SUSA – Il grande ex magazzino merci della stazione ferroviaria di Susa sarà finalmente riutilizzato. Il Comune di Susa ha affidato il progetto di recupero della struttura all’architetto Luca Braida Bruno. L’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di recuperare l’ex magazzino merci della stazione ferroviaria di Susa, con la riqualificazione urbana dell’area limitrofa, da tempo trascurata. Il 16 maggio 2017 era stato infatti stipulato, con scrittura privata, il contratto di comodato d’uso gratuito con il quale le ferrovie (RFI Spa) avevano concesso al Comune di Susa alcuni locali liberi della stazione ferroviaria, l’ex magazzino merci e una parte delle aree circostanti, che sono da anni inutilizzate da RFI, al fine di svolgere attività sociali e di pubblico interesse.
A due passi se guardiamo bene senza voltarci sempre dall’altra parte per non vedere…
Di pubblico interesse ci sarebbe l’ospedale da recuperare, con dentro gli ammalati.
Servono attrezzature e personale medico, serve più attenzione dove le persone soffrono e sicurezza pubblica ovunque altro che storie e storie…
La gente non ha ancora capito che quando arriva un finanziamento, non è che il comune può scegliere se destinarlo ad una cosa o all’altra. Il finanziamento arriva già destinato, sulla base di quale richiesta è stata portata avanti da chi lo eroga! Se il finanziamento è per una riqualificazione ferroviaria NON è per un ospedale, per quanto ne possa aver bisogno!
Poverino…chissà il dolore che proverà.
La genta ha capito benissimo!!!!
CHI NON HA CAPITO sono tutti quelli Signori che autorizzano e accettano lo sperpero di soldi pubblici a danni di chi soffre e ci rimette anche la vita per mancanza di assistenza adeguata, e per i lunghi e infiniti tempi di attesa per una visita fatta anche con attezzature di 40 anni fa.
Non tutti hanno i soldi per andare dal dottore con lo studio bellissimo assistito da 3 infermire bionde.
DETTA TUTTA!!!!
Il mio medico ha due assistenti brune… Tra l’altro, ho detto loro di non farsi più i selfie in bagno, perché poi non distinguo più il cesso…