SUSA, POLEMICA SULLA GIORNATA DELLA MEMORIA: “IL COMUNE HA SBAGLIATO IL LUOGO”

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di ANDREA MUSACCHIO

SUSA – Una gaffe vera e propria. Come tutte le amministrazioni locali in Italia e nel mondo, anche quella di Susa si è prestata nella giornata della Memoria ad un’iniziativa istituzionale per commemorare le vittime dell’Olocausto. Con la deposizione di una corona e la classica foto di rito, il Comune era convinto di aver portato a termine nei migliori dei modi il proprio compito, eppure il risultato ha sollevato varie critiche, soprattutto sui social.

La pagina Facebook della Città di Susa ha infatti postato una foto del sindaco Piero Genovese e dell’assessore Cinzia Valerio davanti al cippo dedicato ai Caduti per la patria, che fa riferimento ad un’altra giornata molto importante, che è quella della Festa dell’Unità nazionale e della giornata delle forze armate del 4 novembre. Ricorrenza che ovviamente c’entra poco con la Giornata della Memoria del 27 gennaio. Come viene indicato chiaramente dalla Legge 211/200, che istituisce la ricorrenza, “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere“.

Inutile sottolineare come la foto sia diventata virale nel giro di pochi minuti. In molti hanno commentato chiedendo il motivo di depositare una corona di fiori davanti ad un cippo che ricorda un evento totalmente differente. Alcuni si sono detti sorpresi, altri imbarazzati: “Per quale motivo al cippo del 4 novembre? Cosa mi sfugge? Perché la Città ha deposto una corona davanti a un monumento che ricorda un evento totalmente differente?” chiede Edoardo Ligas.

La replica dell’amministrazione è arrivata nella tarda mattinata di oggi, venerdì 28 gennaio, ma il risultato non è stato dei migliori, anzi. “Susa fino ad ora non ha mai avuto un luogo che evochi il ricordo delle vittime della Shoah; nel Giardino della Memoria che stiamo progettando di fianco al Sacrario dei Caduti, allestiremo un angolo della memoria delle Vittime e dei Giusti. Naturale che il luogo più evocativo sugli orrori e le sofferenze portate dalla guerra sia il Parco della Rimembranza. L’importante è ricordare, in un momento in cui le testimonianze dirette vengono meno, l’orrore delle discriminazioni“, scrive il Comune su Facebook.

Eppure Susa un luogo che evochi il ricordo delle vittime della Shoah ce lo ha già, come ricorda proprio lo stesso Edoardo Ligas rispondendo al commento. “A dire il vero esiste ed è la lapide posta all’ingresso del cimitero. A parere mio sarebbe stato più opportuno, anche perché la Giornata della Memoria non viene istituita per fare una mischia di tutto ma per ricordare un fatto preciso: la liberazione di quella che fu la follia nazifascista“.

“Grazie per la doverosa motivazione (e naturalmente bene per i prossimi progetti memoriali). Ma non è sufficiente. Non c’è scritto da nessuna parte che nel Giorno della Memoria si debba comunque sostare davanti a una targa o a una lapide purchessia. Importante è ricordare, ma anche ricordare bene e non mettendo le vittime in un unico calderone solo perché sono vittime, confondendo eventi storici molto diversi. La Shoah è tale perché ha una sua specificità che va evidenziata. Sarebbe più corretto, a questo punto, ammettere la gaffe e ritirare la foto”, ha commentato invece Daniele Trematore.

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7 COMMENTI

  1. Visto i tanti negazionisti in giro, il ricordare questa giornata in un monumento o un altro è il male minore. Visto che il duce è stato uno dei tanti criminali che con le leggi razziali ha mandato nei forni 3000 italiani di religione ebraica e 180 mila italiani nei campi di concentramento.

  2. Le critiche strumentali arrivano sempre dai soliti che si auto fomentano. Indecenti attacchi su un tema che dovrebbe unire. Solidarietà al Sindaco Genovese. Basta polemiche sterili di leoni da tastiera !! Non se ne può piu!

  3. Ennesima dimostrazione del fatto che non avete idea di cosa state “ricordando” mentre in tutta italia si discriminano persone per idiozie.

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