di ANDREA MUSACCHIO
SUSA – In Valsusa continua a tenere banco il caso La Brocca-Asl To3. Dopo l’articolo di ValsusaOggi, che ha dato notizia dello scontro tra il primario e l’azienda sanitaria sulla gestione dell’emergenza Covid nell’ospedale di Susa, sono state pubblicate le lettere dei pazienti valsusini a sostegno del dottor La Brocca e l’appello del sindacato Cgil all’Asl, invitandoli a smetterla con “la caccia alle streghe”.
Oggi, mercoledì 3 giugno, ValsusaOggi ha intervistato sulla vicenda il direttore generale dell’Asl To3, Flavio Boraso.
Direttore Boraso, la Cgil afferma che ci sarebbe anche un esposto in procura sui problemi sollevati da La Brocca, riguardo le criticità all’ospedale di Susa. Ne è a conoscenza?
Non saprei, a me non risultano esposti in procura. Sinceramente io ho ricevuto (e visto) la lettera del dottor La Brocca mandata all’Asl To3, alla Regione Piemonte, al Prefetto e a vari sindaci. Questo ho visto.
Ma è vero che dopo la lettera-denuncia di La Brocca, avete mandato in ospedale a Susa una commissione ispettiva?
Assolutamente sì. Abbiamo creato questa commissione per verificare le condizioni dell’ospedale. Lui (La Brocca, ndR) metteva in discussione il problema dell’organico e che l’organico fosse in grado di gestire tutti i letti. Quindi, ci sono delle persone, esperte del settore, che sono andate a verificare questa situazione. Peraltro hanno smentito pienamente la posizione del dottor La Brocca.
Come mai è stato “interrogato” il personale (comparto e dirigenza), compresi alcuni medici che hanno prestato servizio a Susa negli ultimi anni, e non proprio il primario La Brocca?
Il primario ha scritto 25 pagine di lettera, era già tutto molto chiaro. Dopo le valutazioni della commissione, l’Asl To3 ha risposto al dottor La Brocca, spiegando chiaramente che la struttura può contare sulla dotazione organica prevista: 4 medici più lo stesso primario. L’emergenza Covid-19 non ha nulla a che fare con questa lettera.
Ma allora, secondo lei, qual è l’obiettivo di questa segnalazione? Cos’è che ha portato il primario dell’ospedale di Susa a scrivere una lettera di 25 pagine ai vertici della sanità regionale?
Nessuno riesce a capire il motivo. Lui a ciel sereno ha fatto queste considerazioni, che mi sembrano poco opportune. Ma non centrano niente con il Covid-19. La Brocca parlava di ridurre i ricoveri a Susa, perché secondo lui non aveva più personale in numero adeguato.
Siete rimasti delusi da questa lettera?
Sorpresi. Prima di tutto c’è una gerarchia aziendale e questa si rispetta sempre, a prescindere. Se io ho un problema, scrivo all’assessore, non scrivo al ministro della Salute. Se lui ha un problema scrive alla sua direzione, non scrive a tutto il mondo. Per quello bisogna interrogarsi sul significato. Se io devo scrivere a lei, scrivo a lei. Non ai suoi vicini di casa. Anche perché, cosi come abbiamo fatto un’analisi a prescindere dalle persone a cui ha scritto, l’avremmo fatta lo stesso. Tra l’altro c’è un concorso, che si svolgerà tra poco, nel quale La Brocca è pure presidente. Quindi è anche informato di tutto questo. I tempi sono proprio errati. In tutti i sensi. Io non penso mai male, però qualche volta ti viene da farlo…
È stato un fulmine a ciel sereno, quindi.
C’è qualcosa che non torna. Bisogna capire che cos’è. Se l’uscita è strumentale oppure no. Ripeto, non essendo una mia iniziativa, posso solo dire di aver risposto ad una lettera con degli elementi. Purtroppo non sono entrato nel merito delle motivazioni. Non so se siano strumentalizzazioni politiche o cose di altro genere. Non mi interessa. Io sono un tecnico e faccio il tecnico. Non sono in grado di darle una mia interpretazione.
L’Asl prenderà dei provvedimenti disciplinari verso il primario La Brocca?
Al momento non ci sono provvedimenti nei confronti di La Brocca. Stiamo valutando con i nostri legali. Anche perché ci sono dei profili di responsabilità primariale e ci sono anche dei discorsi di un rapporto fiduciario, che è previsto per norma e per contratto, tra l’Azienda e i suoi dirigenti, bisogna capire se è venuto meno.
La Cgil ha chiesto a lei e all’Asl To3 di far cessare subito questa “caccia alle streghe”. Cosa replica?
Non so cosa sia questa “caccia alle streghe”. È La Brocca che ha scritto la lettera. Mica io. Se all’azienda arriverà una denuncia, o qualcos’altro, le considerazioni saranno esattamente le stesse. Ossia quelle che lui ha portato due anni fa, denunciandoci, e ricevendo un’archiviazione in cambio. Se parliamo di caccia alle streghe, dovrei cominciare a ragionare anche io in questi termini, ma al contrario. Non abbiamo precedenti analoghi con nessuno nella nostra azienda. E io non ne ho mai avuti nella mia storia professionale. Il dottor La Brocca dovrebbe anche riflettere su questo. Dovrebbe riflettere sul turnover dei suoi medici. Uno dei più alti che abbia mai visto in vita mia. La gente va a Susa e poi scappa.
In che senso?
Noi abbiamo cercato gente in tutta Italia nelle graduatorie di medicina, trovando nessuno. Abbiamo faticato per trovare delle persone, e poi sono andate via. Allora, tu le tieni care le persone che, con grandissima difficoltà, uno riesce a cercare e a trovare. Credo. Questo è successo un anno e mezzo fa. In un anno e mezzo, lui è riuscito ad essere messo nuovamente in crisi. Come mai? È una riflessione che deve farsi. Se la gente non vuole andare, o quelli che vanno… vogliono andare via, c’è qualcosa che non va. Forse non è solo il direttore generale. Forse, per carità.
Serpeggia un certo nervosismo o mi sbaglio?
Beh le commissioni d’inchiesta servono a far passare il tempo e a non risolvere i problemi.
Susa non attrae un professionista a nessun livello.
Il direttore generale dovrebbe farsi le stesse domande per tutti i medici che sono fuggiti nel tempo da pronto soccorso di Rivoli, dal pronto soccorso di Pinerolo e dai tanti altri servizi…ma queste cose lui le sa…si posti di comando ha i suoi fedelissimi…che ubbidiscono ad ogni suo schiocco di dita…chi si ribella o si dimette o viene messo sotto inquisizione…
da buon dirigente……………..politico………..bla bla bla bla
Che dire…avanti con i tribunali per la felicità del dott.Boraso far dire ai suoi dirigenti cose che dovrebbe dire lui…la gente scappa sa Susa? E i professionisti in fuga dal pronto soccorso di Rivoli e Pinerolo non li conta? Gli anestesisti in fuga da Rivoli no? Non c’è solo il caso Labrocca c’è anche il caso Boraso che andrebbe studiato…speriamo che in regione qualcuno proponga una commissione d’inchiesta…
La verità sta venendo a galla….Tutto qui! quello che avete fatto a mia madre caro ospedale di Susa e chissà a quanti altri…La coscienza l’avete uccisa, non ho potuto farle giustizia perchè sono una comunissima persona, ma c’è qualcuno da lassù Onnipotente a cui nulla sfugge…chissà perchè tutti scappano eh……..
Mi dispiace per sua mamma , speriam che chi ha sbagliato presto risponda!
Un chiacchierone. Come ha scritto Valsusaoggi “fine maggio il primario dell’ospedale segusino Antonello La Brocca ha scritto un lettera alla Regione Piemonte e all’Asl To3, denunciando le difficili condizioni in cui lui e la sua equipe medica si sarebbero trovati nel gestire l’emergenza” non ha scritto al mondo, come asserisce il dirigente.
Infatti a ME LETTERE NON SONO ARRIVATE E VOI NEMENO CREDO! Detto ciò ironicamente, vorrei sapere se dopo la lotta al coronavirus un medico-primario può non essere preoccupato e esausto per avere affrontato una situazione senza precedenti nell’Italia repubblicana. Ci vorrebbe un po’ di comprensione. La gerarchia? E va beh! Lo rimproveri a voce e la faccia finita. Invece ritengo opportuno ricordare che sono anni che tentate di chiudere a Susa. E anche che i medici non vanno via da Susa ma dall’Italia , lo ha detto a rai 3 anche Zaia, il problema personale c’è ovunque. Solo ora questo aspetto interessa alla regione, cioè ora che la lettera è arrivata a ROMA? Che strano? Un’altra volta lavori lei in reparti cosi infettivi, cercando di non infettare i familiari e facendo ore su ore senza sosta, dormento magari nel tavolo. Non si fa cosi verso chi ha affrontato un virus di queste dimensioni e ha rischiato la vita. L’ospedale ha delle falle????? Tutti le hanno , ma i problemi si devono risolvere prima di scrivere al ministro. Voi non li avete risolti. Sempre la stessa solfa se parli è colpa tua di ciò che avviene li. Non si occupi di gerarchie, ma di pazienti a cui servono risposte. Lo aiuti a dare risposte e a fare funzionare tutto.
Ma se non andate daccordo parlatevi cazzo. Altrimenti vuol dire che ci sono altri problemi. Tra uomini ci si parla.
Stranezza……
Solidarietà al medico amato dai malati e incompreso dal direttore…….
e poi dicono che l’Italia è un paese democratico , dal governo attuale in giù è tutto un autoritarismo peggio che in Corea del Nord
Non sapevo di vivere in un Paese dove se hai un problema non puoi scrivere una lettera che subito qualcuno si rivolge a dei legali… Che gli ospedali di Susa e Rivoli hanno sempre funzionato male non è una novità, sono rimasti molto indietro nelle metodologie di intervento etc…, ma forse perchè i soldi che servono per modernizzarsi e per accogliere meglio i pazienti non ci sono? Negli anni invece di ampliare i servizi hanno pure chiuso dei reparti come quello di maternità, costringendo donne dell’alta valle a scegliere tra partorire in automobile e partorire in Francia, non penso tutto questo possa dipende dal dottor La Brocca… l’ospedale di Susa funzionava male anche prima di lui, in parole povere è sempre stato un parcheggio per anziani senza speranza, purtroppo, ma se hai qualcosa di grave e sei capace di intendere e volere vai altrove, anche perchè le poche volte che mio malgrado sono stata in pronto soccorso, c’erano infermiere scorbutiche che infierivano perchè forse devono lavorare troppo o forse non sanno rapportarsi in maniera cordiale con i pazienti… e questo ben prima che il dottor La Brocca scrivesse la lettera…
Il dottor La Brocca è un grande professionista ma prima ancora una bellissima persona!
Ha fatto cose incredibili per mia mamma negli ultimi anni e lo ringrazierò per sempre e insieme a lui anche tutto il suo équipe sia di medicina che del pronto soccorso!
Sicuramente c’è qualcosa che non funziona nelle ASL, accampano scuse di non avere soldi per curare a dovere i malati, chi dirige cosa fa? Chi li ha messi lì?
La situazione è pessima anche per il centro di salute mentale di Susa e l’SPDC di Rivoli.
Tutte esperienze spiacevoli vissute direttamente.
Vogliamo poi parlare della voglia di lavorare che hanno allo sportello del CUP di Susa??
Adesso con l’emergenza Covid19 stanno venendo a galla molte cose che non hanno mai funzionato a dovere e non solo qui da noi ma in tutta Italia; come anche la pessima gestione delle RSA! Sempre per esperienza diretta dico che sono una peggio dell’altra e l’hanno dimostrato ancora di più in questo periodo.
Bisogna denunciare e fare sentire la propria voce perché è uno schifo vivere in un Paese così mal gestito con gente incompetente che guadagna soldi alle spalle degli sfortunati e difendere a tutti i costi chi come il dottor La Brocca che vive queste situazioni tutti i giorni è dalla parte dei pazienti nonostante 1000 difficoltà perché la maggior parte della classe dirigente pubblica e privata a tutti i livelli pensa solo ai propri interessi.
concordo.
Esatto… e in quanto alle RSA, Boraso insieme a Cirio si stanno assumendo la responsabilità di non farci vedere mai più i nostri parenti rinchiusi nelle strutture… non ho ancora capito se per rivedere un congiunto degente in RSA mentre è capace di intendere e volere e dunque possiamo parlare, ridere, raccontarci i fatti nostri, devo rivolgermi alla Procura della Repubblica o meglio ancora alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo che se ne infischia di Boraso, Cirio e dei compiacenti direttori delle strutture che hanno gli occhi che si illuminano e salutano con il sorriso solo quando ci sono dei conti da pagare… Personalmente non ho nessuna gerarchia da seguire, di conseguenza, attendo ancora il 15 giugno, poi se non si smuove qualcosa comincerò a scrivere al Ministero della Salute, al Presidente Mattarella, alla Procura della Repubblica di Torino, alla Corte Europea dei diritti dell’uomo e voglio vedere io se qualcosa si smuoverà… persone crudeli, senza cuore, amanti solo dei soldoni che acchiappano ogni mese ai vecchietti… un parente dopo essersi misurato la febbre, avere disinfettato mani e se lo ritengono utile suola delle scarpe, avere indossato al momento mascherina chirurgica nuova di zecca, e se lo ritengono necessario il camice usa e getta, non può sedersi con il parente ospite della RSA ad un tavolino rispettando il metro di distanza e mettendo la mascherina chirurgica anche al paziente… poi però loro possono accettare pazienti nuovi nelle strutture e se sono asintomatici non fanno loro nè l’esame del sangue per riscontrare se sono stati a contatto con il virus nè il tampone, e li piazzano a tavola e in camera con gli altri che magari sono degenti da anni… sapete perchè? Perchè io e gli altri parenti che abbiamo il dolore immenso di avere un congiunto rinchiuso in queste carceri perchè non autosufficinete, non fruttiamo altri 2000 euro mensili quando andiamo a trovarli, invece il paziente nuovo frutta i 2000 euro e quindi se fosse asintomatico pazienza… non ho parole… hanno trasformato le RSA in PATRIE GALERE e stanno facendo morire un’intera generazione di anziani dagli 80 ai 100 anni senza più rivedere un solo familiare, anche se il tasso di contagio è bassissimo in Valle di Susa e di conseguenza rischiano di più ad ammettere nuovi degenti senza tampone che a fare entrare un parente per paziente dopo avere seguito tutte le misure di sicurezza e prevenzione e avere fatto indossare i dispositivi di sicurezza… spero che Boraso legga quanto sto scrivendo insieme a Cirio e a tutti i direttori delle RSA, e che oltre a pensare al portafoglio, per una volta si mettano una mano sul cuore e pensino cosa signifira per una persona anziana passare gli ultimi mesi o di questo passo anni di vita che gli rimangono senza mai poter vedere un congiunto se non in punto di morte in stato di incoscienza… E’ la vergogna di Italia, prima hanno messo i pazienti malati di covid 19 direttamente nelle strutture, vedi la Lombardia, adesso ci vietano per sempre di rivedere i nostri familiari, possibile che un briciolo di pietà, di misericordia, di umano amore per il prossimo non resti nel cuore di queste persone e che a contare sia sempre solo il denaro? Io farei stare i loro parenti mesi e mesi senza vedere un volto amico, e vediamo cosa ne penserebbero, ma giusto, loro sono della casta superiore, con stipendi belli alti non hanno bisogno delle RSA, i loro parenti restano a casa con 5 o 6 badanti…
Sante parole!
ignorante di come funzioni penso che siano i giovani dottori che vanno via per imparare tecniche nuove e cure che in piccoli ospedali non si fanno. Con la pretesa di crescere e fare una carriera che li soddisfi e non rimanere al palo.
So di certo che a Rivoli la cardiologia, la maternità etc… sono di buonissimo livello.
Non aggiungo altro in quanto ignorante in materia.
Belle foto.
Da chi dei due comprereste più volentieri un’auto usata?
Per i curiosi digitare: auto usate e Richard Nixon su google.