SUSA, MASSIMO POPOLIZIO LEGGE FRANKENSTEIN

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COMUNICATO STAMPA DI BORGATE DAL VIVO 

SUSA – “Un romanzo che dunque fa riflettere su come padri e figli possano parlarsi solo quando tutto è scorticato, giunto all’estremo della verità personale di ognuno, una verità che molto ha a che fare con l’amarezza, con le aspettative deluse.”

Dall’introduzione di Lisa Ginzburg alla versione integrale di Frankenstein letta da Massimo Popolizio (Emons Audiolibri, 2019).

Sarà il castello di Adelaide, a Susa, a ospitare domenica 17 luglio la lettura di Frankenstein affidata alla voce di Massimo Popolizio. Ancora una volta Borgate dal Vivo crea un evento unico, pensato per uno degli spazi più affascinanti della Val di Susa, e ospita un grande attore che, tre anni fa, aveva già dato vita alla tragica esistenza della creatura leggendo la versione integrale del romanzo sotto forma di audiolibro. 

Mary Wollstonecraft Godwin, nota con il cognome acquisito del marito, il poeta Percy B. Shelley, cresciuta in un ambiente intellettuale di prim’ordine nell’Inghilterra tra Sette e Ottocento, scrisse – ispirandosi ai miti di Faust e Prometeo – uno dei più famosi bestseller di ogni tempo, capostipite del genere fantascientifico, che fin dal suo apparire nel 1818 suscitò grandissima impressione, guadagnandosi migliaia di lettori e rendendo celebre il nome della sua autrice. 

Mary Shelley era figlia del filosofo William Godwin e di Mary Wollstonecraft, autrice della prima dichiarazione dei diritti delle donne, morta poco dopo averla data alla luce. Mary fu perciò cresciuta dal padre. A 16 anni conobbe Shelley, già sposato, e a 17 anni fuggì con lui in Svizzera, divenendone poi la moglie. Frankenstein, la sua opera più nota, fu iniziato tra il 1816 e il 1817 in Svizzera, dove la coppia si trovava ospite di George G. Byron insieme al medico, e a sua volta scrittore, John William Polidori, a partire dalla proposta di scrivere ciascuno un racconto dell’orrore. Pubblicato inizialmente nel 1818 con alcuni interventi del marito, il romanzo fu sottoposto a varie revisioni di cui l’ultima, radicale e dal tono più cupo, appartiene del tutto alla sua autrice, che ne curò anche l’introduzione. 

La morte di due dei tre figli della coppia è uno dei molti elementi all’origine di questo complesso capolavoro in cui le metafore della gravidanza, del parto, della genitorialità e della ricerca d’amore sono uno dei temi fondamentali. Arricchita altresì dall’influenza delle molteplici letture della sua autrice, l’opera affronta anche temi scientifici di stretta attualità nel periodo in cui fu composta, dall’utilizzo dell’elettricità ai dilemmi etici dell’ingerenza della scienza sulla natura, fino alla rivendicazione di umanità e richiesta di responsabilità anche da parte degli emarginati e reietti.

Massimo Popolizio è attore e regista. Oltre a Frankenstein, per Emons ha letto La morte a Venezia di Th. Mann, Pastorale americana di Ph. Roth, Lettera al mio giudice di G. Simenon, C’era due volte il barone Lamberto di G. Rodari e Il rosso e il nero di Stendhal.

MASSIMO POPOLIZIO

Attore di teatro, cinema e televisione, dopo una ventennale collaborazione con Luca Ronconi (tra gli spettacoli principali Gli ultimi giorni dell’umanità di Kraus; Strano interludio, e Il lutto si addice ad Elettra, di O’Neill; Misura per misura e Re Lear di Shakespeare; Verso “Peer Gynt” da Ibsen; Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Gadda; Ruy Blas di Hugo; I fratelli Karamazov di Dostoevskij, Questa sera si recita a soggetto di Pirandello).

Al Piccolo: La vita è sogno di Calderon de la Barca; Lolita, su sceneggiatura di Nabokov; I due gemelli veneziani di Goldoni (Ubu come miglior attore protagonista); Candelaio di Giordano Bruno; Baccanti di Euripide e Rane di Aristofane; Professor Bernhardi di Schnitzler (Ubu miglior attore non protagonista); Inventato di sana pianta ovvero gli affari del Barone Laborde di Broch; Lehman Trilogy di Massini, (premio Ubu e premio Hystrio).

 Ha al suo attivo molte altre collaborazioni in spettacoli di grande successo con registi italiani e stranieri, tra cui Cesare Lievi, Massimo Castri, Arpard Schilling, Claudio Longhi, Franco Branciaroli, Walter Pagliaro, Mauro Avogadro, Lluis Pasqual, Gianfranco de Bosio, Antonio Calenda, Marco Sciaccaluga, Elio De Capitani, Jean-Pierre Vincent.

Tra gli spettacoli principali, Copenaghen di Frayn, regia Mauro Avogadro, con Umberto Orsini e Giuliana Lojodice; Riccardo III di Arpard Schilling; Ritter Dene Voss di Bernhard, regia Piero Maccarinelli (Premio Olimpici del teatro); Cyrano de Bergerac di Rostand regia Daniele Abbado; Il Misantropo di Molière, regia Massimo Castri, Blackbird di Harrower, regia Lluis Pasqual; Prometeo di Eschilo, regia di Claudio Longh, Visita al padre di Schimmelpfenning, regia Carmelo Rifici.

Come regista, porta in scena Il prezzo di Miller di cui è anche protagonista (2015), Ragazzi di vita da Pasolini (2016, Premi Ubu e Le Maschere del Teatro italiano, miglior regia e miglior spettacolo), Un nemico del popolo di Ibsen (2018, Premio ANCT), Furore da Steinbeck (2019, Premio Le Maschere del Teatro), M Il figlio del secolo di Antonio Scurati.

In tv è tra i protagonisti della serie La stagione dei delitti per RaiDue, Il grande Torino, regia Claudio Bonivento (2004), Il delitto di via Poma (2011) regia di Roberto Faenza, Il clan dei camorristi (2013) regia di Alexis Sweet e Alessandro Angelini, Una grande famiglia (2013) regia di Riccardo Milani, Qualsiasi cosa succeda, regia Alberto Negrin (2013), Il confine, regia Carlo Carlei (2018), Svegliati amore mio regia R. Tognazzi e S. Izzo (2020).

Per il grande schermo ha lavorato con Bonivento (L’attentatuni), i fratelli Taviani (Le affinità elettive), Michele Placido (Romanzo Criminale e Il grande sogno), Daniele Lucchetti (Mio fratello è figlio unico), Paolo Sorrentino (Il Divo e La grande bellezza), Luca Miniero (Sono tornato), Mario Martone (Il giovane favoloso), Carlo Verdone (L’abbiamo fatta grossa), Fiorella Infascelli (Era d’estate), Ficarra e Picone (Il primo Natale), Pietro Castellitto (I predatori), Paolo Virzì (Siccità). 

Collabora con Radio Tre, dove ha portato a termine la lettura integrale di diversi libri tra cui Ragazzi di vita di Pasolini, Il deserto dei tartari di Buzzati, Il Maestro e Margherita di Bulgakov e Le avventure di Tom Sawyer di Twain. Collabora anche con l’Auditorium di Roma dove ha letto integralmente l’Eneide e parte dell’Odissea, con la partecipazione di Uri Caine, e l’Iliade.

Ha inoltre interpretato Lettera al mio giudice di Simenon, con le sonorizzazioni di Paolo Fresu, Le memorie perdute di Chet Baker, con Fabrizio Bosso alla tromba, La vita di Charlie Parker con Enrico Rava, Le città invisibili di Calvino con Javier Girotto, I sonetti di Gioacchino Belli con Ambrogio Sparagna.

Tra i premi ricevuti, oltre ai già citati, nel ’98, il premio Salvo Randone, il Veretium d’Oro e il Nastro d’Argento per il doppiaggio del film Hamlet diretto e interpretato da Kennet Branagh.

Ha ricevuto il Nastro d’Argento per l’interpretazione di Giovanni Falcone in Era d’estate di Fiorella Infascelli e come non protagonista ne I predatori, oltre al premio De Sica-Teatro per l’anno 2016.

Come doppiatore è la voce di Tim Roth per tutte le stagioni di Lie to me e per il film di Giuseppe Tornatore La leggenda del pianista sull’oceano. È stato inoltre la voce di Tom Cruise per il film di Stanley Kubrick Eyes Wide Shut.

Giovanna Famulari, musicista eclettica, diplomata al conservatorio di Giuseppe Tartini di Trieste, è violoncellista, pianista, arrangiatrice e produttrice artistica. Spazia tra vari generi musicali, andando dal pop al jazz, dalla musica world alla musica contemporanea passando dal teatro ai concerti e alle colonne sonore. 

Ha vinto tra l’altro il premio “Pavoncella d’oro” e il Premio “AILA 2018”. 

Ha al suo attivo la realizzazione di 90 CD in diversi progetti discografici.

Per la Rai si è esibita in numerosi programmi tv e radiofonici; oltre ai suoi progetti musicali da solista ha collaborazioni  con diversi artisti nazionali ed internazionali tra cui, Tosca, Teho Teardo, Linda May Han Oh, Solomon Burke, Ron, Nicola Piovani, Sergio Cammariere, Lenny White, Fred Martins, Marcus Eaton, Mogol, Vinicio Capossela, Gegè Telesforo, Joe Barbieri, Vincent Segal, Nicola Stilo, Luisa Sobral, Pietro Cantarelli, Gabriele Mirabassi, Paolo Di Sabatino. 

Con Tosca ha vinto due Targhe Tenco per Morabeza, progetto teatrale e discografico,  e il Nastro d’Argento per Il suono della voce, docufilm prodotto da Rai Cinema. 

Ha lunga esperienza teatrale e televisiva con collaborazioni come compositrice, arrangiatrice e musicista con Massimo Popolizio,  Peter Stein, Alfredo Arias, Giovanni Veronesi, Carlo Quartucci, Giancarlo Sepe, Lina Sastri, Tony Servillo, Rocco Papaleo, Moni Ovadia, Isabella Ragonese, Carlo Quartucci, Alessandro Haber,  Clauda Gerini. 

Ha suonato nei più prestigiosi teatri del mondo esibendosi a Dubai, Arabia Saudita, Algeria, Tunisia, Israele, Palestina,  Portogallo, Francia, Spagna, Germania, Brasile, Argentina, Malta, Svizzera.

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