di MARZIA REY
Sabato 27 a Susa e Giaglione si terrà la quinta edizione del “Canta in cammino – Tsant’an tsamin”. Si inizia con una passeggiata lungo le borgate e i boschi di Giaglione, alla quale si aggiungerà a Susa, presso il salone Rosaz, un concerto con balli per la presentazione del cd “Enfestar”. Si tratta del punto di arrivo di un progetto che quest’inverno è stato proposto in molti paesi della valle.
Il ritrovo è alle 14 a Susa, in piazza d’Armi, per poi spostarsi a Giaglione con il pullman. Da qui partirà la camminata per tutto il pomeriggio, alle Gorge di San T Gervasio e non solo, per poi scendere a piedi dalla borgata Santo Stefano, fino al centro storico di Susa.
E poi alle 21 spazio al concerto e al ballo, cantato nelle lingue delle tre minoranze linguistiche piemontesi (francoprovenzale, occitano, francese) che si muove dai brani della tradizione alla composizione contemporanea. L’idea di fondo condivisa dai quattro componenti del gruppo è la creatività, base fondamentale per poter capire, assimilare, riprodurre e riproporre il repertorio della propria tradizione di appartenenza.
Infatti ciò che si è cercato è un suono nuovo, o per lo meno personale, anche un poco per protesta ad un “suono” della musica tradizionale ormai quasi standardizzato, consapevoli del fatto che una delle caratteristiche della musica tradizionale è proprio la capacità di inventare varianti e di improvvisare su temi e canti antichi rendendoli “vivi” e contemporanei nel momento dell’esecuzione.
E anche in questo è da intendere il significato del titolo scelto: ENFESTAR. Si tratta di un termine arcaico occitano dai molteplici significati. Innanzi tutto indica un sentimento e cioè il rallegrarsi, risollevare l’umore. Nell’accezione di en-festar vuol dire “portare la festa” ma può significare anche “infestare” e cioè, per metafora, diffondere un’idea di musica e di dare significato e, per ironia, di cui è ricca la tradizione popolare, infestare un’idea e un suono contemporaneo della musica tradizionale che ha bisogno di smuoversi o appunto infestarsi un po’ con nuove idee e magari maggiore consapevolezza.
I quattro componenti del gruppo provengono tutti da località di lingua minoritaria e partecipano attivamente alle specifiche tradizioni culturali di appartenenza (Bahio della Val Varaita, danza delle spade e priorato di Giaglione, canti spontanei, danze e musiche nelle Valli di Lanzo), oltre che svolgere attività di musicisti e cantanti in ambiti svariati, collaborando con molte realtà e attraversando numerosi generi musicali.