di IVO BLANDINO
SUSA – Lunedì 9 maggio si è tenuta, nella sala consiliare del comune di Susa, una conferenza stampa con il vicesindaco Giorgio Montabone, la presidente dell’Ascom, Fabrizio Ferrarini e Fabrizio Bolla, per presentare il nuovo Distretto Urbano del Commercio di Susa ( DUC), i distretti del commercio rappresentano uno strumento innovativo per supportare il rilancio e la valorizzazione del commercio locale.
Nascono da una proposta della regione Piemonte a seguito della legge regionale 13/2020 per promuovere e finanziare la nascita di una politica territoriale nuova che vede una collaborazione tra imprese, associazioni e comune nella identificazione dei bisogni delle imprese e nell’individuazione di possibili progetti di rilancio.
Il Comune di SUSA in collaborazione l’ASCOM Confcommercio Torino e provincia, nel mese di marzo 2021 ha colto l’occasione offerta dal primo bando della regione e ha presentato una propria candidatura per creare un DUC.
Oltre al Comune, ASCOM, e Confcommercio anche altri enti collaborano per identificare le esigenze, mettere insieme iniziative e coordinare le competenze per istituire un programma di interventi ottimale.
Questa mattina c’è stata la firma del protocollo d’intesa tra questi partner che hanno aderito a questa iniziativa tra cui il comune di Susa, l’ASCOM, la Camera del Commercio di Torino, l’ Unione Montana Valle Susa ed anche il giornale ValsusaOggi.
Era molto soddisfatto il vice sindaco Montabone: “Abbiamo creato una grande squadra che farà grandi cose, si è partiti già con dei corsi sia online che in presenza molto interessanti. Purtroppo per ora non molto seguiti da parte dei commercianti di Susa ma sono fiducioso che le cose cambieranno.“
Il Distretto Urbano del Commercio opera per lo sviluppo del territorio ed è uno strumento a disposizione del territorio per ascoltare le esigenze e i bisogni delle imprese ma anche dei consumatori.
L’obiettivo è lavorare insieme in modo da per attirare utenza nei luoghi del commercio. Si interverrà su più ambiti che favoriscono il raggiungimento di scopi comuni, come ad esempio: la rigenerazione urbana, il marketing territoriale, i servizi per le imprese e i cittadini, l’innovazione, la comunicazione e il sostegno delle imprese.
Blablabla
inutile sviluppare ipoteticamente il commercio se, non si valorizza e puntal alla valorizzazione turistica: per Susa non si respira per niente i valori, la ricchezza delle vestigia romane.
Fa schifo al momento arrivare a Susa, nemmeno i segusini hanno a cuore il valore inestimabile, finanziario della Susa Romana!!
In altri paesi dell`UE oppure Regioni del Nord Italia vi sarebbe una nausea di souvenirs, foto e rimandi all`arena, l`arco… pur di far entrare in testa al turista di passaggio la voglia di visitare, soffermarsi nella citta` dei Cozi e del Marchesato!!
Riflettete in Comune anziche uscire con idee strampalate pur di prendere dei fondi Regionali, Europei… .
Non possiamo permetterci di vivere solo di economia locale. Necessitiamo di turisti e di valorizzazione dell`arredo urbano… se non ancor maggiormente di una nuova classe sociale dedita al turismo culturale, del bello e del valorizzare anziche mangiare, ingrassarsi come si fa in Alta Valle di Susa.
Ma a conti fatti….a che serve?
I commercianti segusini devono innanzitutto imparare ad essere cordiali, calorosi verso i turisti e i loro concittadini.
I negozi, ristoranti fan scappare la voglia di entrarvi, niente di rustico, tipico e accogliente.
Via Roma, Via Rolando potrebbero esser un gioiello dello shopping turistico ogni weekend. Invece si preferisce dar spazio a progetti pindalici.
Creare posti di lavoro per i giovani, la gente motivata ad arricchire il patrimonio culturale locale non passa nel cervello degli amministratori Comunali.
Basta solamente rimpinzare le casse di qualcuno e tutto va bene!
Susa è morta, come tutta la Valle che ne porta il nome.