
      Trovo molto apprezzabile invece e condivido le parole del sig. Mauro Galliano.

  4. Come mai sono sempre le persone senza particolari problemi, pensieri e affanni e con buona disponibilità economica a chiedere sacrifici agli altri? Come mai chi non ha bisogno di lavorare, perché ricco o in pensione chiede a chi invece deve lavorare per sopravvivere di rinunciare al vil denaro e all’egoismo personale in nome di un presunto bene superiore? Un po’ come quando i buonisti con le spalle coperte (per non dire un’altra parte del corpo più giù delle spalle) chiedono di riempire le periferie già degradate di immigrati,drogati o senzatetto, in nome dell’integrazione e della globalizzazione. E dal loro attico in Piazza di Spagna o dalla villa a Capalbio si indignano per il razzismo dell’italiano medio ignorante… e si potrebbero fare tanti altri esempi.

  5. Caro Piero ho sempre avuto molta stima di te, come atleta e come persona, ma questa volta mi hai profondamente delusa! Con la tua intervista hai avvallato la distruzioe della montagna con tutto il suo indotto! Io x esempio che faccio la maestra di sci ed ho un bar ristorante al Colle cosa dovrei fare??? È impensabile una cosa del genere…speravamo nelle tue parole affinché facessero riflettere quelli che ci stanno portando alla deriva ed invece….hai dato la mazzata finale…sono sgomenta ..e preoccupata!!

    • Penso ci sia ben poco da essere sgomenti e usando semplicemente la testa per capire che una concentrazione di persone, come creano gli imbarchi degli impianti, i bar , i locali gli autobus siano inaccettabili almeno sino a quando la situazione non cambierà
      Deve restare tutto chiuso e basta

  6. Basterebbe chiedere un contributo di solidarietà (es 30%) a chi ora non ci rimette, nè rischia, nulla: statali (che magari “lavorano” da casa) e pensionati.
    Vedi che in mezza giornata trovano il modo di far funzionare tutto in sicurezza.

    • Tipico commento di chi non ha la minima idea di cosa sia lo smart working. In genere quelli che pensano che gli altri siano nullafacenti (sulla base di niente), sono quelli che in quella situazione sarebbero i primi a fare i nullafacenti.

    • Quando Berta filava intere categorie di commercianti dichiaravano redditi inferiori agli operai e piccoli pensionati. Ora chiediamo ai pensionati di aiutare i commercianti, ma per favore….

    • I pensionati vedi di lasciarli stare. Che uno con 1000€/mese di pensione debba togliersi 30% per darlo a impresa della via lattea può uscire da una mente molto piccola. Ti auguro quando andrai in pensione di stare bene.

      • Intanto devo continuare a lavorare per chissà quanti anni (e in totale precarietà grazie al jobsact di Renzi) per mantenere quelli che alla mia età erano già in pensione da 10 anni a stipendio pieno.

    • Ma certo… io operaio con ditta fallita sono stato anni senza reddito e ammortizzatori, ma nessun impresario della neve con decenni di guadagni a 9 cifre, mi ha mai devoluto il suo 30% per aiutarmi, ma neanche il 2%. E adesso che a 66 anni sono andato in pensione con millecento euri dovrei rimanere con 700€ per fare la beneficienza alle s.p.a. dello sci che piangono? Guardi che questi non muoiono di fame per una stagione dipausa e i per i dipendenti c’è la Naspi, io nemmeno quella avevo. Prima di scrivere certe scemenze meglio riflettere.

  7. Penso ci sia ben poco da essere sgomenti e usando semplicemente la testa per capire che una concentrazione di persone, come creano gli imbarchi degli impianti, i bar , i locali gli autobus siano inaccettabili almeno sino a quando la situazione non cambierà
    Deve restare tutto chiuso e basta

      • Si chiama rischio di impresa. Quando i soldi entrano a palate, quel QUACUNO non si preoccupa del benessere di TUTTI. Non vedo perchè TUTTI dovrebbero preoccuparsi di un temporaneo periodo di magra di QUALCUNO. Esistono le assicurazioni e il risparmio per tutelarsi. Persino i lavoratori dipendenti la cassa integrazione se la pagano con contributo sullo stipendio che pagano per tutta la vita lavorativa. Lo faccia anche QUALCUNO.

        • Egregi Demagogo e Pensionato
          Premesso che solito a pagare sono i pesci più piccoli, poi se fallissero qelli che si sono assunti il rischio d’impresa, chi produrrebbe ricchezza per manterere dipendenti, oensionati e statali ?

          • L’Italia e la valle sopravviveranno a una stagione senza sci. Per fortuna non sono gli impianti di risalita a far girare l’economia del pianeta. Visto che buona parte di questi personaggi sono spesso anche gli stessi che se ne fregano altamente del riscaldamento globale, comincino ad abituarsi e trovare nuovi modi di pelare i propri clienti.

  8. Beh, leggendo le affermazioni da decerebrati di Demagogia, Alec e dell’immancabile Gwen, capisco sempre di più i commenti del Covidiota…

  9. Brau Piero, non è lo sciare il prublema principale ma tutto quello che gira attorno dove non si può mantenere la distanza tra le persone.

  10. Sicuramente GROS, conoscitore dell’ Alta Valle, ha espresso un suo pensiero oggettivo e ragionato.
    Da quello che appare la situazione non è ancora in una fase di sicurezza.
    Vorrei ricordare quello che è avvenuto, alcune settimane fa a Cervinia. Code e assembramenti alle partenze!!!
    Certo che, essendo il danno economico enorme, si devono trovare i finanziamenti per indennizare gli addetti agli impianti, ristoratori e tutti gli operatori che gravitano nel settore.

  11. Ma la multa al gattone che girava per Sauze l`avranno pagata? Senza nemmeno sequestro di patente… quando si dice d esser figli d`arte…

  12. Tenendo conto che in democrazia ognuno hà il diritto di esprimere la sua opinione,ritengo che Gianfranco Martin avrebbe fatto più bella figura ab esprimere il suo pensiero, invece di giudicare in maniera inappropriata quello di Piero gros.

  13. Spettabile Si. Piero Gros
    Premesso che non sono uno sciatore, non ho interessi personali nell’ economia della montagna invernale e che sono piuttosto critico sullo sfruttamento selvaggio che a volte si fa nei confronti dell’ ambiente alpino.
    Ho il dovere però di pensare a tutti coloro che vivono e lavorano solo di quello. Coloro che creano ricchezza per se ( e ci pagano le tasse) e per altri. Tutti coloro che in un brevissimo periodo DEVONO incassare l’ 80% del fatturato di tutto l’ anno. Poi però lavorano comunque tutto il resto dell’ anno ma con incassi irrisori.
    Forse sarebbe il caso di concordare un protocollo sanitario rigoroso con accessi contingentati ,distribuiti per fasce orarie o giorni alterni .
    Liquidare la faccenda con ” la salute prima di tutto” è semplicistico.
    Se la salute fosse prima di tutto, la classe dirigente non avrebbero chiuso e depotenziato gli ospedali in tutta la nostra Regione, non continuerebbero a mantenere gli alcolici e i tabacchi come monopoli di Stato, non declamerebbero la dieta mediterranea con glutine ovunque e farina doppio zero a gogò come panacea di tutti i mali !
    Quotidianamente la classe politica e il sistema mediatico lanciano messaggi espliciti che dimostrano chiaramente che la salute VERA del popolo non è al centro dei loro pensieri.
    Salvo poi demonizzare la scuola o le piste da sci o i ristoranti come untori del coronavirus, per nascondere tutte le altre loro mancanze.
    Questo è il motivo per cui ci sono i negazionisti ( di cui io non faccio parte) ma si omette invece volutamente l’esistenza di quella gran fetta ( secondo me la maggioranza degli italiani) che senza negare l’ esistenza del virus vorrebbe che si affrontasse il problema salute in modo coerente e con una visione 360 gradi a lungo termine.
    Molto più comodo far passare l’ idea che o si è bravi cittadini patriottici, uniti, pronti a battere le mani dai balconi ( su comando) alle frecce tricolore , allineati alle notizie dei media oppure si è negazionisti. Tutto il mondo dei cittadini liberamente pensanti con il merito di poter aver ragione oppure di poter anche avere torto pare che non esista.
    La prova è stata la RECENTISSIMA Scomparsa del calciatore Maradona. Innegabile personaggio di rilievo la cui notizia sicuramente andava data, rimarcata e messa in risalto, ma non al punto da rilegare l’ argomento pandemia a pochi minuti e al fondo dei tg e trasformare tutti gli speciali di TV di Stato e private prima riguardanti il covid e l’ emergenza sanitaria .
    Forse da lei Sig. Piero mi sarei aspettato una posizione più originale, con sfumature un po’ controcorrente, a favore di quel mondo che, piaccia o no, ha fatto la sua fortuna e invece mi pare che abbia detto esattamente quello che il sistema
    mediatico si aspettava che dicesse.
    La saluto cordialmente
    Mauro Galliano

  14. Il problema non è lo sci. Infatti uno sciatore potrebbe uscire di casa, prendere la macchina, arrivare a destinazione e sciare in pista. In questo caso, gestendo le code con opportuni controlli e distanziamento non ci sarebbero problemi. I problemi possoni derivare dal corollario di abitudini sociali correlate alla sciata quali : la macchinata con gli amici, colazione al bar, apericena, cena, we con amici nella seconda casa o in qualche struttura ricettiva, assembramenti etc. Se tutti applicassero il primo esempio sicuramente si potrebbe sciare. Siccome però l’essere umano è un “animale” sociale la maggior parte sceglierebbe la seconda opzione. Si colpiscono gli sport che sarebbero fattibili comunque perché non si riesce a limitare l’innata socialità dell’uomo. Risultato: tutti confinati. Purtroppo. Con le piste chiuse si può ciaspolare in solitaria? Lassa perde neh.

  15. Ciao, scusa una mia domanda Gwein, tu sai quante persone muoiono di tumore, alcolismo, fumo, povertà, cambiamenti climatici ?
    Scusa ancora, ma come mai i nostri cari partner europei, tengono le valli alpine aperte?
    Che sia mai che sono più stupidi di noi Italiani….io rispetto quello che scrivi, ma dobbiamo sapere consapevoli che la gente mangia e vuole vivere in modo dignitoso, un minimo.
    Io sono un invalido ed ho accettato i lavori più umili per non pesare sulla my famiglia, tu ti sei mai trovata in situazioni deprimenti?
    Or scrivi senza sapere cosa vuol dire vivere in modo precario!!
    Scusa ancora.

    • Oramai le opinioni di Pierino non interessano più a nessuno, se fosse cresciuto a 1000 km dalle montagne forse era da capire, ma uno che è nato sugli sci, non dovrebbe nemmeno pensarlo…

    • Gentile disoccupato perenne scrivo consapevole di avere familiari con patologie molto a rischio nel caso in cui contraessero il virus, e io stessa pur non essendo ottantenne ho una patologia con la quale rischierei la pelle. Dunque, per salvare l’economia bisogna far morire tutti quelli che loro malgrado non stanno bene o sarebbe piu umano aiutare chi deve restare chuuso e nel frattempo non uccidere altre persone?

      • Ah ecco da dove arrivano tutta la tua “empatia per gli anziani”, le mille storie sulle RSA e tutti gli altri sproloqui… hai accusato di egoismo tutti coloro che la pensano diversamente, ma qua l’unica egoista a questo punto mi sembri tu…

  16. Questo fenomeno è andato fuori controllo, oramai si gode la bella pensione in ciabatte davanti alla TV, e di 2valli con migliaia di lavoratori del settore non glie ne frega niente… Chissà cosa ne pensano i suoi compaesani !!!!!

  17. Ci vuole poco a capire che il governicchio darà al popolo nemmeno il 20% di quello che perde se la stagione invernale non inizia come deve… Evidentemente gross non è più in grado di gestire il suo pensiero !!!!!

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