di SANDRO PLANO (ex sindaco di Susa)
SUSA – Apprendiamo che Ennio Caffo non sarà più il comandante della Polizia Municipale di Susa, “decisione molto sofferta che rientra nel processo di riorganizzazione dell’Ente”. Processo che nel giro di un anno ha anche coinvolto il Segretario e la responsabile della Ragioneria. Tre figure apicali. La legge lo consente, sta nei poteri dell’Amministrazione sostituire il Segretario, dare oppure togliere il ruolo di Posizione organizzativa a un dipendente, anche senza inadempienze di srta.
Come sindaco ho lavorato anni con queste persone e posso garantire con certezza che hanno sempre svolto il loro ruolo con assoluta onestà, impegno e competenza. Non ho un carattere facile e non sono molto diplomatico, quindi ho anche avuto con loro scontri anche molto duri per insofferenza ai lacci burocratici, ma riconosco che al 90% avevano ragione loro.
Caffo è un uomo competente, conosce ogni angolo e ogni persona della città, è di buon senso e, dote rara, sa riconoscere i suoi limiti e le sue possibilità. Queste scelte nel nome e nel mito dell’efficienza e della riorganizzazione sembrano rientrare in una filosofia di spoils system, alla Donald Trump, piuttosto che nella valorizzazione delle risorse umane della pianta organica.
Potrei anche capire queste scelte se venissero da luminari sulla gestione aziendale di Harvard, Oxford, della Bocconi, da Top Manager della Fiat oppure della Toyota, ma, nel nostro caso, le persone che giudicano e rimuovono, lavorano tutte per la Pubblica amministrazione. Dovrebbero quindi conoscere il limiti che la burocrazia esistente pone ai Funzionari e ai Politici nel gestire la “macchina” pubblica.
Susa è bella e importante, ma non è New York. Susa ha affrontato tutti i problemi e le calamità di questi ultimi anni con queste persone e ne è sempre uscita benissimo, senza scandali, senza danni e senza professori che insegnano ai gatti ad arrampicare. La tanto sbandierata ottimizzazione delle risorse deve anche tener conto del fatto che si ha a che fare con persone e non con numeri di matricola. I rapporti di lavoro, nel pubblico come nel privato, non dovrebbero mai far dimenticare il lato umano e il senso della misura.
Con questa “dolorosa” rimozione, a fine anno, di un funzionario non lontano dalla pensione, in un momento di tensione per la questione Covid-19, il sindaco inopportunamente usa le maniere forti. Mi permetto di criticare duramente questa decisione e di esprimere tutta la solidarietà e la stima al mio ex collaboratore e sempre amico Ennio. Grazie anche a Maddalena e Marietta.
sicuri che non c’entra la TAV?
Pur non avendo votato il Sig. Plano, condivido al 100% questa lettera.
Bravo Renzo , per una volta concordo con te , per diretta esperienza (anche se in un altro comune) ho potuto constatare che una volta seduti sulla sedia di primo cittadino , anche se non tutti ma alcuni si sentono diventati degli dei si proclamano governatori e utilizzano metodi dittatoriali , anche se rimangono dei poveretti
Vedremo i Triarchi chi metteranno al posto del comandante Caffo, ……. sarà la prova del 9.
E’ il secondo articolo che leggo sulla questione. Una cosa non capisco: perché è stato rimosso? Va’ bene che è nei poteri di un’amministrazione farlo, ma non si dovrebbe dire il perché alla cittadinanza? Se questo non avviene manca la trasparenza.
Nessuno è indispensabile e insostituibile. Plano sarà libero di operare le sue scelte quando e se sarà nuovamente eletto da qualche parte, così come chi è oggi legittimamente eletto è libero di fare le proprie.
Ma sei ossessionato dalla TAV?
Provo amarezza per “l’allontanamento” dalla sua mansione di una persona capace e preparata che si è sempre dedicata al suo lavoro con grande umanità, passione e competenza
Conosco Ennio CAFFO da anni e credo che le moltissime persone che hanno avuto modo di conoscerlo condivideranno il mio pensiero.
Gli Amministratori che decidono di cambiare radicalmente le mansioni del proprio organico senza tener conto del valore dei propri dipendenti dimostrano grande saccenza e poca poca saggezza.
anche senza conoscere le persone e i fatti trovo che le considerazioni di buon senso di Sandro Plano siano del tutto condivisibili, specialmente dove “usa il grandangolo più che il teleobiettivo” per fotografare la normale dialettica tra chi “governa” e chi svolge compiti vincolati e vincolanti in una città. Speriamo per questa come per altre iniziative “decisioniste” il sindaco pro tempore e i suoi più stretti compagni di lista non abbiano a doversene pentire; anche perché Susa non è solo la città che da il nome alla nostra intera valle e ciò che vi succede ha spesso ricadute importanti su tutti i nostri paesi
Assolutamente condivisibile l’articolo dell’ex sindaco S. Piano. Ha perfettamente ragione quando critica l’operato dell’attuale triade politica (sindaco falso + sindaci veri) che prendono decisioni soggettive e personali nei confronti dei funzionari comunali. Come può un servitore dello stato come un sindaco valutare senza criteri oggettivi un collaboratore del proprio comune?
Forse questi soggetti non ricordano che gli impiegati civili dello stato devono operare secondo il principio del ” buon padre di famiglia” ottimizzando l’uso delle risorse umane e delle risorse finanziarie e non sprecando soldi dei contribuenti.
Forse tutto ciò è troppo per un sindaco con esperienza nella pubblica amministrazione dove normalmente il criterio meritocratico non è normalmente applicato.
Per valutare, bisogna avere delle grandi competenze pedagogiche! Non è sufficiente accampare fantasiosi “bisogni di riorganizzazione” ….
Troppe volte ci si ritrova che i sostituti sono peggio dei titolari ma spesso sono “amici degli amici, parenti vicini e lontani, amanti, ecc ecc
Soprattutto non facciamo i coccodrilli piangendo su ” decisioni dolorose”……fortemente studiate e volute!
ma un amministrazione sarà libera di scegliere i suoi collaboratori principali? mi sembra che questo cambio non sia avvenuto il giorno dopo l’ elezione, così fosse si potrebbe parlare di prevenzione verso la persona, è avvenuta dopo un po di tempo, può essere che il responsabile non si sia adeguato alle direttive? ricordiamoci che l’amministrazione effettua scelte politiche ed economiche e sta ai dirigenti attuarle…..
Questa è la peggior specie di “rottamazione”, travestita da “normale avvicendamento” che il sindaco conosce molto bene per averla appresa e utilizzata anche nel suo mondo del lavoro..
Non è corretto alludere alla triade, alla oligarchia, il sindaco è uno solo, se ne deve assumere la responsabilità! Anche ammettendo di non avere gli attributi per fare onestamente il sindaco. Troppo facile fare il sindaco per le cose positive e scaricare su altri le decisioni non gradite.
Infatti su questa questione da giorni lui NON PARLA