STAZIONE TAV A BUSSOLENO, L’APERTURA DI FOIETTA: “VALUTIAMO LE DUE ALTERNATIVE E SI FACCIA LA SCELTA MIGLIORE”

Condividi
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn


LETTERA DI PAOLO FOIETTA (Presidente della Commissione intergovernativa Italia-Francia)

BUSSOLENO – Stazione internazionale della Valle di Susa.
Gentili Sindaci, considero il dibattito che si è aperto intorno alla Stazione Internazionale della Val Susa (non di Susa o Bussoleno) un fatto nuovo ed un significativo segnale di rientro alla normalità. In passato le scelte tecniche localizzative della Stazione internazionale di Valle sono state, non per scelta ma per necessità, obbligate, dovendo assumere come criterio principale la disponibilità dell’Amministrazione, quella di Susa, ad ospitare tale infrastruttura. Dopo molti anni di indisponibilità “ideologica”, la richiesta della nuova amministrazione comunale di Bussoleno di candidarsi, in aggiunta a Susa, per ospitare la stazione internazionale della Valle di Susa rappresenta un fatto senz’altro positivo. Ospitare la stazione di valle, collocata su una delle principali linee ferroviarie europee, ritorna finalmente ad essere considerata una grande opportunità e la concreta candidatura dei due Comuni maggiori, Susa e Bussoleno, ne è l’efficace dimostrazione. Ancora di più considerando che:
– Il sito a San Giuliano della nuova stazione di Susa è quasi contiguo alla esistente stazione di Bussoleno: dista pochi chilometri e pochi minuti di percorrenza dalla grande area ferroviaria della stazione di proprietà di RFI ed oggi in gran parte inutilizzata;
– La stazione di Bussoleno già oggi garantirebbe l’interscambio con la linea storica ed il collegamento ferroviario delle stazioni turistiche di valle.
Per questo mi auguro che le energie dei Comuni, superate le contrapposizioni, possano essere destinate a ricercare, condividere ed estendere gli evidenti vantaggi della stazione all’intero ambito ed a sviluppare più proficuamente le opportunità dovute ad una tale localizzazione. Sono quindi convinto che avere oggi un’alternativa di localizzazione alla stazione di Susa non disturbi affatto la realizzazione dell’opera e rappresenti invece una opportunità positiva che permette di esaminare, valutare ed assumere la scelta migliore dal punto di vista tecnico, funzionale ed economico. Proprio per questa ragione penso che le motivazioni per assumere correttamente la scelta della stazione non possano e non debbano essere politiche o risarcitorie. Occorre senz’altro rafforzare la concertazione sui cantieri in programma nella Piana di Susa, minimizzando ove possibile gli impatti e “compensando”, dove necessario, gli inevitabili disagi. Nel caso di Susa la compensazione a risarcimento del disagio prodotto dai cantieri e dagli “impatti” diretti ed indiretti subiti è assolutamente legittima; tale esigenza deve però essere considerata su altri tavoli, utilizzando risorse tra l’altro in parte già disponibili e/o altrimenti reperibili. La stazione ferroviaria di valle è altra cosa: un’infrastruttura strategica indispensabile per dare valore all’investimento della Torino Lione. La sua collocazione, nella logica degli Accordi Internazionali, risponde quindi a precisi requisiti tecnici ed alle esigenze non di un singolo Comune ma della nuova infrastruttura ferroviaria e dell’intera valle. Le stazioni poi si inaugurano e servono solo dopo la realizzazione della infrastruttura ferroviaria. La stazione servirà quindi tra 10 anni quando la linea sarà realizzata e funzionante. C’è quindi tutto il tempo per fare la scelta migliore. Realizzarla prima sarebbe una scelta insensata, un rischio inutile ed un possibile regalo a vandali. Credo quindi che sia opportuno ed utile valutare serenamente le due alternative ed assumere la scelta migliore, che integri e massimizzi i vantaggi per tutta la valle di Susa, alta e bassa, e che consenta, nella fase 1, che non prevede la realizzazione del Tunnel dell’Orsiera, la migliore integrazione possibile del sistema ferroviario storico con la nuova linea ferroviaria. Proprio per questo considero con favore la costituzione da parte della città di Susa di un gruppo di esperti per partecipare ad un confronto – concreto, efficace e trasparente – atto ad individuare tecnicamente la soluzione migliore. Per quanto compete alla Commissione Intergovernativa – la stazione della Valle di Susa, così come la corrispondente stazione della Maurienne, sono comprese nell’Accordo Internazionale Italia Francia del 2012 – ritengo che una limitata sospensione delle procedure di affidamento dei lavori per condurre queste valutazioni, per poi procedere senza indugio alla scelta migliore, sia una soluzione saggia e condivisibile. Resto a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento e precisazione si rendesse necessaria.
Cordialmente.
Paolo Foietta

FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Condividi
© Riproduzione riservata

21 COMMENTI

    • Massì valutiamo, studiamo,facciamo altri progetti, riunioni internazionali,regionali,provinciali, sondaggi vari, rivalutiamo, un po’ di progetti, intanto la torta è grossa e una fettina non si rifiuta a nessuno.

  1. Ma quindi dopo tanti anni non c’è ancora un progetto preciso di quest’opera di importanza internazionale? Non stanno per partire i cantieri? Li fanno a caso sperando che 1 su 1000 sia nel posto giusto?
    O forse è solo un modo per i nostri politici di darsi un tono?

    • Sì, stanno per partire i cantieri principali, che però riguardano lo scavo dei tunnel e i rispettivi ingressi. La posizione della futura stazione in questa fase è pressoché irrilevante.

  2. Mi raccomando che il tavolo deve essere in mogano intarsiato, con rifiniture in avorio, le poltrone imperlate, acqua evian e stuzzichini dai migliori atelier lionesi e torinesi, se no non riescono a lavorare

  3. Un moderno Giuda in una metaforica ultima cena non avrebbe saputo fare di meglio.
    Tre le solite ambiguità e contraddizioni, una bella pugnalata a Susa la scorgerebbe anche un bambino.
    Molti in Valle penseranno: “C’era da aspettarselo”.
    Molti altri penseranno: “E dovremo ancora aspettarcene delle altre”.
    La Sindaca Zoggia si affretti a creare il suo “gruppo di esperti”.
    Che un gruppo di esperti debba essere concreto, efficace e trasparente poteva precisarlo solo l’autore di questa lettera, perché “esperti” inconcludenti, inefficaci e opachi nessuno sarebbe così scemo da nominarli.

  4. Per non fare torti a nessuno si potrebbe fare a metà strada tra Susa e Bussoleno. Magari sul cavalcaferrovia, così lo mettono a posto o ne fanno un monumento da far vedere ai milioni di futuri viaggiatori, meglio dell’Arco di Augusto e Casa Aschieris. Una stazione di Suseno. Anzi, meglio Busa. Stazione di Busa. Perfetto.

  5. Si tranquilli, avete tutto il tempo per decidere. Con i tempi di realizzazione reali la stazione servirà, forse, fra 30 anni.

    • La logica suggerisce di darsi na mossa, perché’ entro il 2024 buttano giu’ le case in Veneto per quella Tav, qua dopo 30 anni e passa continuate qua qua ra qua.Come col libro il motociclista del Duce ,dal 40′ ancora non siete cambiati.Il furto della Ginota per dispetto tra Torino e valle de Susa, sempre rivalita’ dentro la valle o con Torino sempre uguali , mentre il resto del mondo va avanti.E siamo nel 2023!

    • La logica quando si parla di TAV non è di questa epoca e di questa terra . Potremmo candidare anche Pavaglione , così con qualche sondaggio,qualche progetto, qualche commissione di lavoro ……ce magnamo qualche milioncino di euro, tanto sti coatti della valsusa nun capiscono una ceppa.

  6. Adattando cosa Giovanna d’Arco disse in risposta ai suoi inquisitori sulla sua scelta di diventare guerriera:
    “Susa e Bussoleno dovranno battersi, Dio assegnerà la vittoria”.

Che cosa ne pensi? Scrivici la tua opinione

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.