DALLA REGIONE PIEMONTE
Mentre oggi nelle Alpi centrali e orientali italiane il lupo è ancora una novità, in Piemonte, principalmente nelle province di Cuneo, Torino e Alessandria, la specie è ormai presente su tutto il territorio montano, ed è aumentata in numero, distribuzione e densità, raggiungendo anche le zone più collinari. È quanto emerge dal report ufficiale su “Lo stato di presenza del lupo in Piemonte” presentato oggi a Torino dalla coordinatrice scientifica del progetto europeo LIFE WolfAlps (www.lifewolfalps.eu), Francesca Marucco.
Sulle Alpi italiane nel 2015-2016 sono documentati 31 branchi, 8 coppie e 5 individui solitari per un totale di minimo 188 lupi. Di questi, il nucleo “storico” e più consistente della popolazione si trova in Piemonte, dove per lo stesso periodo è documentata la presenza di 27 branchi, 6 coppie e 1 individuo solitario stabile per un totale di minimo di 151 lupi.
I dettagli dell’evoluzione a partire dagli anni ’90 della ricolonizzazione naturale della popolazione di lupo in Piemonte e sulle Alpi sono disponibili nel report scaricabile dalla pagina: www.lifewolfalps.eu/download.
Questo documento rappresenta il punto di arrivo di un imponente lavoro scientifico di monitoraggio, coordinato dal progetto europeo LIFE Wolfalps, che ha coinvolto un network di oltre 400 operatori e tecnici appositamente formati, appartenenti a enti e istituzioni coinvolti dal ritorno del lupo sulle Alpi. Uno studio che rappresenta il punto di partenza per tutte le parti chiamate a confrontarsi sul tema della gestione della specie a livello nazionale.
LA PRESENZA DEL LUPO IN VAL SUSA / ALCUNI ESTRATTI DAL REPORT UFFICIALE DI LIFE WOLFALPS
Il branco di Bardonecchia
Il branco di Bardonecchia è uno dei primi branchi formatisi in provincia di Torino (2000-‐2001): i lupi alpha negli anni sono cambiati, ma il branco ha mantenuto più o meno la stessa area di presenza tra Bardonecchia, Oulx e Cesana (Marucco et al. 2010, Marucco et al. 2012). Nel 2014-‐15 il branco era numeroso e formato da almeno 6 lupi, di cui 5 sono stati campionati geneticamente. I due nuovi alpha (F205 e M180) non sono mai stati monitorati precedentemente e sono subentrati ai precedenti M07-‐F112 monitorati nell’ambito del Progetto Lupo Piemonte fino al 2011 (dati CGC). Tramite le analisi parentali è stato possibile documentare che M180 proviene dal branco Orsiera, perché figlio di F99 e M125. I figli certi della coppia sono M207 e M208 e anche gli altri due lupi campionati nel branco sono individui strettamente imparentati con la coppia alpha. M209 è morto per investimento da auto tra Cesana e Oulx il 2/12/2014. Nel 2015-‐2016 il branco era composto da un minimo di 4 lupi, ma geneticamente sono stati campionati solo il lupo alpha F205 associato ad un nuovo lupo (M222), lungo una pista. M222 non è imparentato con il branco e sarà interessante verificare se è diventato il nuovo maschio alpha del branco.
Il branco della Ripa
Il branco della Ripa insediatosi nel 2011-‐2012 (Marucco et al. 2012), era composto nel 2014-‐ 15 da almeno 3 lupi. È stato campionato come genotipo del branco M212, mai campionato nel passato, monitorato in Valle Thuras lungo due importanti piste di spostamento verso Cesana. M212 è poi morto per investimento a Cesana il 5/03/2014. M212 era un maschio adulto di 41 kg, per cui si presume che questo fosse il maschio alpha del branco, morto durante il periodo in cui avviene l’accoppiamento con la femmina alpha (circa tra metà febbraio-‐marzo). Una femmina gravida (F182) è stata investita successivamente nella prima settimana di giugno 2015 sempre nell’area probabile del branco (tra Cesana e Monginevro). L’analisi genetica sui tessuti dei due feti non ha confermato M212 come padre, probabilmente la femmina recettiva, mancato il dominante nella fase dell’accoppiamento, si è comunque riprodotta con un altro maschio, fatto che giustificherebbe anche il ritardo nel parto. Nel 2015-‐2016 sono di nuovo monitorati 2 lupi lungo
l’unica pista ritrovata a febbraio in Val Thuras, in cui è stata documentata la presenza della femmina in fase di pre-‐estro. La formazione di nuova coppia stabile dovrà essere confermata con il prossimo monitoraggio con dati certi C1 e individuazione genotipi.
Il branco del Gran Bosco e la storia del lupo F75
Il branco del Gran Bosco è la prima unità riproduttiva che si è formata in provincia di Torino nel 1996 (Marucco et al. 2010), la cui coppia dominante per il periodo 2006-‐2011 era composta da F75 e M64 (dati CGC). Nel 2014-‐2015 viene di nuovo campionata la femmina F75, ma con un nuovo stato sociale. Questa lupa, oramai con una età minima stimata di 9-‐10 anni, è facilmente riconoscibile negli avvistamenti perché zoppa e vecchia e viene segnalata sempre da sola, nei pressi anche dei centri abitati (Pragelato, Salbetrand, Sauze Oulx), mai associata al nuovo branco del Gran Bosco, in cui sono presenti 2 nuovi alpha. La F75 oramai dimessa da ruolo di dominante è diventata solitaria e vagante e gravita intorno ai branchi. La lupa ritrovata fra i condomini di Pragelato a febbraio 2015 è stata riconosciuta come la F75: le intense nevicate di quei giorni con fino ad 1 metro di neve a terra, avevano costretto la vecchia F75 a trovare rifugio nei condomini deserti, posti probabilmente più confortevoli rispetto alle aree aperte, dove spostarsi era difficile. Inoltre in questo rifugio anche la probabilità di incontro con il branco dell’Alta Chisone, era sicuramente inferiore. Successivamente a questo episodio la F75 è stata nuovamente segnalata in Val di Susa. Nel 2014-‐2015 nel branco del Gran Bosco sono stimati almeno 4 lupi tramite lo snow-‐tracking, mentre geneticamente sono campionati gli alpha F183 e M184 con i figli M15 e F186, questo ultimo ritrovato morto per impatto con veicolo il 19/11/2014 alla Borgata Armona di Gravere. Anche la femmina alpha F183 muore a Salbertrand (15/04/2015) per impatto da treno a fine inverno, fatto che potrebbe aver compromesso il successo riproduttivo del branco, perché la morte della femmina (se confermata dominante) è sopraggiunta ad accoppiamento già concluso. Nel 2015-‐2016 sono stimati ancora almeno 4 animali nel branco, ma tramite il campionamento genetico è stato possibile individuare solo un lupo (F218), non imparentato con gli altri, che sembra essere associato al branco. Ulteriori dati per confermare con accuratezza lo stato sociale di questo nuovo lupo sono necessari. Il branco del Gran Bosco è instabile e il turn-‐over degli individui è continuo negli anni, determinato soprattutto dalla elevata mortalità per impatto da veicolo (treno e auto) a causa della forte antropizzazione del fondovalle, territorio occupato del branco e corridoio di passaggio tra il versante destro e sinistro orografico della valle.
Il branco della Orsiera
La coppia alpha F11 e M17 si è riprodotta per la prima volta nel 2006-‐2007, stabilendo di fatto il primo branco riproduttivo nella parte bassa della Valle Susa (Marucco et al. 2010). Gli individui alpha del branco monitorati nel biennio 2014-‐2016 sono F99 e M215, lupi già campionati nel passato e coppia riproduttiva dal 2009-‐2010 (dati CGC). I lupi monitorati nell’area del branco sono i figli M195 e F187 (nel 2014-‐15) e F193, lupa morta a Giaveno il 18/11/2015. Questo ultimo ritrovamento documenta che il branco dell’Orsiera sconfina, come nel passato, verso la Val Sangone, occupata a partire dal secondo anno anche dal nuovo branco Bassa Valle Sangone/Pinerolo.
Il branco della Val Cenischia
I lupi alpha del branco della Val Cenischia monitorati nel biennio 2014-‐2016 sono la F190 e CN-‐M125. La F190 ha mantenuto il suo territorio di origine, essendo figlia di M104 e F103, coppia monitorata nel 2010 in Val Cenischia, mentre il lupo alpha CN-‐M125 è un lupo, già campionato, che proviene dalla Val Varaita e nato nel 2010 (dati CGC). È stato possibile campionare in tutto 5 genotipi del branco: oltre alla coppia alpha sono stati campionati i figli M216, M215 e F217. F217 è la lupa morta a Susa il 3/12/2014 per impatto con auto. Come per gli altri branchi, anche per questo non è stato possibile campionare tutti i genotipi e la stima minima ottenuta tramite i dati dello snowtracking è superiore rispetto al numero dei genotipi. Infatti, il branco nel 2014-‐2015 era composto da almeno 6 lupi in gennaio (stima dopo la morte di F187). Il lupo F177 non imparentato con il branco, ma campionato singolarmente in Val Clarea (Fig.3.15) non è stato al momento considerato né come immigrato nel branco, perché non è stato trovato lungo una pista di impronte del branco; né come vagante, perché potrebbe essere uno dei 3 lupi del branco che non sono stati campionati geneticamente. Al contrario, il lupo M223 monitorato in Val Clarea è associato al branco, perché strettamente imparentato con F190. Il maschio alpha CN-‐M125 muore a Susa il 9/01/2016 presso Cascina Griffey per impatto con auto. L’avvenuta riproduzione del branco nell’estate 2016, documentato tramite wolf-‐howling, indica che la sostituzione del maschio alpha è stata immediata con successo riproduttivo, fenomeno già documentato nel passato.
Il branco della Bassa Valle Susa Sx
La presenza della nuova coppia monitorata tramite le piste su neve è in linea anche con l’aumento dei dati raccolti sul versante sinistro orografico della Valle Susa da Chianocco fino alla montagna di Condove-‐Almese documentato nel 2015-‐2016. In questa area è stato campionato il lupo M226, ma ulteriori campionamenti sono necessari confermarlo in modo certo come lupo alpha. La presenza della coppià è documentata con dati C2 nel 2015-‐2016, inoltre in estate 2016 è stata documentata la prima riproduzione, quindi si considera consolidata la presenza. In futuro sarà importante campionare con dati certi C1 i lupi alpha ed eventuali figli.
Il branco della Bassa Valle Sangone/Pinerolo
Questo branco è di nuova formazione, documentato in modo certo grazie ai dati della genetica, che hanno confermato la presenza di due lupi F194 e F195, che sono strettamente imparentati, probabilmente madre e figlia. Un approfondimento del monitoraggio nell’area presumibilmente occupata dal branco, a cavallo tra la Val Sangone e la Val Lemie nel Pinerolo, è necessaria e prioritaria nel prossimo anno di monitoraggio.
Presenze compatibili con le dimensioni del territorio, suggerirei di smetterla di gridare al lupo e di essere lieti del loro lento e progressivo ritorno, prova di migliorata qualità ambientale complessiva anche in presenza di fondovalle abitato e fortemente trafficato.
Pastori e margari dovranno sicuramente aumentare la custodia delle loro greggi e mandrie ma penso che questo maggior impegno possa essere accettato come contributo ad un interesse più vasto.
Ricordo che ogni categoria professionale è quotidianamente alla prova con nuove e maggiori incombenze per svolgere la propria abituale attività e vi provvede senza scatenare crociate o paventando la propria estinzione.
Qualche esempio:
messa in sicurezza degli ambienti di lavoro, rispetto della privacy, misure restrittive nella movimentazione del denaro, recepimento direttive europee, accessi informatici alla pubblica amministrazione, aggiornamento tecnologico e formativo, certificazione di qualità, smaltimenti e tracciabilità del ciclo di rifiuti, haccp e prevenzione dei rischi nell’alimentazione, deposito brevetti e tutela dei marchi, etc.etc.
Il lupo una vera opportunità…segno però dello stato di abbandono della montagna.
Non so molto di lupi, però se prima ero solita andare anche da sola a camminare nel parco montano, ora non ci vado più, nemmeno in compagnia. In questi giorni di quarantena mi dicono di averli visti per le strade e inizio ad aver paura anche in giardino… è più forte di me. Mi fanno paura