SUSA PIANGE LA MORTE DI FRANCA FONTANA, STORICA DIPENDENTE DELLA FARMACIA CANAVOSO

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Franca Fontana (foto di Simona Rotelli)

di ANDREA MUSACCHIO

SUSA – A Susa l’intera comunità è in lutto. La morte di Franca Fontana, storica dipendente della Farmacia Canavoso e attivista No Tav, ha lasciato un incredibile vuoto nella città segusina. Proprio pochi mesi fa, nel giugno 2021, aveva ricevuto dalla Camera di Commercio di Torino il Premio Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico, per la categoria lavoratori dipendenti in servizio. Dal gennaio 1983 era stata assunta nella farmacia del dottor Canavoso, nel centro di Susa, dove durante gli anni ha sempre operato e servito al banco in modo esemplare. Fontana era da qualche tempo malata e, nonostante stesse combattendo la più grande delle battaglie, non ha mai perso l’occasione di essere al fianco del prossimo, o di una manifestazione. Perché come ricorda il movimento No Tav, “in tutta la sua vita Franca ha sempre saputo esserci, in aiuto agli altri, senza fare rumore, sempre presente quando c’era bisogno di lei. È andata via in punta di piedi, ma il suo sorriso resterà vivo tra coloro che l’hanno amata e conosciuta“. Il rosario sarà recitato questa sera, alle 20.30, a San Giusto; mentre i funerali alle 11.00 di martedì sempre a San Giusto.

“Vi ringraziamo per tutto l’affetto e la vicinanza che ci avete dimostrato in questo brutto momento – scrivono Denis, Erica e Lorena dalla Tabaccheria del Ponte di Susa – martedì la tabaccheria resterà chiusa per poter dare l’ultimo saluto alla nostra (e vostra) adorata Franca. Da mercoledì ripartiremo come sempre col sorriso, perché sappiamo che lei vorrebbe così”. Tra le tante manifestazioni di affetto, troviamo la toccante lettera di una cittadina di Susa, Simona Rotelli, che ha voluto condividere il suo ricordo sui social. “Ciao Franca non sapevo come scrivere questa lettera, non sapevo se scrivere queste righe al plurale e quindi parlare ed esprimere pensieri e parole di tutti coloro che ti hanno voluto bene, apprezzato e stimato, oppure se scriverle al singolare e quindi esprimere il mio pensiero e le mie sensazioni. Da dove comincio? Comincio dalla prima volta che ti visto e conosciuto in farmacia. Lì, dove tu eri presente già un bel po’ di tempo, ed è proprio lì che ho avuto la fortuna e il piacere di conoscerti. Ogni qualvolta avevo bisogno di una medicina o di una consulenza, mi presentavo davanti a te: eri il mio libro di medicina, perché ti bastava poco per capire ciò che mi serviva”. La lettera prosegue. “Ho cominciato proprio lì ad apprezzare la tua professionalità, la tua cordialità, la tua amorevolezza, il tuo rispetto e la tua bontà verso il prossimo: sempre pronta ad aiutare con quel tuo modo unico, sempre sorridente e scherzosa. Confesso: quando entravo ti cercavo con gli occhi e se non ti vedevo o non c’eri scappavo, perché (non me ne vogliano gli altri) mi fidavo ciecamente di te e dei tuoi molteplici consigli. Lo sai Franca non c’è bisogno di legami di sangue per voler bene a una persona, soprattutto se quella persona sa farsi volere bene con poco. Cara Franca, non so se la vita ti abbia dato tutto ciò che volevi, che desideravi o che meritavi. So, però, che ti ha tolto molto, e ha tolto molto alla tua famiglia. A chi ti amava, alla tua dolce Mamma, a Corrado. A noi ci ha tolto molto, perché ci ha tolto te, che eri tanto ed eri tanta sotto tutti i punti di vista. Non ho la presunzione di essere stata un amica intima, ma ho la consapevolezza però di essere stata una persona che ti ha voluto bene e che ti considerava un’amica. Cara Franca sei andata via in silenzio, in punta di piedi, ma il rumore che hai fatto è stato tanto e assordante te lo assicuro”.
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