Oggi dalle ore 14 il comitato delle donne e mamme a difesa del punto nascite di Susa, si riunisce davanti all’ospedale. Alle 15 arriverà il sindaco Sandro Plano, che a ValsuaOggi spiega le sue intenzioni: “Risulta che la Regione Piemonte intende chiudere il Reparto Maternità di Susa togliendo alla Città ed alla sua Valle uno tra i servizi essenziali che dovrebbero essere garantiti ai cittadini – dice Plano – le giustificazioni di tale decisione sono di natura economica, data la difficilissima situazione del bilancio regionale, e la scarsità di parti rispetto allo standard di 500 per anno”. A tal proposito, spiega il sindaco. “L’amministrazione comunale, la Comunità montana e i Comitati cittadini hanno sempre evidenziato che in Valle si verificano statisticamente 700 gravidanze e che moltissime donne scelgono di partorire negli ospedali di Torino e Rivoli a causa dei protocolli troppo restrittivi diramati dalla dirigenza dell’ASLTO3 in merito ai parti fisiologici”.
“Le motivazioni addotte sulla sicurezza e manualità degli operatori sono estremamente discutibili dato a questo si potrebbe ovviare con la collaborazione degli Ospedali di riferimento – aggiunge Plano – non sono state quindi rispettate le promesse di intraprendere iniziative per incrementare il numero delle nascite e dare piena operatività al reparto”.
“Un territorio come la Valsusa, montuoso e caratterizzato da elevate distanze dei centri abitati e delle frazioni rispetto agli ospedali cittadini, non può accettare questo ridimensionamento dei servizi – conclude il sindaco, che fa un appello alla Regione – chiediamo all’assessore Antonio Saitta e alla Dirigenza dell’ASLTO3 di rivedere questi propositi e di risanare la sanità piemontese senza penalizzare coloro che risiedono in montagna”.