di IVO BLANDINO
SUSA – Dopo undici anni di permanenza in Italia venerdì prossimo, lascerà Susa e la comunità ortodossa rumena padre Ionut Olici. La sua permanenza è stata un anno a Oulx e dal 2012 parroco della numerosa comunità ortodossa di Susa. Padre Olenic, con la sua famiglia formata dalla moglie e cinque bambini, lascia la parrocchia ortodossa per ritornare nuovamente nella sua terra d’origine e precisamente nella cittadina rumena di Suceava vicino a Bacau.
Padre Jonut era molto conosciuto in Susa. Prestava la sua mansione lavorativa presso il Museo d’Arte Diocesana e faceva parte anche della Commisione Interreligiosa del dialogo ecumenico in Valsusa. Con padre Olici c’è sempre stato un bellissimo dialogo e confronto mentre per lui non era un problema frequentare gli incontri ecumenici, ma un vero e proprio arricchimento.
Padre Ionut come si è trovato con la sua comunità ortodossa rumena di Susa e con la gente di Susa?
Mi sono trovato molto bene specialmente negli ultimi anni. La parrocchia è ben organizzata con un bel nucleo. Tenete presente che in Italia ci sono più di un milione di ortodossi e qui in Valsusa ce ne sono circa mille. Nelle grandi feste sono trecento e nelle altre domeniche sui 70-80 fedeli che partecipano alla celebrazione della divina liturgia.
Come mai questa decisione di ritornare in Romania? È stata una scelta voluta dai vertici della chiesa ortodossa rumena oppure una scelta da parte sua?
È stata una scelta mia e non voluta dalla chiesa ortodossa rumena. Io continuerò ad essere parroco di una parrocchia in Romania e nello stesso tempo avrò anche un lavoro per mantenere la mia famiglia e soprattutto vivere. Ho trovato la mia nuova occupazione in un monastero femminile in Romania.
Come sono stati i rapporti ecumenici qui in Valsusa ed in modo particolare proprio al paese di Susa?
Mi sono trovato davvero molto bene con tutte le realtà religiose cristiane della Valsusa e nel paese di Susa. I nostri rapporti ecumenici sono stati molto buoni, costruttivi ed edificanti. Ringrazio tutti per questo lavoro di collaborazione che è stato fatto. Ad esempio ricordo ancora molto bene lo spazio che mi veniva dato in occasione dell’apertura della settimana di preghiera per unità dei cristiani nella cattedrale di San Giusto dove mi veniva chiesto di cantare il testo del Vangelo e che io eseguivo secondo la nostra liturgia.
Potrebbe anticipare chi prenderà il tuo posto di sacerdote nella chiesa ortodossa rumena di Susa?
Certamente nessun segreto in quanto sarà un un prete giovane. Sottolineo che anche lui è molto aperto verso i rapporti ecumenici. Da quindici anni è in Italia per cui lui è abituato, parla molto bene l’italiano meglio di me e anche lui arriva dalla Romania precisamente da Bacau ed è stato sacerdote della comunità rumena di Biella.
Della sua permanenza qui in Valle di Susa, padre Ionut Olenic lo ricorderemo sempre per la sua semplicità, ma nello stesso tempo per la sua gentilezza che sapeva sempre trasmettere a tutti. Ci mancherà negli incontri ecumenici, il poter ascoltare ed apprezzare le loro bellissime voci (lui e la sua famiglia) che quando cantavano sapevano trasmettere gioia e serenità oltre alla loro artistica interpretazione. Non ci rimane altro che augurare a padre Olici un buon rientro in Romania e buon lavoro.
Suceava vicino alla frontiera di Siret drammaticamente famosa l’inverno scorso