di MASSIMO BONETTI (PRESIDENTE CONSORZIO TURISTICO VIA LATTEA)
SESTRIERE – Siamo giunti alle vacanze di Natale e la stagione invernale è iniziata. Vorrei utilizzare questo spazio concessomi per trasmettervi il mio modo di intendere il turismo ed i turisti sulle nostre montagne partendo dai miei ricordi più cari. I miei ricordi di bambino, e poi di ragazzo, sono come quelli di tanti altri; sono stato fortunato, ho avuto una bella infanzia e una bella gioventù; sono sempre stato “perdonatemi il termine” nel mondo del turismo e del commercio, in quanto i miei genitori hanno sempre gestito locali commerciali (ristoranti, bar ecc…) crescendo a contatto con tanta gente diversa per cultura, estrazione sociale ecc…
Ricordo vagamente quando dalla città ci siamo trasferiti a Borgata Sestriere, erano gli anni ’70 e l’economia “tirava”; i miei genitori lavoravano giorno e notte per pagare i debiti fatti per acquistare il loro primo ristorante. Ecco, lavoravano giorno e notte, ma i clienti che hanno fatto sì che i miei genitori andassero avanti con il loro locale chi erano? Erano niente meno che i frequentatori di Sestriere e delle nostre montagne. Persone che affittavano casa in montagna o ne erano i proprietari, persone che negli anni hanno portato nelle nostre valli e montagne il benessere legato alle loro spese. Non spendevano solo nei ristoranti ma compravano lo skipass, facevano lezioni di sci, noleggiavano l’attrezzatura e molti la acquistavano: insomma, facevano girare l’economia e noi che avevamo investito (tanto o poco nel territorio), ne traevamo i benefici. Certo, si dava un servizio impegnativo, ma questo servizio era ben ripagato.
Queste sono le persone che negli anni hanno continuato a frequentare le nostre montagne d’estate e le nostre piste da sci in inverno. Si sono sposate, hanno avuto figli che a loro volta vengono qui a trascorre i week end, le settimane bianche, le vacanze invernali ed estive!
Perché ho fatto un breve excursus sul mio passato? Perché i turisti sono il nostro bene principale. I primi “villeggianti” hanno contribuito economicamente a gettare le basi di un sistema che ha generato un importante volano turistico a livello regionale e nazionale. Senza i “villeggianti” chi, lavorando sodo ha costruito di generazione in generazione il proprio avvenire, cosa avrebbero fatto? Senza i “villeggianti”, su queste splendide montagne ci sarebbe ancora la casa cantoniera, l’albergo Possetto e cos’altro? Alpeggi, prati, mucche, pecore e poco altro! Ecco perché nel mio DNA c’è il turista, il rispetto e la gratitudine per i “villeggianti”.
Chi malgrado i tempi siano cambiati, l’economia non sia più quella di una volta, miriadi di altre destinazioni montane siano entrate nel mercato, continua a frequentare il nostro territorio è da ringraziare; ci sono famiglie che vengono in vacanza qui da quando sono nati i paesi montani e in maniera diversa hanno contribuito alla loro economia e alla loro prosperità!
Il lavoro che faccio mi porta a confrontarmi con diversi tipi di turista: quello mordi e fuggi, quello occasionale, il turista invernale delle settimane bianche, e quello chiamato “delle seconde case”. Tutti sono importanti, molto importanti, ma in generale si tende a “puntare” più sul turista delle settimane bianche. È vero che spende parecchi quattrini e che (secondo alcuni dati tende a tornare l’anno dopo per un’altra settimana bianca) soggiorna in hotel, acquista lo skipass settimanale, è altrettanto vero che sovente prende lezioni di sci, acquista nei negozi ed esce andando a cena fuori e poi in discoteca e quindi, è a tutti gli effetti un “gran bel cliente”. Tutto vero, ma non abbiamo mai pensato a quanto nel tempo i proprietari di seconde case hanno “portato” qui da noi?
Gli amici “turisti” che avevo 30 anni fa, li vedo ancora adesso sulle nostre montagne. Allora si pensava solo a divertirsi (sciate con fermate prolungate nei rifugi, cena al ristorante, pub, discoteca), adesso che sono diventati “grandi” hanno passato il testimone trasmettendo la passione per la montagna ai propri figli, ma le famiglie sono sempre le stesse. Ci si vede ancora in giro e ognuno di queste persone spende i propri denari nel nostro territorio. Non dobbiamo mai dimenticarci dei “nostri amici turisti”: personalmente li rispetto e li ringrazio!
Questo è il mio modo di intendere i turisti e il turismo, in maniera pratica e diretta senza ricorrere a forum sul turismo, incontri, tavole rotonde, proclami. Tutto questo ben lungi da pensare, e apparire, paladino del sistema turistico, ma animato da uno spirito pratico che affonda le sue radici nel passato. Noi che qui viviamo e lavoriamo e voi che qui venite in vacanza, abbiamo tante cose in comune e anche se alcune volte, forse troppe, non lo esterniamo, vi siamo riconoscenti. Continuate a frequentare le nostre valli, le nostre montagne, le nostre piste, i nostri sentieri: questo spettacolo della natura è di tutti… e proprio a tutti voi giungano i miei più cordiali auguri di buon Natale e felice 2018!
Bravo Massimo ! Condivido in pieno ! Questo è sicuramente il giusto approccio e atteggiamento. Cerca di diffonderlo più che puoi, perché mi pare che non tutti siano di questa tua idea (soprattutto quando sento commenti del tipo: “Qui è così, se non vi piace andate altrove !”)
Bravo Massimo
Chapeu! In tanti anni di ostinato attaccamento a queste montagne, ma soprattutto negli ultimi 10 anni noi “villeggianti” ci siamo sempre e solo più presi calci in c. perché ” non spendiamo abbastanza soldi, non mangiamo sufficientemente nei ristoranti, perché i soldi dei nostri stagionali, non hanno il valore delle settimane bianche etc…e quindi tralaltro, anche se ogni anno paghiamo anticipatamente tutta la stagione, veniamo trattati sempre peggio. Gentile Massimo, lei, anzi mi permetto di darti del tu, perché io sono una di quelle persone che tu citi, di quelle che son li da sempre e che ci sono sempre, purtroppo la Società per cui lavori, sta facendo di tutto per farci scappare via e l’unico motivo per cui continuiamo ancora a sciare li è proprio perché abbiamo la casa li e ci rompe anche parecchio le balle pensare di doverla vendere e comprarcene una appena scollinati dilà in Francia dove lo scorso we si pagava 15E il giornaliero con tutto il comprensorio (Serrechavalier) aperto, mentre a Sestriere erano aperti 4 impianti in croce per 28E. Per non riparlare di noi sfigati dello stagionale (i pochi ostinati che ancora lo hanno fatto). Gli appassionati sono tutti incarogniti e non ne possono più di questa gestione di minimo della Vialattea, perché è evidente a tutti che agli attuali gestori non importi nulla di far sciare la gente, visto che ogni scusa è buona per tenere chiusi impianti e piste. Gentilissimo Massimo, capisco che in te ci possa essere un conflitto di interessi, ma nel tuo ruolo di Presidente del Consorzio Turistico dovrebbe starti a cuore lo sviluppo del turismo che non può non passare attraverso una gestione completamente diversa degli impianti sciistici, perché quella attuale sta affossando Sestriere e tutto il comprensorio! Perché non ci comprano i Cinesi i Russi, finanche i Coreani, che ci compri chiunque, chiunque sarebbe meglio della gestione attuale. Perché se non si cambia qualcosa è evidente agli occhi di tutti che, a Sestriere, si magri ora oltre casa cantoniera e all’albergo Possetto, ci sono tanti condomini, ma sempre più vuoti, e negozi e ristoranti..ma sempre più chiusi. Ti auguro Massimo un felice Natale, così come lo auguro a tutti quelli che amano ostinatamente queste montagne, a quelli che “ci sono sempre”, che vedi sempre, che anche se magari non ci hai mai scambiato una parola, son sempre li, come te, una certezza.