SINDACI CONFUSI IN ALTA VALSUSA? PRIMA NEGANO IL CONSIGLIO ALLE MINORANZE, POI LO CONVOCANO

Condividi
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Da sinistra il sindaco di Sestriere Poncet e il consigliere di minoranza Paleardi.

di FABIO TANZILLI

ALTA VALSUSA – Sindaci un po’ confusi in alta Valsusa? Ci riferiamo ai 6 Comuni che fanno parte dell’Unione Montana Vialattea (Sestriere, Pragelato, Sauze d’Oulx, Cesana, Claviere, Sauze di Cesana). Sembra che la sentenza del Tar per garantire maggior democrazia e rappresentanza nell’Unione Montana Vialattea stia creando grosse preoccupazioni. Bisognerebbe capire per quale motivo.
I fatti. Fino alla scorsa settimana, in tutti e 6 i Comuni dell’Unione Montana Vialattea, i sindaci avevano rigettato le richieste di convocazione dei rispettivi 6 consigli comunali, presentate ufficialmente da tutti i gruppi delle rispettive minoranze. Scelta incredibile, visto che per legge vige l’obbligo di convocare sempre i consigli comunali, se la richiesta viene fatta da almeno 1/5 dei consiglieri.
Poi nel giro di un weekend, da lunedì 22 luglio i 6 sindaci ci hanno ripensato: hanno convocato i rispettivi consigli comunali, inserendo all’ordine del giorno dei vari paesi anche il punto richiesto dalle opposizioni, e che inizialmente avevano rigettato. Ossia la nomina del rappresentante di minoranza dei rispettivi Comuni all’interno dell’Unione Montana Vialattea.
++++
LA BATTAGLIA PER CAMBIARE LO STATUTO DELL’UNIONE MONTANA E DARE PIU’ POSTI ALLE MINORANZE
Al centro della vicenda c’è infatti la battaglia per cambiare lo Statuto e garantire maggior rappresentanza democratica all’interno dell’Unione Montana Vialattea. Con la sentenza del Tar del Piemonte sul numero di consiglieri di minoranza da far eleggere nell’Unione. Secondo la sentenza dei giudici, così come afferma anche il ministero dell’Interno in un documento ufficiale (e ovviamente secondo l’opinione dei consiglieri delle minoranze comunali), nell’Unione Montana Vialattea devono entrare 6 consiglieri di minoranza: uno per ogni Comune che fa parte dell’unione stessa. A seguito del ricorso al Tar presentato – a proprie spese – dall’ex sindaco di Sestriere Colarelli (ora consigliere di minoranza a Pragelato) e da Alberto Paleardi (consigliere di minoranza a Sestriere), il 14 giugno 2024 il Tar ha pubblicato l’apposita sentenza esecutiva dando ragione alle minoranze, affinché lo Statuto dell’Unione venga modificato e reso più “democratico”. Ma il 26 giugno la giunta dell’Unione Montana Vialattea (di cui l’unico amministratore comunale ancora in carica è il sindaco di Sestriere Poncet) ha deciso di fare ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione dei giudici torinesi.
++++
LA PRIMA LETTERA: “NON CONVOCHIAMO I CONSIGLI COMUNALI PER MOTIVI DI OPPORTUNITA’ ED ECONOMICI”
Tornando alle motivazioni dell’iniziale rifiuto di convocazione dei consigli comunali, i sindaci avevano inviato una lettera la scorsa settimana, tutte con il medesimo testo, alle opposizioni. Giustificandosi che la richiesta veniva rigettata per ragioni di “opportunità ed economicità”: “Per dare esecuzione alla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte, occorre in via preliminare procedere all’approvazione della modifica dello Statuto, tenendo conto delle indicazioni contenute nella parte motiva della sentenza, mancando, ad oggi, la disciplina sulle modalità di elezione e composizione del Consiglio dell’Unione” avevano scritto i sindaci. “Con deliberazione di Giunta dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea n. 30 del 26/06/2024 è stata disposta la presentazione del ricorso in appello dinnanzi al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar”. Per queste ragioni, inizialmente, tutti e 6 i sindaci avevano negato la convocazione del consiglio comunale, “per evidenti ragioni di opportunità ed economicità”, giustificandola per voler attendere “la pronuncia del provvedimento cautelare da parte del Consiglio di Stato, e dando atto che in caso di rigetto dell’istanza cautelare si procederà preliminarmente alla modifica dello Statuto dell’Unione Montana – come disposto dal Giudice amministrativo – per poi procedere alla nomina dei rappresentati dei rispettivi comuni costituenti l’Unione, prevedendo in questa sede adeguate rappresentanze della maggioranza e della minoranza di ciascun Comune”.
Chi o cosa abbia convinto i 6 sindaci a cambiare totalmente idea nel giro di un weekend, convocando i consigli e inserendo anche la nomina del consigliere di minoranza dell’Unione Montana, come richiesto dalle opposizioni, non si sa.
Quello che è sicuro, è che venerdì 19 luglio sia Colarelli che Paleardi, appena ricevuta la risposta negativa da Pragelato, avevano allertato il Prefetto di Torino. Nel caso di Colarelli, anche mandando una diffida al Comune affinché il consiglio venisse comunque convocato ai sensi di legge, e avvisando che in caso negativo avrebbe chiesto la convocazione del consiglio da parte del Prefetto in sostituzione del sindaco.
E da lunedì 22 giugno i sindaci, per primo quello di Sauze d’Oulx, hanno inviato le convocazioni dei consigli, smentendo di fatto quanto avevano affermato nelle lettere precedenti.
++++
UNIONE MONTANA VIALATTEA: LA GIUNTA È POLITICAMENTE DECADUTA (È RIMASTO SOLO UN AMMINISTRATORE COMUNALE IN CARICA) MA CONTINUA A DELIBERARE
Altra cosa che lascia perplessa, è che la giunta dell’Unione Montana Vialattea continui a prendere decisioni di governo e ad approvare delibere per l’ente sovracomunale, nonostante sia “politicamente decaduta” da inizio giugno (anche se sulla carta e per legge, ovviamente, è ancora legittimata a farlo dal punto di vista amministrativo e formale). Nell’Unione Montana Vialattea sono cambiati ben 4 sindaci su 6, dopo le elezioni di inizio giugno. La scelta di continuare ad approvare delibere, può essere comprensibile solo per gli atti urgenti e non rinviabili. Infatti dell’attuale giunta dell’Unione Montana Vialattea, composta da tre persone (Maurizio Beria d’Argentina, Roberto Vaglio e Gianni Poncet), soltanto una è amministratore comunale (Poncet, sindaco di Sestriere). Gli altri due non lo sono più, e non siedono più neanche nei consigli comunali. Il presidente Maurizio Beria D’Argentina e l’assessore Roberto Vaglio, che erano rispettivamente sindaci di Sauze di Cesana e Cesana, non si sono più ripresentati alle ultime elezioni di giugno dei due paesi: quindi non sono più stati eletti in Comune, neanche come consiglieri o assessori esterni.
Il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar è stato deciso dalla giunta dell’Unione Montana il 26 giugno 2024, investendo 9.274 euro per l’incarico all’avvocato. La scelta di fare ricorso è stata votata da 2 persone su 3 della giunta (Vaglio era assente), ma come già scritto, solo 1 componente su 3 (il sindaco di Sestriere, Gianni Poncet) è ancora ancora amministratore comunale. Per fare ricorso al Consiglio di Stato, c’è tempo fino a 60 giorni dalla notifica della sentenza del Tar.
++++
ECCO ALCUNI LETTERE E GLI ATTI IN CUI PRIMA I SINDACI NEGANO IL CONSIGLIO COMUNALE RICHIESTO DALLE MINORANZE, E POI LO CONVOCANO
Risposta a Richiesta di convocazione del Consiglio Comunale (002)

Risposta a richiesta convocazione urgente CC

Carta_intestata

_2024-000267-1

Convocazione 2

Convocazione

Il consigliere di Pragelato Colarelli e Maurizio Beria, presidente dell’Unione Montana Vialattea
Barbara Merlin e Mauro Meneguzzi a Sauze d’Oulx
Cesana, il consigliere di minoranza Colomb e il nuovo sindaco Mazzoleni

 

FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Condividi
© Riproduzione riservata

Che cosa ne pensi? Scrivici la tua opinione

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.