SUSA, FINANZIATI DUE PROGETTI PER L’AFRICA E IL BRASILE

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di CATERINA AGUS

SUSA – Nel corso dei primi mesi dell’anno 2022 un importante obiettivo è stato raggiunto dall’Associazione Mission Beato Rosaz di Susa. Sono stati finanziati due progetti finalizzati a garantire una qualità di vita accettabile in terre dove buona parte della popolazione combatte quotidianamente una propria silenziosa e terribile guerra contro la fame, la povertà e l’isolamento sociale.

Il primo progetto finanziato riguarda la città sudamericana di Sao Luis in Brasile dove le Suore Francescane Missionarie di Susa assistono una moltitudine di persone che lasciano i villaggi, nella speranza di trovare una vita migliore in città. Speranza che spesso apre le porte alla miseria assoluta e al rischio di finire sfruttati come schiave e schiavi dalla locale criminalità organizzata. Il secondo progetto, per cui sono state raccolte le risorse necessarie, denominato dalle suore “Fermezza dolce e Dolcezza ferma” ha come riferimento Morrumbene, paese africano del Mozambico dove la povertà, come in molti altri luoghi, si accompagna a un tasso di analfabetismo spaventoso.

La proposta delle suore che operano nella sede religiosa africana è quella di offrire a un gruppo di bimbi tra i sei e i dieci anni, provenienti da famiglie particolarmente bisognose, una formazione scolastica che consenta loro prospettive di vita più dignitose. In quel contesto, parlare di matite, gomme, penne e docenti è per molti un miraggio e una realtà inarrivabile.

In entrambi i casi, grazie a donazioni finalizzate ai progetti, l’associazione ha fatto pervenire gli importi necessari alle rispettive sedi, affinché le attività proposte potessero realizzarsi nel corso dell’anno. L’intervento è in linea con la storia dell’Associazione Mission Beato Rosaz, nata nel 2006 con l’obiettivo statutario di sostenere l’operato delle Suore Francescane Missionarie di Susa nelle loro molteplici attività a favore dei poveri e degli emarginati, in Italia e nelle sedi missionarie in Albania, Brasile e Mozambico.

La Presidente Gemma Amprino ha in più occasioni affermato: “Fortunatamente accanto al male esiste il bene. E molto bene fanno le persone che attraverso le adozioni a distanza e le donazioni contribuiscono a cambiare il destino di adulti, bambine e bambini che combattono ogni giorno una disperata battaglia per la sopravvivenza”.

Secondo la Presidente, la pandemia mondiale e la terribile guerra in Ucraina, che ha coinvolto molte Nazioni, hanno aggravato drammaticamente la situazione internazionale. In questo quadro di assoluta emergenza, la Congregazione delle Suore Francescane, fondata dal Vescovo Rosaz nel 1874, si è messa al servizio della Collettività offrendo la sede del Mandorlo, in cui sono ospitate donne in difficoltà con i loro figli, come Centro di raccolta di medicinali per le popolazioni ucraine.

In merito l’Associazione Mission Beato Rosaz, richiamandosi all’esempio del Beato segusino, ha chiesto alla Comunità dei fedeli, nel corso di alcune messe celebrate nella Cattedrale di San Giusto di Susa, una preghiera corale affinché la pace mettesse fine alla guerra, portatrice da sempre di sofferenze indicibili.

L’attività senza sosta della Madre Generale Suor Ana Beatriz e della Congregazione da lei guidata, la disponibilità della Diocesi di Susa, più volte sottolineata da Don Hervè e dai Sacerdoti della Valle, i numerosi interventi di Enti e persone singole a favore del popolo ucraino sono effettivamente testimonianza di una buona volontà che non resta sorda di fronte alle sofferenze del nostro tempo.

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12 COMMENTI

  1. Come molte iniziative missionarie è certamente anche questa è lodevole,ma per trovare gente che “combatte quotidianamente una propria silenziosa e terribile guerra contro la fame, la povertà e l’isolamento sociale” non c’è bisogno di andare tanto lontano,basta cercare quì in Italia.
    E sarà sempre peggio.

    • In Italia al massimo trovi gente che si lamenta perché non si può permettere l’ultimo modello di cellulare. La fame non la patisce nessuno. Piantatela di fare certi confronti senza senso. Fatevi un giro in quei paesi, così magari poi capite la differenza.

      • Vada nelle piazze in cui si tengono i mercati,ma ci vada dopo che sono stati smontati i banchi,altro che gente che si lamenta perché non ha il cellulare di nuova generazione caro Fantasyland…

        • Ma fammi il piacere va che in Italia sono tutti bravi a piangere miseria tra una fattura non fatta, uno scontrino non battuto e un lavoro in nero. Spesso chi rovista nella spazzatura è gente disagiata che avrebbe bisogno di assistenza psicologica, non gente povera che non ha da mangiare. Sono due cose molto diverse. Il più delle persone che vive in strada non vuole proprio essere aiutata. In quei paesi invece la gente muore di fame sul serio, e un aiuto lo accetterebbe molto volentieri. Ma quelli come te sono troppo impegnati a vivere di retorica pseudo-salviniana. Quelli che se vedono un disperato per strada lo evitano, però poi vengono sui social a sindacare che si dovrebbe aiutare prima il povero nostrano.

          • Le faccio notare che ha dimenticato di darmi oltre che del “salviniano” anche del fassista e del rassista.
            D’altra parte gente come lei sa solo insultare ed allora lo faccia per bene,caro il mio fascistello rosso…

  2. Poi quando arrivano ragazzi sotto la pioggia , che chiedono ospitalità per poter ripararsi la notte , o paghi o li lasci fuori…carita’ o per carità?

  3. Pronti ad aiutare tutto il mondo con immensa bontà e divina compassione…e poi augurano un malore a chi fa una domanda?

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