SUSA, POLEMICHE SULLA NUOVA DISCARICA DI AMIANTO: “PERCHÈ IL COMUNE NON HA INFORMATO SUBITO I CITTADINI?”

La replica del sindaco Genovese: "Non volevamo che si creasse il panico tra i cittadini. Il Comune è contrario all'opera, la discarica non deve riaprire"

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di MARTINA BASSANO

SUSA – Nella serata di martedì 25 giugno, si è tenuto presso la sala Consiliare del Comune di Susa, l’insediamento del nuovo consiglio comunale, con il giuramento del sindaco Pier Giuseppe Genovese. Tra i temi discussi, si è toccato l’argomento sulla discarica di amianto di Mattie e della sua riapertura, visto che si trova al confine con le frazioni di Susa. Il sindaco Genovese ha ribadito la posizione del Comune: “La maggioranza consigliare di Susa, a titolo prudenziale per tutelare la salute pubblica, ritiene non opportuno riaprire la discarica di Mattie, che ha cessato la sua attività nel 2018. La nostra amministrazione conferma la volontà di partecipare ad ogni tavolo a cui verrà discussa questa proposta progettuale, in stretta collaborazione con il Comune di Mattie e con il consiglio di amministrazione Acsel”. Il sindaco ha annunciato che ribadirà questa posizione contraria anche all’Acsel negli incontri che si terranno a luglio, in quanto condivisa anche con gli altri Comuni. La consigliera di minoranza Alessandra Brezzo ha criticato la maggioranza, in quanto la notizia della riapertura della discarica è stata resa nota “tardi” ai cittadini, e ha chiesto al sindaco come mai l’amministrazione abbia aspettato che l’informazione venisse prima diffusa dai giornali del territorio. “La notizia della riapertura non è stata diffusa subito per mancanza di informazioni precise – ha replicato il sindaco Genovese – si voleva evitare di creare il “panico” generale tra la gente, cercando di dare ai cittadini sempre e comunque informazioni verificate, facendo anche assemblee ufficiali con i diretti interessati. In modo da presentare soluzioni ad eventuali problemi”. Genovese ha poi continuato: “La notizia della riapertura diffusa dai giornali ha coinciso con la fase di avvio dell’istruttoria da parte della Città Metropolitana di Torino, quella fase di avvio è stata poi divulgata dai giornali diventando un’informazione pubblica. Mi fa piacere che maggioranza e opposizione convergano sulla posizione contraria alla discarica, lo dico a favore di verità. La nostra posizione è ancora più netta: la discarica non si riapre. Non riteniamo opportuno aggiungere elementi problematici alla situazione del territorio, che già per Susa sarà complessa da gestire” (riferendosi probabilmente ai prossimi cantieri Tav ndR). Dopo Genovese, ha preso la parola l’assessore Cinzia Valerio: “C’è la sensazione, da parte nostra, che la minoranza o altri pensino che da parte del Comune ci siano state delle manovre nascoste. Non sono stati coinvolti i cittadini per evitare di spaventarli, per una cosa che oltretutto non siamo intenzionati a realizzare. Non abbiamo nascosto nulla”. Ha poi replicato il consigliere di minoranza Massimo Chianello, specificando che si stava “diffondendo” il panico tra i cittadini, e a suo parere il Comune avrebbe dovuto dare subito l’informazione ai cittadini.

 

 

 

 

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4 COMMENTI

  1. “[…] Non sono stati coinvolti i cittadini per evitare di spaventarli […]”

    Ma un po’ di vergogna per queste affermazioni non la si prova?
    Quindi si sapeva tutto, ma si è preferito tacere per tranquillità “elettorale”?
    Quindi allora perchè è stato votato il piano industriale di ACSEL anche dal comune di Susa?
    Quindi il cittadino è meglio non sappia cosa succede in comune, “tanto ci pensiamo noi”?
    E cosa succederà allora con i cantieri TAV ? (iniziano già a mettere le mani avanti sulle problematiche della cantierizzazione in un area urbanizzata)

  2. Del resto Susa è piena di polli, visto che sono stati ri-votati.
    MAI sentito che la popolazione non deve essere informata per evitare “paure”, solo qui succede che si preferisca nascondere la testa sotto la sabbia. Schifata.

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