SUSA e l’Istituto Enzo Ferrari non dimenticano Vincenzo Agostino, scomparso il 21 aprile. Era il papà dell’agente di polizia Nino Agostino, ucciso dalla mafia il 5 agosto 1989 assieme alla moglie Ida Castelluccio. Tempo prima Vincenzo era venuto in visita a Susa, incontrando gli studenti del Ferrari. Ecco la lettera che gli hanno dedicato.
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Caro zio Vincenzo,
Sembrava il solito volo da Torino che tutti gli anni, da molto tempo, prendiamo con i ragazzi per venire a Palermo, la Tua Palermo, la nostra Palermo. Ma il 22 Aprile è stato un volo di cuori che Ti hanno raggiunto per salutarTi ancora una volta, l’ultima.
Eri in caserma, come tutte quelle volte che ci aspettavi, ti univi a noi indossando la maglietta rossa dell’Enzo Ferrari “Io non dimentico”. Ci stavi vicino, ci raccontavi e poi offrivi il pranzo a tutti.
Oggi eri ancora là, alla Caserma Lungaro a Palermo, ma questa volta nella Cappella. C’era don Ciotti, c’era Emanuele, c’era la Tua splendida Famiglia, c’era Nino.
E c’erano tante, tante persone a cui hai saputo donare la forza di “non mollare mai nel cercare la verità, la giustizia!”.
La giustizia che Tu e la Tua meravigliosa sposa Augusta aspettate dal 5 agosto 1989, giorno in cui Vostro figlio Antonino, Agente di Polizia, con la moglie Ida, sposata appena un mese prima e incinta, venivano assassinati brutalmente davanti ai Vostri occhi.
Perché? Perché Nino non aveva chiuso gli occhi, non si era girato dall’altra parte e aveva sventato un attentato al Giudice Falcone.
Ecco perché…perché aveva fatto bene il Suo lavoro di poliziotto!
Il 23 Aprile è stato celebrato il Tuo funerale, zio Vincenzo, e noi eravamo accanto a Te!
Saremo sempre accanto a Te come quando pochi anni fa sei venuto a Susa a scuola, da noi…che giorni magici, unici, ricchi di esempi, di storia, di valori! Ricordi quel mattino che Ti fermasti a parlare con un grande Crocifisso a San Francesco? E la foto in piazza del Sole dopo un caffè?
Saremo accanto a Te come Tu sei stato accanto a noi ogni anno quando venivi a cercarci da Roberta alla Casa di Paolo alla Kalsa e ci regalavi enormi vassoi di dolci fatti dalle Tue mani!
E gli sguardi, le parole, le testimonianze…..un patrimonio che ci hai regalato facendo di noi persone migliori, persone che mai si volteranno dall’altra parte e che sempre perseguiranno i valori dell’onestà e della rettitudine.
Susa è stata privilegiata dalla Tua presenza, grazie, zio Vincenzo! “Noi non dimentichiamo”!