SUSA, FRAZIONE CASTELPIETRA CHIEDE AIUTO: “ACQUA SPORCA DAI RUBINETTI, SENZA FOGNATURE, STRADA INTERROTTA E ALTRE CON BUCHE”. LA REPLICA DEL SINDACO GENOVESE

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di IVO BLANDINO

SUSA – Gli abitanti della frazione Castelpietra di Susa, sono stufi ed arrabbiati. Da circa due anni non si riesce a risolvere un problema di viabilità. Che Cosa succede in questa frazione? Si fa portavoce di questa protesta e parla a nome di alcuni abitati della frazione, il signor Daniele Gian Luigi: “Faccio un esempio, il 16 ottobre c’è stato l’ennesimo passaggio delle mucche, il loro passaggio ha lasciato la strada sporca e nessuno si è preoccupato di pulirla; noi abbiamo dovuto fare lo slalom in mezzo al letame. Come vede, questa strada dove ci troviamo noi in questo momento, è piena di buche e di rattoppi, manco a dirlo in due anni è stata rotta cinque volte, per i passaggi di tubi ecc.. e siano anche sicuri che verrà ancora rotta per altre cose. Noi abbiamo inoltrato ripetuti solleciti al Comune di Susa e che cosa hanno fatto? Sono venuti, hanno guardato, hanno controllato e non hanno fatto nulla”. Abbiamo ripreso il discorso sul passaggio delle mucche per la transumanza, chiedendo ai residenti cosa vorrebbero: “Noi chiediamo se il Comune è al corrente di questo oppure se è all’oscuro di questi passaggi. Perché bisognerebbe verificare se vengono effettuati tutti i criteri previsti dal regolamento di polizia veterinaria riguardo lo spostamenti degli animali. Ponendo l’accento sul fatto che se tali criteri non sono soddisfatti, il lasciare la strada coperta dagli escrementi degli animali, potrebbe anche creare problemi di salute pubblica se tali animali non risultassero sani e controllati”. Ma non è solo il problema della transumanza che preoccupa la frazione Castelpietra: “Una cosa molto importante, ma veramente molto importante, è l’acqua: noi apriamo il rubinetto dell’acqua e questa esce sporca. Dobbiamo fare molta attenzione e siamo preoccupati che i bambini non bevano quest’acqua, non sappiamo se è potabile, o se potrebbe creare problemi di salute. Si deve risolvere questo grave problema dell’acqua che è imbevibile. Tra l’altro sono anche stati posizionati idranti su proprietà private. Altro problema mai risolto è la strada bloccata, non si può più accedere sulla Strada Statale 24: sono stati messi dei jersey di cemento e non si può passare. Così noi per andare sulla Statale 24 dobbiamo fare tutto il giro. Il tutto la sopra-levatura di una strada fatta di molteplici rappezzi, l’ultimo intervento parziale risale al 10 luglio 2003 e in caso di asfaltatura non vi sarebbe la possibilità di uscire e di entrare nelle nostre proprietà. Inoltre la sopraelevatura continua a crea la situazione di possibili allagamenti in caso di forti piogge nelle nostre proprietà, per cui questo intervento dev’essere fatto in modo da riportare il piano stradale alle altezze originali. Mancano anche un’adeguata illuminazione stradale, le fognature da sempre promesse e mai realizzate, l’anello di ritorno dell’acqua nella località Tre Pene, a causa di una fornitura di acqua sporca, e in caso di interruzioni ed di uno spreco di acqua che si verifica nel periodo invernale ed è dovuta al rilascio di ingenti quantità di acqua, per evitare il congelamento della stessa nei tubi della località sopra citata. Anche qui si tratta di interventi
effettuati più volte, almeno cinque negli ultimi due anni. Infine mi preme ancora sottolineare che a causa di questa strada così mal tenuta e a causa della strada chiusa possono sorgere anche difficoltà per l’intervento dei mezzi di soccorso, ambulanze e vigili del fuoco”.

LA REPLICA DEL SINDACO GENOVESE
Il sindaco di Susa Piero Genovese non è estraneo a queste problematiche e vuole precisare quanto segue: “Le problematiche della frazione Castelpietra sono purtroppo esistenti da oltre 20 anni, un tempo che denota la difficoltà nel trovare delle soluzioni semplici a un problema che risulta molto complesso. La problematica principale è riconducibile al rischio di frane della parete rocciosa che costeggia la strada che collega la frazione alla SS provinciale nei pressi dell’ecocentro, con materiali che cadono con una certa frequenza rappresentando un rischio per tutti coloro che potrebbero transitare lungo la via. Da molti anni esiste un’ordinanza sindacale che impediva il transito e a seguito del sopralluogo dei funzionari regionali che, evidenziata la pericolosità del tratto, hanno emesso una specifica ordinanza e sono stati posizionati dei new jersey in cemento per bloccare il transito veicolare, pedonale e ciclabile. A conferma del rischio rappresentato dalla caduta delle pietre dalla parete rocciosa, nel tratto chiuso tra i new jersey si possono notare le pietre cadute sulla strada o raccolte all’interno delle reti di protezione posizionate su una porzione del costone. Per riaprire la strada è necessario mettere in sicurezza la parete rocciosa con operazioni di disgaggio delle pietre instabili e posizionamento di reti lungo l’intera estensione della parete, ma non è un intervento che può fare il Comune di Susa in quanto l’intera area interessata, che si estende fino alla ex cava, è di proprietà privata. Già da tempo abbiamo intrapreso con il proprietario un confronto serrato per ricondurlo alle sue responsabilità, anche attraverso specifiche ordinanze e questa strada rappresenta l’unica possibile per consentire la riapertura della strada”.

 

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13 COMMENTI

  1. Finalmente una risposta spero firmata in calce dal sindaco , quelle rocce così friabili donatrici di materiale da cuocere il quel forno fatto a torre proprio di calce produttore ,reperto storico da salvaguardare non certo per il proprietario privato ma per il simbolo, la storicità ,il patrimonio di edifici di maggiore e minore pregio , consiglierei il Sindaco di bussare allo Stato , tramite fondi europei per riqualificare la struttura e le strade adiacenti, naturalmente espropriandola e trasformandola in museo educativo per le scuole , per la ruggine delle tubazioni il problema riconducibile proprio alla calce ma sarebbe sufficiente collocare valvole di non ritorno prima delle utenze….

  2. Ricondurre tutto alla sola strada chiusa non è corretto in quanto le problematiche in essere sono molte, vogliamo ricordarne alcune: acqua alle Tre Pene, tubo condotta idraulica che si dannegga sempre nel medesimo punto, perdita di acqua preziosa ogni inverno per evitare congelamenti sempre alle Tre Pene, illuminazione stradale, manto stradale danneggiato in più punti, idranti sistemati ultimamente in punti non appropriati! Questo non è fare buona politica e corretta informazione ai cittadini. Inoltre pare che la suddetta ordinanza valga solo per alcuni mentre altri possono tranquillamente ignorarla vedasi quanto è accaduto domenica 20 ottobre ma il fatto è annualmente ricorrente. Dichiarare che che queste problematiche sono in essere da venti anni cosa significa, che per altri venti anni possiamo sopportarle? A ciò va aggiunto che avevamo già avuto precedenti incontri in Comune ed anche lungo la via stessa con rappresentanti comunali (sindaco compreso). Penso sia giunto il momento che dalle parole l’amministrazione passi ai fatti! F.to Daniele Gian Luigi

  3. Lamentatevi del passaggio delle mucche per transumanza…bravi!!!! Vietate il passaggio l’allevamento ecc, mangiate insetti fritti che vi fanno meglio, eliminiamo gli allevatori, e i loro prodotti, eliminiamo la caccia, gli ungulati possono circolare e non cagano, non fanno danni, sono definiti poverini!!! Ah dimenticavo….mentre cercate di eliminate gli allevatori mi raccomando SOSTENETE a spada tratta donna SALIS !!!! Avete fatto bene a votarla e seguirla ora! Lei è sistemata noi facciamo la fame e difendiamo chi protesta come lei!!!

    • Ma che cazzo stai scrivendo,ma prima di postare leggi ciò che hai pensato,ne dubito l’unico neurone che avevi è stato irrimediabilmente danneggiato!!!!!!

    • Caro AskataBonario, nessuno vuole eliminare le mucche e la transumanza, ma esistono delle regole,che vanno rispettate. La strada non può essere lasciata come fosse un porcile senza alcun lavaggio. Vorrei vedere se una cosa del genere la facessero sulla Statale. Inoltre il tratto di strada soggetto ad ordinanza di chiusura è vietato per tutti, anche le mucche e gli allevatori al seguito, che avrebbero dovuto fare il giro dall’altra parte come fanno tutti, e non togliere i New Jersey in cemento e passare lo stesso. Peraltro l’ordinanza non sembra impedire ad alcuni di andare a scaricare immondizia nell’area privata, che ormai sembra essere diventato un prolungamento dell’ecocentro. La strada tra poco non esisterà più visto che è immersa nella vegetazione e l’erba ha già anche bucato l’asfalto. Lo sappiamo benissimo che questo teatrino dura da 20 anni, ma è una ragione in più per risolvere al più presto il problema e non lavarsene le mani.

      • Una piccola precisazione: anche sulla statale il passaggio non è stato indolore solo che essendoci più passaggio veicolare i residui spariscono prima. Il problema è che non pulendo, pur essendo previsto dal codice della strada, nessuno pensa alle conseguenza che vanno oltre alla sgradevole vista e all’odore. Un esempio verosimile: pensate ad un motociclista ed alle possibili conseguenze (anche un mezzo a quattroruote potrebbe avere problemi). Ribadisco che non è contestata la transumanza in sè ma il come viene puntualmente effettuata senza seguire alcuna regola prescritta.

  4. Sono molto soddisfatto dei commenti postati.
    Uno sembra in odore di ufficio propaganda, l’altro che nulla sa della situazione che risponde a spada tratta.
    Internet è bello per quello, riesce a dar voce a tutti anche se talvolta “Un bel tacer non fu mai scritto”.
    Piccola postilla: nulla contro la transumanza ma, visto che qualcuno richiama la Salis, anche questa ha regole ben precise che qualcuno ignora bellamente con protervia e da vari anni a nostro danno.
    Ho risposto in parte anche se non avevo una gran voglia farlo visto che chi ha risposto non ha avuto nemmeno il buon gusto di farlo con la sua faccia. Comunque un caro saluto a tutti non si nega a nessuno.
    F.to Daniele Gian Luigi

  5. Aggiungerei anche un’altra cosa sulla strada. Sebbene il problema delle pietre che cadono ci sia da sempre (ricordo che quello è un pezzo dell’antica strada che collegava Susa con le frazioni e Traduerivi prima ancora che venisse costruita la SS24), l’ordinanza di chiusura è solo del 2021. Com’è che per decenni si è potuti transitare senza problemi e poi nel 2021 si sono svegliati a chiuderla, peraltro in piena pandemia? Non si poteva lasciare aperta con i dovuti avvisi di caduta massi come accade altrove? Chiunque abbia percorso il Colle della Scala sa che si trovano sassi in mezzo alla strada quasi ogni settimana, ma non chiudono un colle solo per qualche sasso!

  6. Strade rotte, acqua sporca, degrado: concordo su tutto, non è dignitoso e rispettoso che una frazione di una città come Susa venga trattata in questa maniera perchè periferica e dunque non alla vista dei turisti di passaggio… non concordo invece sulla transumanza, una tradizione antica da mantenere viva… Guardate che i tumori vengono dal cibo inquinato, dall’aria inquinata, non da un po’ di letame che rimane sulla strada dopo il passaggio delle mucche… le mucche sono sempre passate, leggetevi “La transumanza” nel racconto “Marcovaldo” di Italo Calvino… è una tradizione di antica poesia, una delle poche cose rimaste ancora vive da un passato contadino che sarebbe sbagliato eliminare… sono gli allevamenti intensivi da eliminare, non le mucche che hanno ancora la fortuna di andare in montagna di estate e di pascolare nei prati della valle in autunno… parliamo tanto di ecologia e poi preferiamo allevamenti intensivi dove ci fanno mangiare pure la carne di animali che arrivano già morti ai macelli dopo avere trascorso una breve vita piena di dolore… lo trovo veramente fuori luogo… W la transumanza…

    • Bisogna leggere bene prima di scrivere. Le parole, anche se non pare, possono avere il peso di macigni. Nessuno dei residenti ha asserito di essere contrario alla transumanza ma questa deve avvenire seguendo le regole ed il rispetto altrui. Poichè la cosa si ripete ormai da troppi anni senza che alcuno se ne interessi se permette qualche rimostranza mi pare lecita. Se a ciò aggiungiamo le altre situazioni ribadite tragga lei le conclusioni. E’ un problema di civiltà non di contrarietà!
      F.to Daniele Gian Luigi

  7. Il Comune cerchi qualche contributo per aiutare il privato a mettere in sicurezza la montagna che frana… va fatto assolutamente… ma è abbastanza improbabile che un privato possa provvedere da solo… mica siamo tutti miliardari… e non è giusto che quell’area resti una specie di discarica a cielo aperto… inoltre la cava penso possa avere un interesse storico… mentre sorrido nel leggere chi invoca non so quali leggi per la transumanza… passate da Bruzolo dove ci sono parecchi allevatori: bisogna fare lo slalom in autunno e primavera, e non sarà perfetto, ma preferisco lo slalom tra le “buse” che le emissioni che creava la ex fonderia attualmente acciaieria e la puzza che ogni sera fuoriesce dalla fabbrica dei freni e che si avverte pure nei comuni confinanti: quello fa bene alla salute??

    • Non credo ci sia da sorridere ma da informarsi, se poi tali leggi o regole non vengono rispettate di chi è la colpa e a chi spetta il controllo? Non certo noi cittadini ed aggiungo con tristezza “semplici cittadini”!

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