SESTRIERE – Come annunciato da ValsusaOggi a inizio gennaio, dopo 16 anni la Vialattea cambia proprietà. Con 90 milioni di euro, il fondo inglese Icon ha chiuso l’accordo con Giovanni Brasso (Publigest, 65%) e Alessandro Perron Cabus (Abc, 35%) per la vendita degli impianti della Sestrieres Spa. Per almeno 2 anni la gestione della società sarà ancora in mano all’attuale management, guidato da Brasso e Perron Cabus, visti anche gli importanti risultati finanziari conseguiti negli ultimi anni. “Nella pratica non cambierà niente, perché gli investimenti erano già programmati e loro li hanno confermati – ha dichiarato Brasso – certamente gli investimenti sul settore impiantistico devono essere accompagnati da altrettanti investimenti sul territorio, perché anche le infrastrutture sono importanti, come e più degli impianti”. Nell’accordo sono stati quindi confermati i 30 milioni di investimento per lo sviluppo turistico già pianificati, per ammodernare il comprensorio sciistico dell’alta Valsusa. Entro i primi di febbraio sarà chiusa l’operazione di acquisto: sabato 22 gennaio è stato firmato il pre-accordo per la cessione del 100% delle quote al fondo inglese Icon Infrastructures (Brasso deteneva il 65% e Perron Cabus il 35%). Come già annunciato da ValsusaOggi, con questo patto gli inglesi acquisiscono gli impianti sciistici di proprietà privata della Sestrieres Spa, oltre al patrimonio immobiliare e alberghiero. Grazie alla convenzione siglata nel 2020 tra la Vialattea e sindaci dei Comuni Olimpici, gli inglesi gestiranno a Sestriere, Sauze d’Oulx, Cesana, Pragelato e Claviere tutti gli impianti pubblici di risalita, pagando una cifra irrisoria. Il fondo Icon è già presente in Italia, e più precisamente in Piemonte, dal 2017 quando ha acquistato il 47% del Gruppo Egea, operante nel settore della distribuzione gas e del teleriscaldamento nel nord Italia. Mentre nel 2020 Icon è entrata in affari anche nel settore dell’illuminazione pubblica, acquisendo anche il 49% delle quote di un’altra società del Gruppo Egea. il sindaco della Città Metropolitana e di Torino, Stefano Lo Russo, commenta: “Il passaggio di proprietà di uno dei più grandi comprensori sciistici europei, come la Via Lattea, è una notizia che seguiamo con grande interesse perché il rilancio delle montagne olimpiche rappresenta uno degli obiettivi di sviluppo principali dell’area metropolitana torinese. Un’area che richiede investimenti e forte rilancio turistico, nazionale e internazionale. La nuova proprietà inglese ha annunciato un programma di sviluppo con investimenti per circa 30 milioni per le infrastrutture, il rafforzamento della digitalizzazione, strategie commerciali e di marketing. Tutti aspetti su cui la Città metropolitana sarà disponibile a dare il proprio sostegno a beneficio delle comunità locali e dell’economia montana. Il nostro obiettivo è fare delle montagne torinesi un grande attrattore turistico internazionale in cui coniugare sostenibilità ambientale e sviluppo sociale ed economico. Una bella sfida per i prossimi anni”.
SCI IN VALSUSA, FATTO L’ACCORDO: LA VIALATTEA PASSA AGLI INGLESI, PER 2 ANNI RIMANGONO BRASSO E PERRON CABUS
La nuova proprietà inglese investirà circa 30 milioni per nuovi investimenti nel comprensorio sciistico
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Bravi, un’altro pezzo di italia in mano agli stranieri, ottima politica, italia paese di corrotti ignoranti in 30 anni ci avete portato alla rovina e ora con Draghi siamo in una dittatura sanitaria … Complimenti …
E SanSicario? Non interessa ?
Speriamo che Gianni e Pinotto mollino presto, così, forse, potremo ricominciare a vedere piste ed impianti tenuti in modo decente. Certo che fa specie vedere impianti di proprietà di comuni e regione “venduti” come se fossero di proprietà privata. Ovviamente il pubblico, oltre a non percepire nulla, viene chiamato a contribuire ulteriormente per “supportare” il passaggio. Tipica dinamica italiana!
a posto siamo…due anni di permaneneza degli attuali dirigenti, il tempo per un perfetto trasferimento agli inglesi di come realizzare utili da favola con una gestione stracciona!!! Perchè diciamocelo, se un investitore può realizzare margini da record grazie a concessioni a prezzi stracciati e sovvenzioni varie dal pubblico e investimenti risibili, in genere classificabile come investimento il riposizionamento di impianti obsoleti, peraltro a uso e consumo di offrire accessibilità alle baite “amiche” e penalizzare le baite “non amiche”, non si vede perché dovrebbe cambiare strategia! Cari amministratori pubblici locali e non, anziché piagnucolare sottobanco quando si arriva a toccare il fondo, vi invito da subito a tirare fuori la palle! Le palle che servono per instaurare una collaborazione sana e proficua per entrambi i soggetti pubblico e privato, e non un rapporto malato a senso unico in cui il pubblico continua a foraggiare a babbo morto e alla fine si ritrova in un un angolo, pure vittima di ricatti da parte di chi ha sempre foraggiato! Orgoglio e coraggio, forza!!!
Svendiamo a società straniere e ne siamo anche soddisfatti. Cmq ,vedremo con il tempo se sarà stata un’ operazione utile al territorio.
Bianca evidentemente “conosce i suoi polli”, che è un detto che abbiamo importato proprio dall’Inghilterra, ma non sarei così pessimista.
Che fosse ora di cambiare aria è una certezza, sulle piste della Via Lattea era oramai troppo viziata, e questa cessione potrebbe aiutarne un buon miglioramento.
Due anni sono tanti anche a mio giudizio e rallenteranno il cambio di rotta che tutti, ripeto tutti, si aspettano da tempo e che dovrà esserci per forza.
Non si investono milioni in un quasi relitto se non si ha la volontà di recuperarlo, soprattutto quando da esso è rimasto ben poco da spremere.
Il ben poco rimasto è la cronica debolezza degli enti pubblici (dalla Regione in giù) che hanno interagito con Sestriere Spa in una costante condizione subalterna, l’invito di Bianca a tirare fuori le palle è senz’altro pertinente.
Rimarcherei solo che come utenti siamo stati in molti a compiacerci di quanto, con il pretesto olimpico, fosse stato fatto con denaro pubblico sulle nostre piste preferite, senza badare troppo alle mani in cui queste opere sarebbero state affidate.
In proposito occorre riconoscere che il vizio originario deve essere ricondotto a chi di dovere, alla precedente proprietà (famiglia Agnelli) perché le date parlano chiaro:
Nuovi impianti realizzati dalla Regione, affidamento in gestione, Olimpiadi e, a conclusione di queste, cessione.
Ovviamente nella odierna vendita sarà entrato solo ciò che vendibile, il godimento a condizioni irrisorie di beni pubblici rientra tra le cose immateriali vendibili. Buona sorte dei venditori.
Gli Inglesi, poveretti, si scontreranno presto con la farraginosa burocrazia e giustizia italica, per qualsiasi cosa vorranno o dovranno fare…
Non so se abbiano fatto un grande affare…
Comunque, il grazie più grande va sempre alla ex sindaco appendino ( minuscolo), con la gestione fallimentare notav, nosalonelibro, noolimpiadi, notutto….