SUSA, PRONTO SOCCORSO SENZA SICUREZZA E VIGILANZA: “AGGRESSIONI E INSULTI AL PERSONALE SANITARIO, SIAMO DIMENTICATI DALL’ASL”

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SUSA – “Le aggressioni verbali al pronto soccorso dell’Ospedale di Susa non si contano più e sono all’ordine del giorno – denuncia Giovanni Marino, infermiere e dirigente sindacale Nursind dell’Asl To3 – pochi giorni fa il personale ha dovuto chiamare i carabinieri perché un paziente inveiva verso altri in sala di attesa, ma non è la prima volta. Capita quasi ogni settimana. Un paio di mesi fa un paziente sotto effetto di sostanze stupefacenti, ha tentato di aggredire fisicamente il personale in turno in pronto soccorso. E di notte l’ospedale diventa rifugio di persone senza fissa dimora (alcune moleste). Le porte, anche se chiuse, sono facilmente accessibili, considerata l’assenza di sicurezza e sorveglianza. Infatti, ad oggi non è presente nessun servizio di sicurezza e di vigilanza. Neanche notturna, come invece risulta essere presente in buona parte delle strutture ospedaliere e sanitarie dell’Asl To3, (anche a Pomaretto, Torre Pellice e Avigliana ad esempio), con una copertura completa 24h nei presidi aventi DEA e punti di primo soccorso. Ma a Susa inspiegabilmente no. Per l’Asl forse la salute e la sicurezza dei dipendenti e dei pazienti dell’ospedale di Susa, viene considerata diversamente? Vale di meno?” chiede Giuseppe Summa, segretario Nursind Torino. “Proprio qualche settimana fa sul pronto soccorso di Susa abbiamo inviato ai vertici di Collegno l’ennesima lettera in merito alla carenza di personale che rappresenta un criticità evidente se legata all’aumento di accessi per il periodo turistico, che puntualmente ogni anno si ripete e che l’Azienda puntualmente ignora. Carenza che aumenta ulteriormente le attese e di conseguenza il fenomeno delle aggressioni, creano condizioni di lavoro difficili che si riversano sugli stessi pazienti”.

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20 COMMENTI

  1. Un territorio completamente militarizzato da forze di polizia e non si provvede a presiedere un pronto soccorso , le guardie giurate non possono intervenire direttamente e la sicurezza formale

    • Bhe in realtà l’unica zona militarizzata è quella vicino al cantiere; in Susa i militari li vedi solo passare perché stanno andando e venendo da Chiomonte.

  2. Posso dire che questo ospedale ha bisogno di qualche dirigente nuovo e serio che sistema e organizza in modo adeguato questo problema, ma anche quel personale poco attento alle necessità delle persone, perché a volte alcune discussioni nascono perché il personale non è disponibile anche alle semplici richieste delle persone come per esempio la richiesta di una prevista stampa di un referto diagnostico allegato al cd, e visto che il totem è guasto e da solo il cd ma non la stampa è giusto che venga dato il referto ufficiale certificativo di un esame diagnostico senza discussioni. Per tale guasto alla stampante va risolto subito il problema non accantonato.
    Oltre al fatto che chi si reca in ospedale ha sicuramente bisogno di cure e attenzioni.
    Questo per dire che va notato anche questo aspetto, non entro nei dettagli… perché qualcosa da dire l’avrei .

  3. Sicuramente in giro è pieno di gente sciroccata, ma ci sarebbe anche da chiedersi quante di queste aggressioni siano frutto di esasperazione dovute a una gestione non sufficientemente umana e attenta all’assistito e i suoi parenti. Sicuri che la soluzione sia un servizio di sicurezza? Perché è facile dar sempre la colpa a chi si incazza, quando nei pronto soccorso sai quando entri, non sai quando esci, e spesso nessuno dice niente per ore né all’assistito, né ai parenti, quando magari un po’ di informazione e umanità in più sarebbero sufficienti a non far scaldare gli animi. Per esempio una soluzione banale quanto semplice sarebbe mettere un tabellone luminoso che indica quante persone ci siano “in coda” davanti, con i rispettivi codici. Non violerebbe alcuna privacy ma darebbe una minore sensazione di totale abbandono a chi attente. Ma capisco che in un paese dove negli ospedali la comunicazione agli “utenti” avviene tramite foglietti scritti a mano attaccati su porte e bacheche,e dove in un mondo digitale viene pretesa la stampa su carta di impegnative, sia fantascienza.

  4. Medici e infermieri non sanno difendersi? Se uno entra e fa’ casino basta essere in 3/4 che lo prendono dal cravattino e lo sbattono fuori a schiaffi…

    • Auguro soprattutto a te, ma anche ai medici e infermieri del pronto soccorso che trattano gli assistiti come pezze da piedi (non tutti, ma alcuni Sì), abbandonandole per ore e ore a sé stesse, incapaci di gestire gli anziani con il giusto tatto, di trascorrere loro stessi qualche bella giornata dall’altro lato del vetro. Sarebbe secondo me una esperienza molto istruttiva per ridurre il loro il livello di arroganza ed instillare magari quella empatia necessaria per svolgere un lavoro del genere. Anziani prima o poi ci sarete anche voi, e pagare avrete bisogno di un pronto soccorso.

  5. Sanità privata è la soluzione a tutti i problemi. Perché si deve pagare anche per chi si droga e fa un niente per tutta la vita?

  6. Finché non si eliminano tutto i subumani che circolano per la valle e insieme a loro tutti i degenerati che li difendono il problema non si risolverà mai.

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