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di IVO BLANDINO
SUSA – Domenica 8 novembre primo weekend in periodo di lockdown a Susa. Sono pochi i cittadini segusini che si possono incontrare per le strade della città in piazza del Sole, via Roma, ecc.. Questa mattina erano percorse da pochi cittadini.
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Tutti a casa a fare festa!
È la fine… L’incubo continua…
Fighissimo, sembra l’apocalisse zombi solo che a ‘sto giro gli zombi sono tutti chiusi in casa.
mi dispiace di questa situazione. Spesso scrivo commenti da idiota, ma in questo caso preferisco, tacere.
ECCO IL PERCHE’ DI UN NUMERO COSI’ ALTO DI RICOVERI:
FONTE :Il bando è pubblicato in https://bandi.regione.piemonte.it/avvisi-beni-regionali/reperimento-strutture-alberghiere-supporto-socio-sanitario-emergenza-covid-19
Un “albergo assistito” dovrà garantire: un minimo di 20 camere provviste di bagno all’interno, il servizio di colazione, pranzo e cena, il cambio e la sanificazione della biancheria al massimo ogni tre giorni, 2 operatori socio-sanitari ogni 20 ospiti, un infermiere professionale che effettua 3 passaggi diurni di due ore per 20 ospiti, la reperibilità infermieristica h24. La fornitura dei dispositivi di protezione individuale sarà a carico del gestore, mentre il supporto sanitario sarà fornito dai medici di medicina generale o delle Usca. Le aziende sanitarie potranno procedere a stipulare i contratti sulla base dei rispettivi fabbisogni e di tariffe ritenute congrue in relazione ai servizi richiesti.
L’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi chiarisce che si è decisa questa soluzione perché “un numero considerevole di ricoveri in ospedale riguarda persone autosufficienti o parzialmente autosufficienti positive al Covid-19 asintomatiche o paucisintomatiche che, pur non necessitando di un livello di cure di tipo ospedaliero, vengono ricoverate per la difficoltà di mantenere una condizione di isolamento o per l’assenza di una rete sociale valida. In questo modo possiamo offrire l’assistenza necessaria a questo tipo di pazienti e al contempo liberare posti letto per gli altri ammalati”.
Questa mattina ho pubblicato un commento in cui ho scritto che in realtà Susa, che già di suo non è affollatissima, non era completamente deserta come descritto. Naturalmente non è stato pubblicato. Se aveste fatto una foto alle ore 11.00 circa, nei pressi del ponte sulla Dora tra tabaccheria e la pasticceria, avreste immortalato circa una dozzina di persone (tra cui un personaggio pubblico, di cui non dico di più per rispetto della sua libertà di movimento) . Lo stesso vale per altre zone della città o per le corsie dei supermercati. Riscrivo il commento e non mancherò di insistere in casa di mancata pubblicazione. Altrimenti, se anche questa testata da notizie “interpretabili”, per usare un eufemismo, economicamente da spazio al libero dibattito, difficile dare poi torto a quelli che chiamate complottisti, negazionisti e irresponsabili circa la trasparenza delle informazioni su virus e non solo in questo Paese…
Quanta “tristezza perenne”….a Messina tutti in giro sul lungo mare e ristoranti pieni, e noi? Genovesi!! Non pervenuto!! Intanto i commercianti piangono..