di MAURO GALLIANO
SANT’AMBROGIO DI TORINO – Accorpamento delle scuole in Valsusa: 2 pesi e due misure. Il liceo Norberto Rosa di Susa e Bussoleno si oppone all’accorpamento con l’istituto Ferrari di Susa, mentre Sant’Ambrogio vedrà l’istituto comprensivo accorparsi a Condove. Mettiamo il caso che sia conveniente agli studenti di entrambi i comuni, la domanda però è legittima.
Perché non è Condove ad accorparsi a Sant’Ambrogio? Forse perché il sindaco Jacopo Suppo (che è anche vicesindaco della Città Metropolitana di Torino) non avrebbe mai acconsentito? Una bella estrazione a sorte avrebbe evitato molti (più che giustificati) malumori che a Sant’Ambrogio non hanno ancora (ad oggi) meritato una serata informativa o un consiglio comunale aperto sull’argomento.
Oppure un bell’impegno bipartisan a suddividere equamente fra i due Comuni eventuali tagli di personale, obblighi di trasferta ai dipendenti o disagi di varia natura ai genitori.
Sta di fatto che in tutta la provincia di Torino (ora si chiama città metropolitana) solo due comuni hanno chiesto di essere accorpati fra loro: la Regione ne prende atto su indicazioni della Città Metropolitana, e dulcis in fundo…il vicesindaco della Città Metropolitana è proprio il sindaco di Condove.
Mantenere la sede di direzione didattica e/o istituto comprensivo ecc. a Condove rende la cittadina più autorevole, appetibile e interessante per le nuove famiglie, soprattutto se sommato a tanti altri servizi (sportelli prelievi Asl, banche, mercato settimanale, ecc.), rispetto a Sant’Ambrogio di Torino. Secondo il mio modesto parere, chi rinuncia (colpevolmente) e perde pezzi uno dopo l’altro, condanna il proprio comune alla povertà diffusa e al degrado economico e culturale.