SOLDI TAV A SUSA: 4,5 MILIONI PER UN PALAZZO. PRODOTTI TIPICI, SERVIZI ALLE IMPRESE E ALLOGGI PER GLI OPERAI TELT

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Il palazzo comprato dal Comune: con 4,5 milioni di euro ospiterà il centro espositivo dei prodotti tipici, servizi alle imprese con le associazioni di categoria e alloggi per i lavoratori del Tav

di FABIO TANZILLI

SUSA – Un palazzo abbandonato nel centro storico di Susa, grazie ad un investimento di circa 4,5 milioni di euro, sarà ristrutturato per ospitare la vetrina/centro espositivo dei prodotti tipici della Valsusa, spazi e uffici per imprese con le associazioni di categoria, e alloggi destinati ai lavoratori Tav Torino-Lione. Il tutto sarà realizzato in Via Palazzo di Città 38, nell’edificazione che ha gli ultimi portici della via e l’enorme terrazza, a pochi passi dal municipio e della biblioteca dell’ex tribunale. Si tratta di un progetto immobiliare molto costoso e di notevole importanza per la città, finanziato con le opere di compensazione Tav: al momento la cifra di investimento si aggira sui 4,5 milioni di euro, con lavori che saranno suddivisi in 3 lotti. Il primo lotto da 1,7 milioni di euro è già stato approvato, con la convenzione sottoscritta dal Comune e la Regione. La Città di Susa, secondo quanto dichiarato dal sindaco Genovese, riceverà questi soldi entro agosto.

Il secondo lotto da 2 milioni invece deve essere ancora ufficializzato tramite un’altra convenzione futura tra Comune e Regione. Non è stata ancora fatta, ma il sindaco Genovese ha garantito che “la convenzione e i soldi arriveranno”. Così come ha detto che sarebbero già assicurati anche i fondi del terzo lotto di lavori, ossia altri 840mila euro per gli alloggi Tav. Il Comune ha promesso che non farà mutui per anticipare i soldi necessari a ristrutturare il “palazzone” nel centro storico. Un immobile enorme e in stato di abbandono da tempo, che il Comune acquisterà entro agosto dalla vecchia proprietà, ossia la onlus “Amici di Abuna Vincent” di Castelnuovo Don Bosco, ad un prezzo di 380mila euro.
1 – SEDE DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PER SERVIZI ALLE IMPRESE DELLA VALLE
Il palazzo diventerà la sede e gli uffici di varie associazioni di categoria (Cna, Coldiretti, Cia, Confartigianato, Confagricoltura, il Gal, ecc), che secondo quanto spiegato dal Comune “utilizzeranno quegli spazi per finalità rivolte ai propri associati, per la promozione delle imprese del territorio, di nuove imprese, o per attività di sostegno a quelle esistenti”.
2 – AL PIANO TERRA LA VETRINA DEI PRODOTTI TIPICI DELLA VALSUSA – CENTRO ESPOSITIVO E DI DEGUSTAZIONE
Al piano terra, sotto i portici che una volta ospitavano una trattoria “sarà creato un centro per le eccellenze agro-alimentari del territorio”. Sarà allestito uno spazio espositivo, per l’acquisto, la promozione e degustazione dei prodotti della Valle di Susa e dell’artigianato locale: una vetrina promozionale del territorio, nel centro storico della città.
A livello finanziario, secondo quanto dichiarato in consiglio comunale, saranno investiti 1,7 milioni di euro per i lavori al piano terra, con la creazione del centro di degustazione ed espositivo dei prodotti tipici. Mentre altri 2 milioni di euro saranno spesi principalmente per completare i lavori al primo piano, per gli uffici delle associazioni di categoria, e per gli spazi destinati ai servizi per le imprese, le sale formative, altri spazi per le degustazioni, e l’allestimento del terrazzo.
3 – GLI ALLOGGI PER I LAVORATORI DEI CANTIERI TAV
Nella parte posteriore del palazzo, saranno ristrutturati gli alloggi per i lavoratori dei cantieri Tav Torino-Lione, con il terzo lotto da 840mila euro. Alloggi che il Comune affitterà agli operai.
LE CRITICITÀ DEL PROGETTO SECONDO LA MINORANZA
Il tema è stato ampiamente dibattuto in consiglio comunale, il 30 luglio. L’opposizione ha votato contro il progetto ed è stata la consigliera di minoranza Brezzo, con una serie di interventi, ad esprimere varie perplessità sul recupero del palazzo. In sintesi, per la minoranza i problemi riguardano “lo stato di enorme degrado dell’immobile”, oltre ai dubbi sull’operazione finanziaria, di cui al momento come fondi approvati e disponibili c’è solo la prima convenzione con la Regione per i primi 1,7 milioni. La minoranza ha ricordato che il Comune è già proprietario di altri immobili a Susa, che necessitano di interventi di recupero e ristrutturazione. Sono state rivolte critiche anche sull’operazione per garantire gli alloggi ai lavoratori Tav: “Mi chiedo perché il Comune debba prendere i soldi da Telt per ristrutturare gli alloggi destinati ai suoi dipendenti, mentre invece questa operazione potrebbe farla direttamente Telt. Alloggi di proprietà comunale, che i lavoratori Tav utilizzeranno per almeno 10-15 anni, quindi il Comune dovrà poi effettuare altri lavori per renderli nuovamente fruibili” ha detto Brezzo. Ulteriori perplessità sul fatto delle “grandi dimensioni del palazzo, in quanto ci vorranno molti soldi per metterlo a posto”. Secondo la minoranza “il Comune non potrà occupare tutto quell’edificio, che è davvero enorme (…), i negozi a Susa chiudono, forse per esporre i prodotti tipici della Valsusa non è necessario avere una struttura così grande”.

LA REPLICA DELLA MAGGIORANZA
Con vari interventi, in particolare del sindaco Genovese, del vicesindaco Montabone e dei consiglieri Baccarini e Panaro, la maggioranza ha ribadito l’utilità del progetto di recupero del palazzo. Genovese ha dichiarato che “l’immobile è in buone condizioni per la ristrutturazione, il tetto è a posto, era abitato fino a qualche anno fa. I fondi permetteranno il recupero di un edificio importante e strategico per il centro storico”. Per quanto riguarda gli alloggi per i lavoratori Tav, il sindaco ha fatto presente che gli 840mila euro sono fondi destinati esclusivamente per finanziare le abitazioni destinate a chi dovrà lavorare nei cantieri della Torino-Lione, e “non possono essere usati per costruire un campo sportivo o altre cose. Sono soldi che vengono dati ai Comuni esclusivamente per quella finalità e per i posti letto Tav. Quindi il Comune ha colto l’occasione: poter recuperare e valorizzare immobili già esistenti in città, evitando che Telt vada a cercare alloggi altrove”. Secondo Montabone, la questione degli alloggi Tav sarà davvero difficile da gestire in Valle perché a Telt serviranno tanti posti letto per gli operai dei vari cantieri che dovranno sorgere in Valsusa: “Essendoci una carenza di posti disponibili, è probabile che andranno a cercarli anche in alta Valsusa, dove ci sono tante seconde case, o in altre zone del territorio”. Sempre per quanto riguarda gli alloggi, Genovese ha replicato che il Comune incasserà il canone di locazione. Con le cifre incassate dall’affitto degli alloggi, “il Comune potrà accantonare negli anni le cifre necessarie per poterli riutilizzare e sistemare, quando i lavori Tav termineranno e i lavoratori andranno via. Il tutto viene fatto per avere ricadute sul territorio, con la presenza di nuove persone che compreranno nei negozi di Susa e vivranno qui, e per fare in modo che i lavoratori di Telt non vengano spostati altrove”.

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1 COMMENTO

  1. Bella castroneria dare edifici storici ad operai!! Devasto, rumori e inciviltà arriveranno in un centro storico angusto, e patrimonio cittadino.
    I centri storici vanno valorizzati dandoli a chi è benedtante ed in grado di riattarli con cura, senza portare bifolchi schiamazzosi.

    Gli operai potete mandarli in periferia. Immaginate anche il traffico di furgoni ogni mattina e sera per il centro storico. Andrebbe pedonalizzata tutta la via. I vari furgoni per gli operai possono aspettare al parcheggio del Rosaz.

    Un comune che non sa valorizzare il tesoro che ha.

    Questo è puro classismo e fa bene esporlo.

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